Massiccio del Bernina

Nella mappa interattiva sono mostrati solamente cime e itinerari descritti nel sito. Cliccando sulle tracce dei sentieri si può visualizzare il link alla relazione dell’itinerario.

Il Massiccio del Bernina è il più elevato gruppo montuoso delle Alpi Retiche: la cima da cui prende il nome è l’unico “4000” delle Alpi Orientali, circondato da una cerchia di maestose vette che superano i 3900 metri. Qui il Massiccio del Bernina è inteso in senso molto ampio: oltre al tratto di spartiacque alpino tra il Passo Maloja e il Passo del Bernina, che comprende tutte le cime più elevate, fa parte del gruppo montuoso anche il lungo e articolato contrafforte tra la Val Bregaglia e la Valtellina. Su questo costolone e sulle sue diramazioni si trovano sottogruppi di grande importanza e notorietà, come quello del Pizzo Cengalo e del Pizzo Badile, o quello del Monte Disgrazia, in genere trattati separatamente dal massiccio principale nella letteratura alpinistica. Viste le premesse, è evidente che si tratta di un gruppo montuoso vasto, molto vario ed eterogeneo​.
Il gruppo del Bernina in senso stretto costituisce il cuore dell’intero massiccio, e ne è l’area più nota e frequentata. Vi ritroviamo un ambiente di tipica alta montagna alpina “occidentale”, con vasti bacini glaciali nelle conche più elevate ed estesi ghiacciai vallivi che si spingono fino a quote relativamente basse. Il Piz Bernina è l’unica cima che supera i 4000 m di altezza; le vette circostanti (Piz Palü, Piz Zupò, Piz Scerscen, Piz Roseg…) non ci arrivano per poche decine di metri, ma non sono da meno in quanto a imponenza e maestosità. Anche qui, purtroppo, sono impietosi i segni del ritiro dei ghiacciai: ad esempio, il Ghiacciaio del Morteratsch è ancora oggi uno dei ghiacciai più estesi delle Alpi Orientali, ma la sua dimensione attuale è minima rispetto alle gigantesche morene laterali che lo bordano, e che sono state depositate solo duecento anni fa.
I due versanti del gruppo del Bernina sono piuttosto differenti. Il versante settentrionale è affacciato sull’alta Engadina, uno dei luoghi più belli delle Alpi e culla del turismo svizzero fin dall’Ottocento. Visto che il fondovalle è situato ad alta quota (1800-1900 m), il versante engadinese del Bernina è relativamente poco pendente, inciso da lunghi valloni piuttosto dolci alle cui testate si trovano grandi ghiacciai. La fittissima rete di sentieri permette infinite possibilità di escursioni: dalle passeggiate di fondovalle, affacciati sui grandi laghi dell’Engadina alle lunghe camminate nei valloni laterali fino ai rifugi affacciati sui ghiacciai; da tranquille camminate nei boschi di larici a impegnative salite alle cime satelliti del massiccio, affacciate sulla maestosa cerchia delle vette più alte.
Il versante meridionale, invece, si affaccia sulla Val Malenco, tributaria della Bassa Valtellina. La quota di fondovalle della Valtellina, inferiore ai 500 m, determina un versante molto più ripido e angusto: la testata della Val Malenco supera in un unico balzo un dislivello di quasi 3000 metri! La Val Malenco, incastrata tra il gruppo del Bernina, il crinale secondario del Pizzo Scalino e il gruppo del Monte Disgrazia, presenta numerosi motivi di interesse: bellissimi laghi di media e alta quota, valloni solitari e poco conosciuti, oltre che la vista sulle grandi cime circostanti.
Uno dei luoghi più caratteristici dell’intero massiccio è però il crinale che sovrasta a sud la Val Bregaglia: qui si trovano le tormentate creste granitiche del Pizzo Cengalo, del Pizzo Badile e dei numerosi loro satelliti. Si tratta di montagne non elevatissime, specie se confrontate con l’adiacente gruppo del Bernina, ma estremamente ardite: gli spigoli e le pareti di granito riportano alla mente certi angoli della Sierra Nevada californiana e delle Ande della Patagonia. La trapezoidale parete nord-ovest del Pizzo Badile, alta 700 metri, è una delle più note ed ambite “pareti nord” delle Alpi.
Sul versante meridionale di questo crinale si apre la più solitaria delle valli del massiccio: la Val Màsino, anch’essa sovrastata sul versante est dall’imponente Monte Disgrazia. Si tratta di un vallone appartato, al di fuori delle principali vie di comunicazione e per questo trascurato dal turismo di massa. Per questo, è rimasto un angolo di montagna selvaggia, non intaccato da strade, impianti di risalita e speculazioni edilizie. Tutte caratteristiche che rendono questa valle molto interessante dal punto di vista escursionistico, sperando che la situazione rimanga tale.

Scheda tecnica

Limiti geografici: Maloja Pass, Fiume Inn, Flax, Ova da Bernina, Lago Bianco del Bernina, Acqua da Pila, Cavagliatsch, Torrente Poschiavino, Fiume Adda, Torrente Maira/Mera.
Catena montuosa di appartenenza: Alpi Retiche (Alpi).
Vetta più elevata: Piz Bernina (4048 m).
Estensione del gruppo montuoso: circa 1460 kmq.

Accesso ai rifugi

Chamanna da Bovalda Morteratsch

Vette principali

Nome Quota Difficoltà
Piz da l'Ova Cotschna 2715 E
Piz Mezdi 2991 E
Sass Queder 3066 E
Munt Pers 3206 E

Galleria

Elenco completo delle escursioni

  1. Maloja Pass – Lägh da Bitabergh – Lägh da Cavloc – Maloja Pass (E)
  2. Sils Maria – Muotta da Güvè – Isola – Sils Maria (E)
  3. Surlej – Lej Marsch – Lej Nair – Lej dals Chods – Surlej (E)
  4. St. Moritz-Bad – Piz Mezdi (E)
  5. St. Moritz-Bad – Lej da l’Ova Cotschna – Piz da l’Ova Cotschna (E)
  6. Punt Muragl – Lej da Staz – Fullun – Punt Muragl (T)
  7. Pontresina – Plaun da Staz – Lej da Staz – Pontresina (T)
  8. Pontresina – Surovas – Muottas da Puntraschigna (E)
  9. Morteratsch – Chünetta – Chamanna da Boval (E)
  10. Bernina Suot – Lej Pers (E)
  11. Stazione della Diavolezza – Sass Queder (E)
  12. Stazione della Diavolezza – Munt Pers (E)
  13. Lej Pitschen – Lej d’Arlas – Lej da Diavolezza (E)
  14. Cavaglia – Lagh da l’Ombra – Prairol – Cavaglia (E)