Groppo di Masone – Ca’ Stura – Lago dei Pignattin

Caratteristiche

Difficoltà: E
Dislivello in salita: 130 m circa
Dislivello in discesa: 50 m circa
Tempo: 1 – 1.30 ore
Ultima ricognizione: Luglio 2009

Subito a monte di Masone, l’ampia Valle Stura cambia andamento, curvando in direzione est. Risalendo la vallata si incontrano prima ampie terrazze fluviali ancora coltivate, con piccoli gruppi di case, cascine isolate e fattorie. A monte di Ca’ Stura, l’ultima cascina della valle, l’ambiente cambia completamente: il torrente si rinserra tra ripidi versanti rocciosi, coperti a tratti da erba e radi pini, e percorre una piccola gola tra i versanti della Biscia Mora e del Monte Foscallo. Nel tratto più selvaggio della valle si trovano numerosi laghetti di grande bellezza.
Il più conosciuto è il piccolo Lago dei Pignattin: un’ampia pozza dalle acque limpide di colore verde, che si estende per circa 300 mq e raggiunge una profondità massima di più di tre metri. Essendo la valle completamente disabitata, l’acqua del torrente e del laghetto è purissima, e il sito può anche essere utilizzato per un bagno rinfrescante, soprattutto in piena estate (attenzione però al caldo durante il relativamente lungo percorso di avvicinamento).
Il toponimo è un termine dialettale che significa “pentolini”; è riferito a due curiosi fori naturali che si osservano su un roccione posto nel letto del torrente, poco a monte del laghetto stesso.

Accesso

Dal casello di Masone-Campo Ligure si svolta a destra raggiungendo il paese di Masone. Qui, invece di andare verso il Passo del Turchino e Genova, si svolta a sinistra per San Pietro di Masone e Groppo, lungo la stretta strada che risale la Val Stura. Si prosegue superando la chiesa di San Pietro e le case di Groppo, fino al cartello di divieto d’accesso (piazzale sulla destra, poco sotto la strada; quota 470).

Itinerario

Si prosegue ora a piedi lungo la stradina asfaltata che attraversa il Torrente Stura su un ponte e prosegue in leggera salita passando accanto a varie cascine.

Presso il primo gruppetto di case, sulla destra, si diparte il sentiero con segnavia “linea gialla”, che si collega con l’Alta Via dei Monti Liguri presso il Giovo Piatto.

Giunti alle Case Fornace​ la strada si fa sterrata e, contornata a valle l’abitazione, raggiunge un bivio. Si trascura il segnavia “tre pallini gialli”, diretto alla Cascina i Piani, e si va a destra contornando un’ansa del torrente. Sorpassata una sorgente, si raggiunge la piccola Ca’ Stura (503 m), l’ultima cascina della valle, posta in uno splendido ripiano. Si contorna a valle la casa e si prosegue in un boschetto. Si lascia poi a sinistra un sentiero che scende al torrente per proseguire parallelamente ad esso per circa 200 metri.
Ci si addentra ora nella parte selvaggia della valle: si raggiunge il torrente e, guadatolo, si va a raggiungere il sentiero (segno giallo) che sale subito una ripida rampa, poi si spiana, procedendo in un boschetto. Usciti all’aperto si inizia a salire in diagonale lungo un ripido versante, tra erba, rocce e radi pini, lungo un sentierino molto panoramico sulla vallata. Si entra poi in un bosco misto di querce e pini, camminando in piano per varie centinaia di metri.
Ad un certo punto il sentiero principale piega a sinistra e inizia a salire. Lo si segue per una decina di metri, per poi deviare a destra lungo un’esile traccia che procede più o meno in piano lungo un versante ripido (attenzione) coperto di arbusti. Si raggiunge così un ripianetto erboso dove la traccia piega bruscamente a destra e scende lungo la massima pendenza tra erba e pini verso l’ormai visibile Lago dei Pignattin, che si raggiunge in breve tempo (553 m).

Nella guida Appennino Ligure di E. Montagna e A. Sabbadini, lo specchio d’acqua viene citato come “laghetto d’Arolla”.

Le acque limpide del Lago dei Pignattin
Le acque limpide del Lago dei Pignattin (13 luglio 2009)
I "pignattin" che danno il nome al lago
I “pignattin” che danno il nome al lago (13 luglio 2009)

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