Laghi della Lavagnina

Si tratta di due invasi artificiali situati in territorio piemontese, lungo il basso corso del Torrente Gorzente. La costruzione è diretta conseguenza della costruzione dei Laghi del Gorzente più a monte.
Nel 1884, a causa della costruzione del primo invaso del Gorzente (il Lago Bruno), le genti della bassa valle – in particolare i proprietari dei numerosi mulini – iniziarono a lamentarsi a causa del ridotto apporto idrico del torrente. La società dell’Acquedotto de Ferrari-Galliera decise di costruire un invaso nella basse per compensare. Quindi venne completato il Lago Superiore della Lavagnina, con una diga ad arco alta 15 metri; la riserva d’acqua doveva servire appunto a garantire un minimo deflusso per gli abitanti della bassa valle anche nei periodi di magra.
Il Lago Superiore andò incontro subito ad evidenti problemi di interramento e presto diventò praticamente inutilizzabile. Basti pensare che il tasso d’interramento stimato si rivelò essere un terzo di quello reale. Oggi il Lago Superiore esiste ancora, anche se non supera i 3 m di profondità massima, e viene utilizzato come bacino di sedimentazione per preservare il Lago Inferiore dal riempimento.
Con il Lago Superiore ormai inutilizzabile già ad inizio del ‘900, era evidente la necessità di costruire un secondo bacino artificiale per continuare a garantire i servizi agli abitanti della valle. Così, tra il 1911 e il 1917 venne eretta la diga del Lago Inferiore della Lavagnina. Si tratta di una diga a gravità massiccia, alta 34 metri, che trattiene un lago artificiale esteso per circa 170.000 mq. Il lago, oltre che per la fornitura di acqua potabile, viene utilizzato anche per la produzione di energia elettrica nella centrale subito a valle (che sfrutta anche una condotta forzata proveniente dalla valle del Torrente Piota). Parte dell’energia elettrica viene poi trasferita sul versante marittimo dell’Appennino Ligure, alla centrale di Gallaneto.

Accesso

Usciti al casello autostradale di Ovada, ci si dirige verso Lerma; poco prima di giungervi si trova a destra la diramazione per i Laghi della Lavagnina. La strada presto diventa sterrata; si prosegue quindi a piedi in dolce salita per circa 1 km, raggiungendo il Lago Inferiore; costeggiato l’invaso, in una decina di minuti ci si porta anche al Lago Superiore.

Il Lago Inferiore in una freddissima giornata invernale
Il Lago Inferiore in una freddissima giornata invernale (27 dicembre 2010)
La diga del Lago Superiore
La diga del Lago Superiore (27 dicembre 2010)

Torna a: Massiccio del Monte delle Figne