Gruppo del Monte Fumaiolo
Nella mappa interattiva sono mostrati solamente cime e itinerari descritti nel sito. Cliccando sulle tracce dei sentieri si può visualizzare il link alla relazione dell’itinerario.
In questo gruppo montuoso è inclusa la porzione più orientale dell’Appennino Tosco-Romagnolo, compresa tra il Valico di Montecoronaro e la Bocca Trabaria, dove tradizionalmente è posto il confine con l’Appennino Umbro-Marchigiano. Anche se è attraversata o lambita da alcuni fiumi importanti (come il Tevere, il Savio e il Metàuro), l’area montuosa gravita intorno alla valle del Fiume Marecchia, la più bella e caratteristica delle valli romagnole.
Questo tratto di Appennino è caratterizzato da larghissime dorsali argillose, dalle pendenze moderate, dagli orizzonti aperti e dalle morfologie collinari. Le dorsali, dove non sono coperte dai boschi, sono in genere coltivate o pascolive, e spesso caratterizzate da imponenti fenomeni calanchivi. Da queste dorsali emergono improvvisamente tutte le vette più alte, che non formano una catena montuosa unitaria, ma piuttosto degli imponenti massicci isolati. Essi sono costituiti da rocce più resistenti, come ad esempio le arenarie e i calcari marnosi della Serie Ligure o della Serie Tosco-Romagnola, o i calcari della Successione Epiligure. I massicci epiliguri hanno l’aspetto di veri e propri zatteroni galleggianti sul mare di argille, dalle pareti molto ripide se non verticali e dalla cima quasi pianeggiante; gli esempi più noti ed evidenti sono i Sassi Simone e Simoncello, la Rocca di San Leo, il Monte Titano (quello che ospita la città di San Marino) e lo stesso Monte Fumaiolo. I massicci marnoso-arenacei, come il Monte Carpegna e l’Alpe della Luna, hanno invece l’aspetto di enormi dorsi arrotondati, la cui uniformità viene a tratti interrotta da caratteristiche pareti di roccia fittamente stratificata.
Dal punto di vista paesaggistico, quindi, il Gruppo del Monte Fumaiolo è una terra di grandi contrasti. Viaggiando attraverso campi e coltivi, o tranquilli versanti boscosi, ci si ritrova improvvisamente al cospetto di grandi pareti rocciose, di monoliti dalla forma curiosa, di belle montagne isolate. Dove l’uomo non è arrivato a modificare il paesaggio, si trovano splendide foreste: le secolari faggete dell’Alpe della Luna o di Pianacquadio sul Monte Carpegna; o anche la grande Selva Entiata, la foresta a prevalenza di cerri che avvolge la base dei Sassi di Simone e Simoncello.
Non bisogna infine dimenticare l’aspetto storico-culturale di queste montagne. Il territorio, un tempo conteso tra le casate dei Montefeltro, dei Malatesta e dei Medici, è disseminato di borghi bellissimi, imponenti complessi fortificati, antiche chiese, eremi e abbazie. Spesso, come nel caso di San Leo e San Marino, ma anche delle ormai diroccate Maioletto e Eliopoli, i borghi fortificati sfruttavano le asperità del territorio: li troviamo appollaiati sugli imponenti speroni rocciosi che emergono dai dolci versanti collinari delle valli. Tutte queste testimonianze di antica frequentazione dei monti rendono le escursioni in questo massiccio particolarmente soddisfacenti.
Se si eccettuano alcuni luoghi molto turistici, come le Sorgenti del Tevere al Monte Fumaiolo e la zona del Monte Carpegna, questo massiccio è stato sempre considerato marginale dagli escursionisti. Oggi qualcosa sta cambiando, e i sentieri vengono calcati con più frequenza, sia a piedi che in mountain bike; a questo rilancio hanno contribuito soprattutto i diversi “cammini” di più giorni che attraversano il territorio: la Via Romea, che collega Rimini a Sansepolcro, il Cammino di San Francesco (nella sua variante che collega Rimini alla Verna) e, ultima arrivata, l’Alta Via dei Parchi. Grazie a questo turismo escursionistico lento, legato alla natura ma anche alla storia e alla cultura, queste montagne hanno la grande opportunità di vivere una seconda vita. I massicci del Carpegna e dei Sassi di Simone e Simoncello sono inoltre tutelati dal Parco Naturale del Sasso Simone e Simoncello, istituito nel 1994 e diventato interregionale con il passaggio dell’alta Val Marecchia dalle Marche alla Romagna: oggi il territorio del parco è diviso tra le Marche, l’Emilia-Romagna e la Toscana.
Scheda tecnica
Limiti geografici: Valico di Montecoronaro, Fiume Savio, Pianura Padana, Mar Adriatico, Fiume Metàuro, Torrente Meta, Bocca Trabaria, Rio di Valdimonte, Fiume Tévere.
Catena montuosa di appartenenza: Appennino Tosco-Romagnolo (Appennino).
Vetta più elevata: Monte dei Frati (Alpe della Luna) (1453 m).
Estensione del gruppo montuoso: circa 2890 kmq.
Vette principali
Nome | Quota | Difficoltà |
---|---|---|
Monte Fumaiolo | 1407 | T |
Monte dei Frati | 1453 | E |
Sasso Simone | 1206 | T/E |
Simoncello | 1221 | EE |
Monte Carpegna | 1416 | E |
Rocca di Maioletto | 631 | E/EE |
Galleria
Elenco completo degli itinerari
- Valico di Viamaggio – Passo dello Spugnolo – Alpe della Luna (E) ★
- Case Barboni – Sasso di Simone – Simoncello – Case Barboni (T/E) ★
- Passo Cantoniera – Simoncello – Sasso di Simone – Passo Cantoniera (T/E)
- Ponte Cappuccini – Pietrarubbia – Pietra Fagnana – Ponte Cappuccini (T)
- Il Cippo – Croce dei Salti – Passo del Trabocchino – Monte Carpegna – il Cippo (E)
- Eremo di Madonna del Faggio – Passo del Trabocchino – Monte Carpegna – Eremo di Madonna del Faggio (E)
- Poggio – Oratorio di San Rocco – Rocca di Maioletto (E/EE) ★