Costa di Sestri Ponente – Fossa Luea – Monte Figogna
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 760 m circa
Tempo: 3.15 – 3.45 ore
Ultima ricognizione: Febbraio 2021
Un tempo percorso classico dell’escursionismo genovese, ha oggi perso quotazioni per via delle strade asfaltate che hanno sostituito in più punti le vecchie mulattiere. Dal versante est del Monte Contessa in poi i segnavia sono praticamente assenti, ma questo non causa particolari problemi d’orientamento.
Accesso
In treno fino alla stazione ferroviaria di Costa di Sestri Ponente (74 m).
Itinerario
Si segue il segnavia “due quadrati rossi pieni”. Si percorre la banchina verso est per un centinaio di metri, si attraversano i binari e si giunge ad un bivio; si lascia a destra il segnavia “punto e linea rossi”, che conduce alle vecchie fornaci del Monte Gazzo, e si gira a sinistra in via Superiore Gazzo, che costeggia la ferrovia. Giunti presso un ristorante si svolta a destra in salita, si sorpassa l’osservatorio astronomico dell’Università Popolare Sestrese e si incrocia una strada asfaltata. Si prosegue lungo un viottolo dal fondo mattonato con toppe di asfalto e cemento (al segnavia “due quadrati rossi” si aggiunge anche il “punto e linea rossi” proveniente dalle vecchie fornaci). Il viottolo supera alcune case isolate, quindi guida all’Oratorio di San Rocco (195 m).
La chiesetta fu costruita al tempo dei calcinaroli, ma nel XVI secolo passò ai frati girolamiti. Ogni anno, il 16 agosto, la Confraternita di San Rocco vi organizza la festa patronale.
Subito oltre si incontra una stradina sterrata; si prosegue a destra in comune con essa per qualche metro, quindi si riprende a sinistra il viottolo mattonato e si giunge ad un bivio. Trascurando il segnavia “punto e linea rossi”, che taglia a destra in comune con una pista MTB, si prosegue a sinistra lungo la creusa principale, segnalata dai due quadrati rossi. Si sale in diagonale nel bosco, poi si incontra un bivio e si va a destra, giungendo su un costone pianeggiante (quota 311).
Qui si ritrova il segnavia “punto e linea rossi”. Percorrendo il costone verso destra, in direzione del mare, si trovano un’area picnic e i ruderi della Batteria Contraerea Briscata, risalenti alla Seconda Guerra Mondiale.
Svoltando a sinistra, si incontra la strada asfaltata per il Monte Gazzo in località Pian dei Galli (326 m). La si segue verso sinistra in lieve discesa per qualche decina di metri, poi si imbocca a destra un sentiero che sale tra gli arbusti fino ad un dosso pianeggiante dove si trova un bivio.
Il sentiero a destra (segnavia: tre punti rossi) sale ripido alla vetta del Monte Spassoia (439 m), dove l’UCAM di Sestri Ponente ha eretto un cippo ai caduti della montagna. Il sentiero segnalato prosegue lungo la cresta nord del monte fino a ricongiungersi con il percorso principale.
Si va a sinistra, aggirando in lieve salita il Monte Spassoia, poi si ritorna in cresta, sbucando poco dopo su una strada asfaltata. La si segue verso destra, costeggiando il canile comunale del Monte Contessa e toccando la selletta di Pian di Croce (419 m).
Qui si stacca a sinistra il sentiero segnalato che scende all’Eremo di Sant’Alberto. Se lo si imbocca, si trova subito a destra la deviazione che sale alla vetta del Monte Contessa (552 m). Giunti sul dorso sommitale, svoltando a sinistra, si può scendere al punto panoramico dove sorge la croce di vetta.
La stradina taglia lungamente il versante est del Monte Contessa con alcuni saliscendi, tra lembi di castagneto e canaloni di rocce in sfacelo. Lasciata a destra la diramazione per Gneo Superiore, si raggiunge la sella del Coppo (434 m), sullo spartiacque tra Varenna e Bianchetta. Qui si trova un bivio: si abbandona l’asfalto per imboccare a sinistra un’ampia strada sterrata pianeggiante (pista di un oleodotto) che contorna il rilievo boscoso del Bric Barduso. Ritornati sul crinale, si sale brevemente e si trova un altro bivio ai piedi di una ripida rampa in cemento. Trascurando l’oleodotto, si prende la diramazione di destra, che sale dolcemente sul lato del Rio Bianchetta.
Ad un certo punto la stradina è sbarrata da una catena, allora si svolta a sinistra su un sentiero che taglia in lieve salita tra i pini, poi si tiene alto su una bella valletta erbosa e raggiunge un’altra selletta, dove si incontra nuovamente l’oleodotto (quota 509). Sulla destra si dipartono due diramazioni: si prende quella che si tiene più in alto (segnavia assenti), salendo in diagonale ai limite tra bosco e prati. Si gira quindi a destra lungo un’ampia mulattiera in parte inerbita che taglia fino a raggiungere una costa boscosa percorsa da una sterrata (tra gli alberi si intravede la discarica di Scarpino). Si sale a sinistra lungo la sterrata e, incrociata la pista dell’oleodotto, si taglia nella boscaglia con lievi saliscendi fino al valico di Fossa Luea (595 m).
Importante crocevia di stradine asfaltate e sterrate, la Fossa Luea è una sella boscosa poco marcata posta tra gli arrotondati rilievi boscosi del Bric Rondanino e del Bric dell’Omo. Il toponimo indica la presenza del lupo: in particolare nella guida Appennino Ligure si parla «dell’esistenza, nei secoli passati, di uno scavo o fossa per la cattura dei lupi, che a quel tempo infestavano la zona.» (pag. 108). Sul versante orientale del valico si trovano alcune piste per motocross.
Qui si incontra il segnavia “triangolo rosso pieno” proveniente da Bolzaneto. Si prosegue lungo la strada asfaltata per Lencisa e Santuario della Guardia, che sale ripida, poi prosegue con qualche saliscendi lungo il boscoso versante est del Bric dell’Omo. Passati accanto ad un gruppetto di case (ex Osteria dello Zucchero; 640 m), si scende brevemente e, poco dopo, si incontra un bivio. Si lascia a sinistra la strada per Lencisa (e con essa il segnavia “triangolo rosso”) per salire a destra lungo un panoramicissimo costone erboso. La rotabile passa poi accanto ad una casa isolata ed effettua una breve discesa fino ad una selletta.
Si passa accanto alla trattoria “dal Bossaro” e, subito oltre, si lascia la strada asfaltata per imboccare a sinistra, oltre una scaletta, una mulattiera dal fondo in asfalto (indicazioni per il percorso pedonale). La mulattiera sale ripida nel bosco, poi diventa a fondo naturale e raggiunge un dosso panoramico; qui si piega a destra e si attraversa la pista dell’ex guidovia che da San Quirico saliva al Santuario della Guardia. Si sale verso destra e, incrociato un sentiero pianeggiante, si va a sbucare sull’ampio piazzale occidentale del Santuario della Guardia, posto in vetta al Monte Figogna (806 m).
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