Panigaro – Serra – Abbazia di Cassinelle – Bric di Teiolo
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 620 m circa
Tempo: 2 – 2.30 ore
Ultima ricognizione: Febbraio 2021
Si risale la valle del Rio Cassinelle, lungo l’antica mulattiera recentemente ripristinata che costituiva il principale accesso all’omonima abbazia medievale. Passati i ruderi dell’abbazia, una salita a tornanti nel bosco conduce al panoramico crinale del Bric di Teiolo.
Accesso
a) In treno fino alla stazione ferroviaria di Genova Sestri Ponente Aeroporto. Usciti dalla stazione, si continua dritti a piedi in via Biancheri e si giunge in piazza Baracca. Si prende l’autobus n. 172 e si scende alla fermata Gneo/1, di fronte al borgo di Serra.
b) In automobile, si esce dall’autostrada a Genova Aeroporto. Subito dopo il casello si svolta a destra (indicazioni per Bórzoli ed Erzelli), si giunge ad una rotonda dove si torna indietro e si gira di nuovo a destra. Seguendo uno svincolo che circonda il casello, si trova un’altra rotonda e si svolta a destra verso Bórzoli e via Chiaravagna. Proseguendo sempre dritti si superano alcune gallerie e si sbuca in via Chiaravagna; si svolta a destra, entrando in val Chiaravagna, e presto si è a Panigaro (55 m).
Qui, sul lato sinistro della strada, si può parcheggiare; non conviene proseguire più a monte perchè non c’è spazio.
Poco a valle dei parcheggi si trova una caratteristica casa che incorpora un’antica fornace per la produzione di calce.
Itinerario
Da Panigaro si prosegue a piedi lungo la strada asfaltata che costeggia il Torrente Chiaravagna. Contornato un enorme capannone semidiroccato, si giunge alla base del ripido costone su cui è arroccato il borgo di Serra; qui si trova la confluenza tra il Rio Bianchetta e il Rio Cassinelle, da cui prende origine il Torrente Chiaravagna. La strada si sposta a sinistra; pochi metri dopo, in corrispondenza di una fermata dell’autobus, si imbocca a destra via Monte Timone (quota 64).
Arrivando in autobus, si inizia il cammino da questo punto.
Si attraversa il Rio Bianchetta su un ponte e si prosegue sulla bella creusa mattonata (segnavia: tre pallini rossi) che sale tra le case di Serra con alcune svolte, passando accanto ad una chiesetta. Giunti all’estremità superiore del borgo, pochi metri prima di sbucare su una strada asfaltata, si imbocca a destra un sentiero evidente ma privo di segnalazioni. Il sentiero attraversa il costone su cui è aggrappato il borgo di Serra ed entra nel vallone del Rio Cassinelle; se ne taglia il fianco destro idrografico con percorso quasi pianeggiante nel bosco.
Ad un bivio si va a sinistra e, dopo poche decine di metri, si giunge presso un vecchio ponte pericolante. Si svolta a destra e ci si abbassa fino all’alveo del Rio Cassinelle, che si attraversa su una passerella metallica. Il sentiero si innalza tra alcune case in rovina, poi effettua alcuni ripidi tornanti nel bosco. In breve si confluisce nell’ampia traccia dell’antica mulattiera che guidava a Cassinelle (quota 160 circa).
L’antica mulattiera partiva direttamente da Panigaro, incontrando poco sopra un altro ramo proveniente da San Rocco di Bórzoli. Attualmente il tratto inferiore non esiste più: è stato cancellato da un’enorme cava di serpentinite, oggi abbandonata e caratterizzata da evidenti fenomeni franosi.
Si segue la mulattiera verso sinistra, salendo dolcemente in diagonale nella vegetazione. Aggirata una frana mediante una nuova traccia di sentiero, si riceve da destra il sentierino segnalato con due linee rosse, proveniente da Bórzoli (quota 225). Il percorso si svolge per lo più in una folta boscaglia, e solo in brevi tratti il panorama si apre sulla Val Chiaravagna e sul Monte Gazzo. Superato un grosso rudere, la mulattiera attraversa due impluvi boscosi; si giunge quindi sul ripiano che ospita i ruderi dell’Abbazia di Cassinelle (377 m; 1 – 1.15 ore da Serra).
Le prime notizie riguardanti Cassinelle risalgono al 1189, quando tale Raimondo (il “priore di Cassinelle”) ottenne il permesso di costruire un edificio religioso. Circa un secolo dopo, a Cassinelle arrivarono i monaci canonici regolari di Santa Croce di Mortara, e nel 1308 fu eretta la chiesa di Santa Maria del Piano: il più grande tra gli edifici posti sul ripiano di Cassinelle. Il sito attraversò una lunga decadenza, passando di mano in mano fino al XIX secolo, in cui divenne proprietà privata di una famiglia. Gli edifici di Cassinelle vennero abbandonati nel XX secolo; ancora una cinquantina di anni fa versavano in discrete condizioni, mentre nei decenni successivi si sono irrimediabilmente diroccati, invasi da rovi, arbusti e rampicanti.
La chiesa è rimasta senza tetto, ed è inoltre stata ripetutamente trafugata ed impoverita da sciacalli poco rispettosi. È ancora riconoscibile l’anticamera della cripta, dove si trovava un piccolo altare, e la cripta, in cui c’era spazio per 32 loculi. Tra gli altri edifici si riconosce una curiosa torretta merlata con funzione di avvistamento.
Nel 2021, l’ASD Monte Gazzo Outdoor, con la collaborazione di AMIU, degli Scout e del Comune di Genova, ha terminato un immane lavoro di ripulitura, eliminando i rovi che avevano invaso la spianata tra gli edifici di Cassinelle e ripristinando i principali sentieri di accesso.
Si procede in piano costeggiando i ruderi e giungendo ad un bivio, sovrastato sulla destra dal rudere della torretta merlata. Qui si gira a destra in salita, su un sentiero che costeggia un muretto; poco più in alto ritornano i segnavia “due linee rosse”, molto vecchi ma visibili. Si segue un sentiero ampio ed evidente, utilizzato per la MTB, che passa sotto ad un enorme roccione, poi sale con ampi tornanti nel bosco. Più in alto, il sentiero piega a destra, e traversa quasi in piano tra gli arbusti, con viste fino al mare; si raggiunge così il valico della Gola di Lencisetta (556 m), dove si trova un crocevia.
Il valico si trova sullo spartiacque tra la Val Polcévera e la Val Chiaravagna, tra il Bric di Teiolo e il Bric dei Corvi Sud. Il toponimo, diminutivo di Lencisa, indica valichi incisi, spesso malagevoli.
Si svolta decisamente a sinistra lungo un ampio sentiero che sale nei pressi del crinale. Con due tornanti si raggiunge la cappelletta della Madonnina di Monte Teiolo, in splendida posizione panoramica. Il sentiero, ora meno marcato, prosegue sul costone tra erba e arbusti; superati alcuni cespugli invadenti, si raggiunge la vetta del Bric di Teiolo (660 m).
Torna a: Massiccio del Monte delle Figne