Cozie Settentrionali

Nella mappa interattiva sono mostrati solamente cime e itinerari descritti nel sito. Cliccando sulle tracce dei sentieri si può visualizzare il link alla relazione dell’itinerario.

Le Alpi Cozie Settentrionali si estendono all’incrocio tra la Val di Susa, la valle della Durance e la valle del Fiume Arc (la Maurienne). Comprendono una discreta porzione dello spartiacque principale alpino, tra il Colle del Monginevro e il Colle del Moncenisio, quest’ultimo tradizionale limite tra le Alpi Cozie e le Alpi Graie. In questo gruppo montuoso la displuviale alpina segue un caratteristico andamento arcuato, una specie di “U” con la concavità rivolta verso est, circondando completamente l’alta Val di Susa. Il nodo principale del gruppo è la Roche du Chardonnet; da qui si origina l’importantissimo contrafforte che poi va a formare le Alpi del Delfinato. Il limite tra le Alpi Cozie e Alpi del Delfinato è posto presso il Col du Galibier; subito oltre si innalzano i principali massicci delfinesi, tra cui le Aiguilles d’Arves, le Grandes Rousses e gli Écrins.
Le Cozie Settentrionali sono un gruppo montuoso piuttosto eterogeneo, che si può a grandi linee suddividere in due porzioni principali, piuttosto diverse dal punto di vista geologico e, di conseguenza, anche dal punto di vista paesaggistico. La porzione occidentale è intagliata prevalentemente in rocce sedimentarie, soprattutto dolomie, calcari e quarziti. Il paesaggio che ne deriva è un paesaggio tipicamente “dolomitico”, che ricorda da vicino gli scenari delle Alpi Orientali. Le montagne si presentano in gran parte molto aspre e rocciose, con spettacolari torrioni, pareti verticali, guglie che sfidano la forza di gravità, enormi colatoi e ghiaioni multicolori. Di questa porzione fanno parte numerosi sottogruppi, che sono tra i luoghi più belli e suggestivi delle Alpi Cozie: il gruppo del Monte Chaberton e della Grand’Hoche, ricco di testimonianze storiche riguardanti l’ultimo conflitto mondiale; le cosiddette Dolomiti di Valle Stretta, con la possente catena dei Re Magi e l’ampia e inconfondibile sagoma del Mont Thabor; in territorio completamente francese, il Massif des Cerces, con i suoi torrioni quarzitici e i suoi splendidi laghi. In questa zona le escursioni sono davvero adatte a tutti i gusti: si passa dalla tranquilla passeggiata di fondovalle, circondati da spettacolari scenari dolomitici, all’escursione più lunga alla ricerca di solitari laghetti o curiose forme d’erosione; dalla via normale facile e adatta a chiunque alle lunghe ascensioni senza sentiero in valloni sperduti e creste solitarie.
La porzione orientale, comprendente i gruppi di Etiache e dell’Ambin, è invece in gran parte costituita da rocce metamorfiche (calcescisti, micascisti e gneiss), anche se qui e là si trovano ancora grandi affioramenti di quarziti e dolomie. Le montagne, che qui sono mediamente più elevate rispetto alla porzione occidentale, presentano caratteristiche che già si avvicinano alle adiacenti Alpi Graie. Versanti altissimi e grandiosi, montagne scure, con qua e là piccoli ghiacciai, tra i pochi che resistono ancora sulle Alpi Cozie. Tutte le cime più alte delle Cozie Settentrionali (Pierre Menue, Rognosa d’Etiache, Rocca d’Ambin, Monte Niblè) si trovano in questo settore. Essendo montagne di frontiera, ritornano ad esserci numerosi resti di postazioni militari, trincee e reticolati. Visti i notevoli dislivelli, le escursioni sono generalmente più lunghe, ma si è aiutati da una buona rete sentieristica e da una buona presenza di punti di appoggio, sia bivacchi che rifugi gestiti.
In ogni modo, evitando magari le zone più impattate a causa degli sport invernali (non dimentichiamo, infatti, che Bardonecchia è uno dei principali centri sciistici delle Alpi Piemontesi), le Cozie Settentrionali rappresentano uno dei settori più interessanti e remunerativi dal punto di vista escursionistico nell’arco alpino occidentale. La bellezza e soprattutto la varietà del paesaggio, caratteristiche comuni a buona parte delle Alpi Cozie, raggiungono qui notevoli estremi, che hanno pochi uguali nelle nostre montagne.

Scheda tecnica

Limiti geografici: Colle del Monginevro, la Durance, la Guisane, Col du Galibier, Vallone di Valloire, l’Arc (Maurienne), Colle del Moncenisio, Torrente Cenischia, Dora Riparia, Piccola Dora.
Catena montuosa di appartenenza: Alpi Cozie (Alpi).
Vetta più elevata: Pierre Menue / Aiguille de Scolette (3506 m).
Estensione del gruppo montuoso: circa 1190 kmq.

Accessi ai rifugi

Bivacco Sigotdal Rifugio Levi-Molinari / da Rochemolles
Rifugio Levi-Molinarida Exilles
Rifugio Reyda Beaulard / da Chateau Beaulard

Vette principali

Nome Quota Difficoltà
Grand'Hoche 2760 EE
Guglia d'Arbour 2803 EE
Guglia del Mezzodì 2621 EE
Cima della Sueur 2657 EE
Mont Thabor 3178 E
Punta Nera 3047 EE
Punta Sommeiller 3332 E
Cima del Vallonetto 3216 EE
Roc Peirous 3189 E

Galleria

Elenco completo degli itinerari

  1. Beaulard – Rifugio Rey (T/E)
  2. Chateau Beaulard – Rifugio Rey – Passo dell’Orso – Grand’Hoche – Guglia d’Arbour (EE) 
  3. Pian del Colle – Col des Acles – Pas des Rousses – Guglia del Mezzodì – Cima della Sueur (EE) 
  4. Colle della Scala – Rocce della Sueur – Col des Acles – Guglia del Mezzodì – Cima della Sueur (EE) 
  5. Grange Valle Stretta – Lac Vert (T/E)
  6. Grange Valle Stretta – Col des Méandes – Mont Thabor (E) 
  7. Grange Valle Stretta – Vallon de Tavernette – Lac du Peyron (E) 
  8. Bardonecchia – Grange della Rho – Pian dei Morti – Punta Nera (E/EE)
  9. Saint-Chaffrey – Cascade de la Pisse – Pierre aux Oeufs – Saint-Chaffrey (T/E)
  10. Rochemolles – Alpeggio Valfredda – Passo Galambra – Bivacco Sigot (E)
  11. Exilles – San Colombano – Rifugio Levi-Molinari (E)
  12. Rifugio Levi-Molinari – Laghi delle Monache – Bivacco Sigot (E)
  13. Bivacco Sigot – Cima del Vallonetto – Roc Peirous (EE)
  14. Bivacco Sigot – Punta Sommeiller (E)