Pontedecimo – Gaiazza – Monte Figogna

Caratteristiche

Difficoltà: E
Dislivello in salita: 730 m circa
Tempo: 2.15 – 2.45 ore
Ultima ricognizione: Giugno 2014

Tra i percorsi pedonali che salgono al Monte Figogna è probabilmente quello che si svolge in ambiente più integro, risalendo per mulattiere il boscoso versante nord-est della montagna. Nella parte alta dell’itinerario si incrocia più volte il tracciato dell’ex guidovia della Guardia, che può essere utilizzato come alternativa per raggiungere la vetta del monte.

Accesso

In treno fino alla stazione ferroviaria di Genova Pontedecimo (90 m).

Itinerario

Si risale via Anfossi fino a Piazza Pontedecimo, da cui parte il segnavia “due pallini rossi” che si seguirà fino alla vetta. I segnavia guidano per via Domenico Meriana, poi a sinistra lungo via Pieve di Cadore, che supera su un ponte il Torrente Verde. Si piega a destra, poi, più avanti, si gira a sinistra lungo via Campo di Tiro, che guida al campo sportivo “Rinaldo Grondona”. Giunti all’entrata del campo si va a sinistra lungo un viottolo mattonato che sale nella boscaglia e supera una ferrovia con un ponticello. Si percorre una costa a tratti panoramica, poi si sbuca su una stradina asfaltata che sale ripida alle Case Marseno (211 m).
Subito oltre si trova un bivio dove si va a destra, ma immediatamente si gira a sinistra lungo una carrareccia che sale più direttamente. Dopo un tratto asfaltato si raggiunge un bivio e si va a destra, lungo una carrareccia che sale ripidamente tra boscaglia e radure, passando accanto ad una casa in costruzione e raggiungendo le Case Zuccarello (296 m), poste su un costone alberato. Ad un bivio si va a destra e, lasciata a destra via Lavaggi, si taglia lungo una stradetta con qualche saliscendi; la vista si apre a tratti sulla Val Verde con i monti Taccone e Leco. Con una rampa in salita si raggiunge una strada più importante all’estremità dell’abitato di Gaiazza (323 m).

Il toponimo deriva dal dialettale galeassa, in riferimento ad una prigione di epoca medievale che si trovava nel paese.

Si segue la rotabile verso destra raggiungendo il centro del paese. Qui, subito a sinistra dell’evidente imbocco dell’ex guidovia della Guardia, si prende un viottolo scalinato sale ripido nella boscaglia e diventa asfaltato. Si sbuca così su una stradetta asfaltata che si segue verso sinistra, giungendo a Sareto (406 m), un gruppo di case posto su un panoramicissimo costone. Si attraversa il paese dritti lungo la strada principale, poi ad un crocevia si va ancora dritti lungo un’ampia sterrata, che porta ad un’area picnic. Da qui riprende evidente il percorso dell’ex guidovia.

Il percorso dell’ex guidovia può essere da qui utilizzato come alternativa per salire alla vetta del Monte Figogna: è un itinerario forse un po’ monotono, ma molto curioso, e consta anche dell’attraversamento di due brevi gallerie. Essendo ben più lungo del sentiero segnalato, bisogna calcolare 30-45 minuti in più rispetto al tempo indicato.

Si segue l’ex guidovia per qualche decina di metri, poi si gira a sinistra lungo una mulattiera che sale nel bosco. Ad un bivio si lascia a destra la traccia principale, diretta verso Lencisa, e si gira a sinistra lungo il “sentiero alpino Mario Chiapporino”. Superato uno sbarramento in metallo il sentiero sale molto ripido, rovinato dall’erosione, poi diventa più dolce percorrendo un costolone boscoso. Si riprende quindi a salire decisamente, incrociando il tracciato dell’ex guidovia e superando alcuni tratti lastricati. Si raggiunge poi un sentiero quasi pianeggiante, che si segue verso destra per pochi metri, fino alla Cappella della Sosta (589 m), dove si trova una fonte.
Qui si gira a sinistra lungo una vecchia mulattiera, che sale decisamente incontrando una stele dedicata a Bartolomeo Grasso. Più in alto si tocca il tracciato dell’ex guidovia nei pressi della breve galleria di Ca’ Bianca, ma lo si trascura per girare a destra e salire ripidamente. Si attraversa l’ex guidovia più in alto, presso un rudere, e si prosegue lungo un’ampia mulattiera che sale ripidamente in diagonale. Raggiunta una casa isolata la mulattiera diventa stradetta cementata e sale ripida fino a sbucare sul piazzale del Santuario della Guardia, sulla panoramicissima vetta del Monte Figogna (806 m).

Il crinale dei Forti di Genova visto dalla parte iniziale del percorso
Il crinale dei Forti di Genova visto dalla parte iniziale del percorso (14 giugno 2014)
Le case di Sareto
Le case di Sareto (14 giugno 2014)
Il piazzale ed il Santuario della Guardia
Il piazzale ed il Santuario della Guardia (14 giugno 2014)

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