Prà – Cian de Figge – Punta Martín

Caratteristiche

Difficoltà: E
Dislivello in salita: Variante “a”: 1010 m circa. Variante “b”: 1030 m circa
Tempo: 3 – 3.30 ore
Ultima ricognizione: Ottobre 2015

Itinerario lungo e vario che, dalla città sul mare, attraversa le colline pedemontane e poi si inoltra tra le montagne fino all’altopiano sommitale della Scaggia e alla Punta Martín.

Accesso

In treno fino alla stazione ferroviaria di Genova Prà (5 m).

​Itinerario

Dalla stazione si raggiunge in breve via Prà. La si attraversa e la si segue verso est per poche decine di metri fino in piazza Amatore Sciesa. Si entra nella piazza e, un po’ a sinistra si nota un sottopassaggio dove iniziano i segnavia per Punta Martín (rombo rosso vuoto). Superato il sottopassaggio, si imbocca una creusa asfaltata tra due muri (via Ramellina) che taglia in piano fino a incrociare via Cordanieri. Sul lato opposto si imbocca via della Torrazza, che sale con un tornante e passa sotto un viadotto autostradale.
Tagliati due tornanti grazie a scorciatoie sulla destra, si continua lungo la stradina che rimonta un costone tra case ed orti. Ad un bivio si va a sinistra in via Superiore della Torrazza; poco dopo si imbocca a destra un sentiero che aggira ad est il Bric Scagge, passa poco sopra una casa e si ricongiunge alla stradina asfaltata. Si scende ad una sella (quota 186) e si prosegue lungo il crinale, tenendo la destra ai vari bivi, fino ad un cartello escursionistico posto nei pressi di un traliccio. Si imbocca a destra un sentiero che sale in breve al Passo della Creusa (278 m), dove si trova un crocevia.
Si piega a sinistra lungo una mulattiera a tratti acciottolata che taglia prima in piano, poi in salita lungo il versante ovest degli Scogli Neri. Effettuati due tornanti si attraversa un rio, poi si sale ad un ripiano dove si trova un traliccio (quota 436). Qui si incontra il sentiero segnalato con un quadrato rosso pieno, proveniente da Prà e diretto alla Baiarda. Si prosegue a destra in comune con esso, lasciando a sinistra una diramazione segnalata con tre pallini rossi e ricominciando a salire. Poco dopo si incontra un altro bivio.

Qui i segnavia “quadrato rosso pieno” e “rombo rosso vuoto” si separano temporaneamente. Entrambi guidano comunque al Cian de Figge.

Il rombo rosso prosegue a destra, lungo una vecchia mulattiera che sale con lunghi tornanti sul versante ovest degli Scogli Neri. Si piega poi a sinistra e con un lungo traverso in piano si raggiunge il pianoro del Cian de Figge (615 m), dotato di tavoli e panche. Qui si incontra nuovamente il segnavia “quadrato rosso pieno”, e si trova anche il segnavia “pallino rosso” proveniente da Pegli.

Il Cian de Figge (=piano delle ragazze) è un piccolo pianoro erboso coperto da radi pini posto sulla cresta spartiacque tra Varenna e Branega, tra gli Scogli Neri e il Monte Riondo. La vetta degli Scogli Neri (617 m), balcone panoramico su Pegli e Prà, è raggiungibile in pochi minuti seguendo il crinale verso sud.

Qui si presentano due possibilità:

a) Si prosegue lungo la mulattiera segnalata che piega a sinistra tagliando il roccioso versante ovest del Monte Riondo. Si lascia a sinistra il sentiero segnalato con un quadrato rosso pieno, diretto alla Baiarda, per proseguire su un sentiero che va ad unirsi alla mulattiera ex-militare (quota 720), percorsa dalla variante “b”.

b) Subito a monte del Cian de Figge si nota un cartello che indica “Bivacco Paganetto”. Lo si segue, imboccando un sentierino segnalato con una linea rossa che si inerpica tra erba, rocce e radi pini. Con una ripida salita si raggiunge la panoramica vetta del Monte Riondo (710 m), segnalata da un ometto di pietre con madonnina incorporata.

Subito oltre si trova il Bivacco Paganetto, ricavato dalla ristrutturazione di un baraccamento militare. Il bivacco è dotato di tavoli e panche, e può offrire riparo in caso di maltempo.

Si imbocca un’ampia mulattiera, che scende in breve ad una sella, poi sale dolcemente in diagonale fino ad incontrare il sentiero segnalato con un pallino ed un rombo rossi, percorso dalla variante “a” (quota 720).

La mulattiera procede in leggera salita lungo il costone, tra erba e rocce, passando nei pressi di una piccola croce. Superati due tornanti si lascia a destra la diramazione segnalata con tre punti rossi che guida alla Punta del Corno. Si prosegue in salita prima lungo una mulattiera accidentata, poi si devia a destra lungo un sentiero che sale direttamente fino ad boschetto di pini. Qui si trovano: un’area picnic e la fresca sorgente detta Fontanín da Scaggia (915 m). Si prosegue ai piedi del roccioso Bric Fontanabuona, passando accanto ad una caratteristica baracca de pria e incontrando il sentiero segnalato con tre pallini rossi, proveniente dalla Baiarda.

Si tratta di costruzioni in pietra a secco a forma tronco-conica che servivano da riparo ai numerosi falciatori che andavano a lavorare sull’altopiano sommitale della Scaggia. Un’altra baracca de pria si trova poco lontano, sulla vetta del Monte Penello.

Proseguendo su una pista sterrata, si attraversa l’ampio ed erboso altopiano che separa il Bric Fontanabuona dal Monte Penello. La pista sterrata poi piega a sinistra effettuando un tornante; qui la si abbandona per proseguire a sinistra lungo il sentiero segnalato con il pallino rosso, che aggira a nord l’ampia elevazione della Piazza. Con una breve discesa si raggiunge una selletta (quota 970), da cui, risalendo per facili rocce, si raggiunge la croce di vetta di Punta Martín (1001 m).

I valloni delle Lische
I valloni delle Lische (10 febbraio 2016)
Panorama dal Monte Riondo verso ovest, con i monti Réixa e Dente sullo sfondo
Panorama dal Monte Riondo verso ovest, con i monti Réixa e Dente sullo sfondo (30 ottobre 2015)
Il dosso della Piazza visto da Punta Martìn
Il dosso della Piazza visto da Punta Martín (10 febbraio 2016)
Panorama verso nord da Punta Martìn
Panorama verso nord da Punta Martín (10 febbraio 2016)

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