Massiccio del Monte delle Figne

Nella mappa interattiva sono mostrati solamente cime e itinerari descritti nel sito. Cliccando sulle tracce dei sentieri si può visualizzare il link alla relazione dell’itinerario.

Compreso tra i centri costieri genovesi di Pegli, Prà e Sestri Ponente e i paesi basso-piemontesi di Ovada, Gavi e Arquata Scrivia si trova un vasto gruppo montuoso, che in parte ricalca le caratteristiche del contiguo Massiccio del Béigua: le montagne sono per la maggior parte formate da rocce ofiolitiche, resti di un’antica litosfera oceanica, e a valloni selvaggi e versanti alpestri e rocciosi si alternano gli orizzonti vasti dei grandi altopiani sommitali. Il gruppo montuoso si appoggia allo spartiacque principale appenninico tra il Passo del Turchino e il Passo dei Giovi, e si articola in tre sottogruppi abbastanza individuati.
Il primo sottogruppo è denomintato dai locali “a Scaggia” (=la Scaglia), ed è decisamente il più conosciuto e frequentato. Si eleva alle spalle di Pegli e Prà come un gigantesco dorso di erba e rocce dai fianchi incisi da profondi valloni dirupati e selvaggi. La zona sommitale della Scaggia si presenta come un vasto altopiano che si aggira a quote comprese tra i 900 e i 1000 metri, e gravita intorno alle dolci sommità dei monti Penello e Foscallo. Dal dorso sommitale si diramano a raggiera numerosi costoloni secondari, su cui sorgono le vette più individuate e caratteristiche (Punta Martín, Punta del Corno, Baiarda…).
Rispetto ai vicini monti del Béigua le caratteristiche del paesaggio sono molto simili, come del resto anche i vastissimi panorami, che spaziano dalla Corsica fino all’arco alpino; è però ancora più forte il contrasto tra la città, che si estende come una striscia lungo la costa, e le montagne, che si elevano subito dietro di essa. La vicinanza della grande città ha lasciato alcune tracce: un metanodotto, alcuni elettrodotti e ferite da incendio sui versanti più bassi, ma l’ambiente è nella maggior parte dei casi selvaggio e ben preservato. È incredibile partire magari dai quartieri genovesi e, dopo una ventina di minuti in macchina, ritrovarsi improvvisamente all’imbocco di valloni selvaggi come quelli del Rio Baiardetta e del Rio Gandolfi, che trasportano in un paesaggio di alta montagna nonostante la vicinanza del mare.
​Se la zona sommitale della Scaggia è terreno per gli appassionati escursionisti ed alpinisti genovesi, la sua piccola propaggine che si estende tra le valli Varenna e Polcévera è appannaggio di un tipo diverso di turismo, quello religioso. Sulle cime di questo contrafforte, decisamente più modeste rispetto alla Scaggia vera e propria, e per questo più accessibili, si trovano i conosciuti santuari di Nostra Signora della Guardia e di Nostra Signora del Gazzo, molto amati e frequentati. Purtroppo, a causa della vicinanza con l’enorme discarica di rifiuti urbani di Scarpino, un terzo polo religioso ha sofferto di un completo abbandono: si tratta dell’abbazia medievale di Cassinelle, di cui oggi rimangono pochi ruderi mangiati dai rovi.
A nord della Scaggia e delle sue propaggini, le ondulazioni dei Piani di Praglia fanno da passaggio verso il massiccio del Monte delle Figne ​in senso stretto. Questo esteso gruppo montuoso, praticamente disabitato, fa perno sul Monte Orditano, e racchiude le alte valli dei torrenti Gorzente e Piota. Vari costoloni si allungano dallo spartiacque principale verso la Pianura Padana; quello più orientale forma le vette più note, cioè i monti Tóbbio (che, con la sua regolare forma di gigantesca piramide è il simbolo dell’appennino alessandrino) e Figne, ed è per questo abbastanza frequentato; gli altri costoloni invece costituiscono un mondo montano in gran parte dimenticato e selvaggio.
I paesaggi aridi e rocciosi, punteggiati da boschetti di pini, gli altopiani incisi dalle piccole forre dei torrenti e le ampie praterie fanno pensare di essere da qualche parte nel selvaggio West più che sull’Appennino Ligure. Solo la presenza dei laghi del Gorzente e della Lavagnina contribuisce in qualche modo ad ingentilire il paesaggio. Questa zona selvaggia e tagliata fuori dalle principali vie di comunicazione fu, durante la Seconda Guerra Mondiale, rifugio per numerosi gruppi di partigiani, e teatro di terribili stragi effettuate dai nazifascisti, come ci ricordano i numerosi Sacrari che si incontrano lungo le strade e i sentieri (i più noti sono quelli della Benedicta e di Passo Mezzano). La porzione piemontese di questo massiccio è, dal 1979, protetta dal Parco Naturale Regionale delle Capanne di Marcarolo, che copre un’area di circa 9552 ettari.
Il terzo sottogruppo si trova nella parte più orientale del massiccio, ed è costituito essenzialmente dal lungo contrafforte divisorio tra le valli Lemme e Scrivia. Si tratta di una zona montuosa meno elevata e pochissimo frequentata, anche a causa del quasi totale abbandono dei sentieri; tuttavia offre interessanti escursioni tra folti boschi, isolate case rurali, vallette nascoste e piccole montagne molto panoramiche (l’Alpe di Porale). Il contrafforte è percorso integralmente dal Sentiero Europeo E1, che collega Pegli a Flensburg, sul Mar Baltico.

Scheda tecnica

Limiti geografici: Passo del Turchino, Torrente Stura, Torrente Orba, Pianura Padana, Fiume Scrivia, Rio Brigneo, Passo dei Giovi, Torrente Riccò, Torrente Polcévera, Mar Ligure, Torrente Léira, Rio Gorsexio.
Catena montuosa di appartenenza: Appennino Ligure (Appennino).
Vetta più elevata: Monte delle Figne (1172 m).
Estensione del gruppo montuoso: circa 650 kmq.

Vette principali

Nome Quota Difficoltà
Monte Penello 995 T
Punta Martín 1001 E
Baiarda 722 E
Monte Proratado 928 T
Monte Sejeu 959 T
Monte Figogna 806 automobile
Monte Contessa 552 E
Monte Gazzo 419 automobile
Bric di Teiolo 660 E
Bric dei Corvi Sud 597 T
Monte Poggio 1081 E
Costa Lavezzara 1091 E
Monte Pracabán 948 T
Bric di Guana 963 E
Monte Taccone 1112 E
Monte delle Figne 1172 E
Monte Tóbbio 1092 E
Monte Lanzone 802 T
Monte Leco 1073 T
Monte Alpe (di Porale) 836 T/E

Galleria

Elenco completo degli itinerari

  1. Acquasanta – Torrente Ceresolo – Passo del Turchino (E)
  2. Passo del Turchino – Giovo Piatto – Monte Penello (E)
  3. Case Giutte – Rio Giazzi – Monte Penello – Giovo Piatto – Case Giutte (E/EE)
  4. Acquasanta – Punta Martín – Monte Penello – Colla di Prà – Acquasanta (EE)
  5. Acquasanta – Cappella della Baiarda – Colla di Prà – Acquasanta (Sentiero Frassati) (EE)
  6. Colla di Prà – Lische Basse – Lische Alte – Colla di Prà (T/E)
  7. Prà – Cian de Figge – Cappella della Baiarda (E)
  8. Prà – Cian de Figge – Punta Martín (E)
  9. Pegli – Cian de Figge – Punta Martín (E)
  10. Pegli – Vetta di Pegli – Torre Cambiaso – Pegli (T)
  11. Tre Ponti – Cantalupo – Rio Gambaro – Tre Ponti (Sentiero EC1) (E)
  12. San Carlo di Cese – Punta del Corno – Monte Penello (E)
  13. Camposilvano – Colle Gandolfi – Monte Penello (E)
  14. Camposilvano – Monte Proratado (E)
  15. Lencisa – Monte Proratado (E)
  16. San Martino di Paravánico – Colla del Canile – Monte Sejeu (E)
  17. Colla di Praglia – Colle Gandolfi – Monte Penello (T)
  18. Eremo di Sant’Alberto – Monte Contessa – il Coppo – Eremo di Sant’Alberto (E)
  19. Sestri Ponente – Monte Gazzo (E)
  20. Costa di Sestri Ponente – Fossa Luea – Monte Figogna (E)
  21. Panigaro – Serra – Abbazia di Cassinelle – Bric di Teiolo (E)
  22. Borzoli – Abbazia di Cassinelle – Bric di Teiolo – Bric dei Corvi Sud – Borzoli (EE)
  23. Gola di Lencisetta – Bric di Teiolo – Bric di Moro (E)
  24. Murta – Asósto di Bigiæ – Colla di Murta – Murta (E)
  25. Bolzaneto – Fossa Luea – Monte Figogna (E)
  26. San Carlo di Cese – Monte Figogna (E)
  27. Lencisa – Monte Figogna (T)
  28. Pontedecimo – Gaiazza – Monte Figogna (E)
  29. Geo – San Bernardo – Monte Figogna (T/E)
  30. Groppo (Masone) – Lago dei Pignattin (E)
  31. Masone – Osteria Chelina – Colla di Praglia (E)
  32. Masone – Prato Rondanino – Monte Poggio (E)
  33. Campo Ligure – Prà del Lupo – Monte Pracabán – Prà della Colla – Campo Ligure (E)
  34. Capanne di Marcarolo – Monte Pracabán (T)
  35. Cappella dell’Assunta – Costa Lavezzara – Cappella dell’Assunta (E)
  36. Sentiero naturalistico dei Laghi del Gorzente (E)
  37. Colla di Praglia – Laghi del Gorzente – Passo della Dagliola – Monte Tóbbio (E)
  38. Pian Lupino – Prato Perseghin – Passo Mezzano – Monte delle Figne (E)
  39. Isoverde – Gallaneto – Passo di Prato Leone – Laghi del Gorzente (E)
  40. Isoverde – Gallaneto – Bric di Guana – Passo di Prato Leone – Isoverde (E/EE)
  41. Cravasco – Prato Perseghin – Passo Mezzano – Monte delle Figne (E)
  42. Isoverde – Monte Carlo – Cravasco (E/EE)
  43. Passo della Bocchetta – Passo Mezzano – Monte delle Figne (E)
  44. Ponte Nespolo – Passo della Dagliola – Cascina Preadoga – Ponte Nespolo (E)
  45. Colla degli Eremiti – Passo della Dagliola – Monte delle Figne (E)
  46. Colla degli Eremiti – Monte Tóbbio – Passo della Dagliola – Colla degli Eremiti (E)
  47. Pontedecimo – Pietralavezzara – Monte Leco (E/EE)
  48. Busalla – Passo della Bocchetta – Monte Leco (E)
  49. Fraconalto – Monte Poggio – Passo della Bocchetta (T)
  50. Castagnola – Monte Alpe (T/E)
  51. Ronco Scrivia – Cappella di Tanadorso – Monte Alpe (E)
  52. Creverina – Cascata Grande (EE)
  53. Arquata Scrivia – Sottovalle – Colle del Prete – Case Tuà – Monte Alpe (E)

Curiosità e siti d’interesse

  1. Laghetti e cascata degli Scogli Neri
  2. Laghi della Lavagnina
  3. Le vecchie fornaci del Monte Gazzo
  4. I forti di Coronata ed Erzelli
  5. Castello di Fraconalto
  6. Pietra di Issel