MONTE TÓBBIO – 1092 m
Descrizione
Il Monte Tóbbio (1092 m) è la montagna-simbolo dell’Appennino alessandrino, oltre che decisamente la più conosciuta e frequentata del massiccio del Monte delle Figne. Si eleva sulla cresta spartiacque tra Gorzente e Lemme, e ne costituisce l’ultimo baluardo prima della Pianura Padana (penultimo, se contiamo il Monte Lanzone, che tuttavia è ben più basso e meno individuato). Per questo, la sua sagoma di gigantesca e massiccia piramide è ben visibile da gran parte della pianura tra Novi Ligure e Alessandria.
La montagna ha i fianchi ripidi e uniformi, coperti da magri prati e arbusti da cui affiorano spesso ammassi di rocce peridotitiche di colore bruno-rossastro; il versante occidentale, che si affaccia sul selvaggio “canyon” della Val Gorzente, è il più ripido e dirupato, tuttavia privo di vere e proprie pareti. Sulla cima del monte si trova una chiesetta dedicata a Nostra Signora di Caravaggio, costruita nel 1892 e poi ristrutturata dopo la Seconda Guerra Mondiale; annesso alla chiesetta vi è un piccolo rifugio di proprietà del CAI di Novi Ligure, utile come riparo in caso di maltempo.
Vista la sua posizione isolata, il Monte Tóbbio è un punto panoramico di prim’ordine, specialmente sulle colline piemontesi, sulla Pianura Padana e sull’arco alpino, visibile quasi per intero. Dal lato opposto, oltre i crinali dell’Appennino Ligure (spicca il massiccio dorso del Monte delle Figne, con a destra i tre Laghi del Gorzente), si vedono alcuni tratti di Mar Ligure e, se si è fortunati, anche la Corsica sullo sfondo.
Il toponimo (tubiu in dialetto basso-piemontese, tuggiu in dialetto ligure) deriva probabilmente dal termine germanico tug, che significa “capanna”, forse ad indicare la presenza di qualche riparo sulla vetta del monte o nelle sue vicinanze.
Vie d’accesso
- Anello dalla Colla degli Eremiti
- Da Praglia
- Dal Ponte Nespolo (vedi deviazione)

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