Massiccio del Monte Béigua

Nella mappa interattiva sono mostrati solamente cime e itinerari descritti nel sito. Cliccando sulle tracce dei sentieri si può visualizzare il link alla relazione dell’itinerario.

Il presente gruppo montuoso comprende un’area parecchio estesa, situata tra il Colle di Cadibona e il Passo del Turchino. Si divide nettamente in due sottogruppi: il gruppo del Bric Sportiole ad occidente, e il blocco ofiolitico del Monte Béigua ad oriente.
Il gruppo del Bric Sportiole è un settore poco elevato dell’Appennino Ligure, esteso tra il Colle di Cadibona e il Giovo di Pontinvrea. La Val Bórmida di Spigno lo delimita a ovest, la valle del Letimbro a sud, e le valli del Sansobbia e dell’Erro ad est. La maggior parte di questo territorio si presenta a morfologia collinare, con rilievi arrotondati, pendenze relativamente modeste e valli poco incavate. Alcuni piccoli affioramenti ofiolitici (Rocca dell’Adelasia, Bric dell’Amore) movimentano il panorama con forme aspre e ardite.
Nonostante tutto ciò, si tratta di un gruppo montuoso solitario e selvaggio, coperto da grandi foreste di faggi e castagni. La frequentazione da parte degli escursionisti è modesta, soprattutto se in confronto alle aree montuose adiacenti. Il principale motivo di interesse è la Riserva Naturale dell’Adelasia, istituita nel 1976. Essa copre un’area di 1273 ettari nell’alta valle del Rio Ferranietta e negli immediati dintorni. L’area protetta salvaguarda una bellissima foresta di faggio, con numerosi esemplari secolari, oltre che curiose emergenze geomorfologiche quali la stessa Rocca dell’Adelasia e alcune grotte (ad esempio la Grotta degli Olmi, visitabile solo da speleologi) e altri fenomeni carsici. La Riserva presenta anche motivi d’interesse storico: al suo interno si combattè nel 1796 la Battaglia di Montenotte, con cui Napoleone Bonaparte si guadagnò l’accesso al Piemonte e alla Lombardia.
Tra il Colle del Giovo e il Passo del Turchino, invece, si innalza l’enorme dorso del Béigua, con le sue numerose cime: la catena appenninica si eleva improvvisamente a formare una gigantesca bastionata allungata in senso est-ovest, che raggiunge quote superiori ai 1000 metri a pochissimi chilometri di distanza dal mare. Subito alle spalle dei centri rivieraschi di Varazze, Arenzano, Cogoleto e Voltri, le montagne del massiccio del Béigua si innalzano improvvisamente, con ripidi versanti rocciosi su cui si arrampicano i pini, crinali dirupati e profondi valloni selvaggi. Nonostante la vicinanza al mare, il paesaggio assume caratteristiche di alta montagna. La particolare morfologia del territorio si deve alla particolarità del substrato: questo massiccio è formato da rocce ofiolitiche (serpentiniti e peridotiti), provenienti da un’antica litosfera oceanica. Le ofioliti sono particolarmente resistenti all’erosione, e per questo formano montagne dirupate, ripide e severe. Inoltre, le sostanze in esse contenute sono velenose per molte piante. Per questo la vegetazione stenta arborea stenta a crescere, lasciando spazio a vaste praterie e a numerose specie endemiche (come ad esempio la dafne odorosa e la viola di Bertoloni).
La sommità della bastionata del Béigua non è costituita da un vero e proprio crinale, ma da un altopiano lungo e stretto, da cui si godono panorami vastissimi. Nelle zone più elevate nel massiccio sono numerose le morfologie periglaciali, testimonianze dell’ultima era glaciale, durante la quale sui monti del Béigua faceva molto più freddo. Tra queste morfologie particolari si ricordano i blockstream, gigantesche distese di massi che interrompono le grandi praterie sommitali. Nei pressi del crinale, annidate in piccole conche, si trovano alcune piccole zone umide: torbiere e laghetti stagionali, importantissimi per l’abbondanza di specie animali e vegetali.
Sul lato opposto si stende il versante padano della catena montuosa, che si presenta decisamente diverso dal versante marittimo: la catena digrada molto lentamente verso la pianura, coperta da estesissime foreste a prevalenza di faggio alle quote più alte, a prevalenza di castagno più in basso. L’orografia di questo versante si presenta più complessa, con tre valli principali (da ovest a est: Erro, Orba e Stura) tra cui sono incuneati numerosi crinali secondari. Nonostante siano poco conosciuti e si mantengano su quote modeste, questi crinali sono caratterizzati da paesaggi vari ed interessanti. Ciò si deve soprattutto alle caratteristiche geologiche del substrato: si trovano alternanze di peridotiti e successioni sedimentarie del Bacino Terziario Piemontese (conglomerati, arenarie e argilliti).
Sempre a causa della vicinanza al mare, anche il clima è severo nei monti del Béigua. L’incontro dei venti marini con i venti provenienti da nord favorisce la formazione di frequenti nebbie di crinale (chiamate localmente garo o gáigo) e di perturbazioni che portano abbondanti precipitazioni; esse contribuiscono alla grande ricchezza di acque della zona, con presenza di numerose sorgenti anche nelle aree più elevate. In inverno, giornate di temperature miti si alternano ad improvvise bufere di vento fortissimo e di neve.

Per le sue caratteristiche geologiche, ambientali e biologiche uniche, il massiccio è stato incluso nell’area protetta del Parco Naturale Regionale del Béigua e poi, dal 2005, nel Béigua Geopark, un geoparco internazionale facente parte della Rete globale dell’UNESCO. Il Béigua Geopark comprende un’area di 39230 ettari. I vari siti di importanza geologica e ambientale sono stati valorizzati con la creazione di numerosi “sentieri natura” con pannelli esplicativi.

SCHEDA TECNICA

Limiti geografici: Colle di Cadibona, Fiume Bórmida di Mállare, Fiume Bórmida di Spigno, Fiume Bórmida, Torrente Orba, Torrente Stura, Passo del Turchino, Rio Gorsexio, Torrente Léira, Mar Ligure, Torrente Letimbro, Rio Lodo.
Catena montuosa di appartenenza: Appennino Ligure (Appennino).
Vetta più elevata: Monte Béigua (1285 m).
Estensione del gruppo montuoso: circa 1140 kmq.

Vette principali

La difficoltà si riferisce alla via d’accesso più facile alla vetta. Molte cime hanno molteplici vie d’accesso con difficoltà diverse.

Galleria

Elenco completo delle escursioni

  1. Cascina Caramellina – Cascina dell’Amore – Rocca dell’Adelasia – Cascina Caramellina (E)
  2. SP12 – Cascina Miera – Faggeta del Bric del Tesoro – Rocca dell’Adelasia – SP12 (T)
  3. Pianciliegia – Bric Autzè – Prà Ghingherina – Pianciliegia (E/EE)
  4. Anello di San Giuseppe (T)
  5. Anello degli orridi di Montechiaro d’Acqui (E)
  6. Sassello – Cima di Déiva – Passo della Caghetta – Rifugio Casa Ressia – Sassello (T/E)
  7. Piancastagna – Bric dei Gorrei (T)
  8. Olbicella – il Poggio – Cascina Tiole – Olbicella (E)
  9. Luceto – Rio Boraxe – Bric di Genova – Luceto (E)
  10. Celle Ligure – Croce di Castagnabuona – Bric delle Forche (T/E)
  11. Colle del Giovo – Monte Béigua (E)
  12. Veirera – Monte Avzè – Laione della Bandia – Monte Ermetta – Veirera (E)
  13. Casa Prebarrà – Monte Béigua – Monte Ermetta – Veirera – Casa Prebarrà (E)
  14. San Martino (Stella) – Passo Fo Lungo – Monte Béigua (E)
  15. Ceresa – Strada Megalitica – Monte Greppino – Ceresa (T/E)
  16. Varazze – Passo del Muraglione – Cappelletta delle Faie – Monte Béigua (E)
  17. Varazze – Monte Grosso (T)
  18. Piampaludo – Laione – Monte Béigua (E)
  19. Laione – Lago della Biscia – Prato Ferretto – Prà Riondo – Laione (E) 
  20. Prà Riondo – Monte Béigua (T)
  21. Le Faie – Prierosse – Monte Sciguelo (E)
  22. Eremo del Deserto – Monte Sciguelo (E o EE) 
  23. Sciarborasca – Sorgente Montebello – Monte Sciguelo (E)
  24. Prà Riondo – Monte Sciguelo (T)
  25. Prà Riondo – Monte Rama (T)
  26. Piampaludo – Lago della Biscia – Monte Rama (E) 
  27. Ponte Arma – Colletta Montebello – Monte Rama (E)
  28. Ponte Arma – Passo Camulà – Monte Rama (“via direttissima”) (EE)
  29. Lerca – “Via Diretta” – Monte Rama – Prato Ferretto – Casa Carbunée – Lerca (E)
  30. Lerca – Lago du Mei (E/EE)
  31. Prà Riondo – Bric Damè – Rocca del Turnou (E)
  32. Passo del Faiallo – Passo Pian di Lerca – Prà Riondo (AVML) (E)
  33. Passo del Faiallo – Passo della Gava – Monte Argentéa (E)
  34. Campo – Collettassa – Monte Argentéa – Rifugio Padre Rino – Casa Segage – Campo (E/EE)
  35. Chichelli – Ponte Negrone – Sentiero dei Collaìn – Monte Argentéa – Fonte Leone – Rocca Spaccà – Lagu da Tina – Chichelli (E/EE)
  36. Agueta – Lago da Tina (E)
  37. Arenzano – Passo Gavetta – Rocca Vaccaria (“V bianca”) (E)
  38. Arenzano – Passo della Gava – Monte Réixa (E)
  39. Arenzano – Passo Tardíe – Monte Tardía Ponente – Passo Gavetta – Arenzano (E)
  40. Voltri – Passo della Gava – Monte Réixa (E)
  41. Crévari – Monte Pennone (cresta sud-est) (EE o F a seconda della variante)
  42. Crévari – Campenave – Rocche du Prou Ballou – Bric Rocca dei Gatti – Bric degli Uccelli – Crévari (E)
  43. Via Sambugo – Rocca du Fo – Costa dei Gatti – Bric Pigheuggiu (EE)
  44. Sambuco – Monte Réixa – Passo della Gava – Sambuco (E/EE)
  45. Vara Inferiore – Gola di Canai – Passo Vaccaria – Monte Réixa (E/EE)
  46. Passo del Faiallo – Bric Dato – Bric Praioli (E)
  47. Fiorino – Case Seuggi – Passo della Cerusa – Monte Réixa – Case Seuggi – Fiorino (E/EE)
  48. Fiorino – Sella del Barnè – Bric del Dente (E/EE)
  49. Fiorino – Laghetti dell’alta Val Cerusa (E/EE)
  50. Fiorino – Canellona – Voltino – Fiorino (E)
  51. Passo del Turchino – Sella del Barnè – Bric del Dente (E)
  52. Masone – Cascata del Serpente – Bric del Dente (E)
  53. Cappella della Maddalena – Colle dei Ferri – Bric del Dente (E)
  54. Campo Ligure – Colle dei Ferri – Bric del Dente (E)
  55. Acquabianca – Gattazzè – Bric del Dente (E)
  56. Ferriera – Lago della Caicia (E)
  57. Crocetta di Tiglieto – Colla Albergasso – Colle dei Ferri – Bric del Dente (E)
  58. Tiglieto – Monte Calvo (T)
  59. Anello della Badia di Tiglieto (T/E)
  60. Case Gargassino – Sella del Bercante – Colla Albergasso – Monte Calvo (E)
  61. Sentiero Natura della Val Gargassa (E)
  62. Case Gargassino – Val Gargassa – Colla dra Zucca – Case Gargassino (E)
  63. Brigne di Sotto – la Caicia (E)

Curiosità e altri siti d’interesse

  1. Canyon delle Sterzurie
  2. Lago dei Gulli
  3. Barriera corallina fossile di Ponte Prina
  4. Mulino a vento di Celle Ligure