Passo del Turchino – Giovo Piatto – Monte Penello
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 460 m circa
Dislivello in discesa: 60 m circa
Tempo: 2 – 2.30 ore
Ultima ricognizione: Settembre 2013
Percorso di crinale lungo l’Alta Via dei Monti Liguri, prima per comode strade sterrate, poi per sentieri che percorrono panoramici dossi di erba e rocce.
Accesso
a) A piedi da Acquasanta.
b) In automobile, usciti al casello di Campo Ligure-Masone, si gira a destra lungo la ex-SS456 in direzione di Genova, attraversando Masone. Giunti alla galleria del Turchino si gira a sinistra (indicazioni per Acquasanta), arrivando subito alla galleria vecchia ormai dismessa. Si svolta a destra e in breve si sale al Passo del Turchino vero e proprio (588 m).
Il Passo del Turchino è un marcato valico posto sullo spartiacque principale appenninico, e divide i confinanti gruppi del Béigua e della Scaggia. È attraversato dalla stradina che collega Masone ad Acquasanta; la ex-SS456 che collega Ovada a Genova, lo sorpassa qualche decina di metri più in basso, in galleria. La galleria originaria svalicava a quota 532 m, era a senso unico alternato ed era lunga 180 m; tra il 2010 e il 2013 è stata realizzata una nuova galleria a doppio senso, lunga 270 m, che svalica a quota 525 m. Il valico è attraversato in galleria anche dall’autostrada A26 e dalla ferrovia Genova-Ovada. Gode di una certa notorietà per il passaggio della corsa ciclistica Milano-Sanremo.
Itinerario
Seguendo i segnavia bianco-rossi dell’AVML, si supera una sbarra e si imbocca una comoda strada sterrata che sale verso est, tagliando nel bosco sul versante nord dello spartiacque principale. Si aggirano gli arrotondati monti Turchino e Ottine in lieve salita, per poi raggiungere la sella erbosa che separa quest’ultimo dal Bric Prato d’Ermo (quota 716). La sterrata piega quindi a sinistra in lieve discesa. Si rientra nel bosco e, contornato anche il Bric Prato d’Ermo, si raggiunge l’ampia depressione erbosa del Giovo Piatto (o Passo del Veleno; 660 m).
Ampia sella pianeggiante sullo spartiacque principale appenninico, posta tra il Bric Prato d’Ermo e il Bric Marino. Il termine “giovo” (dal latino iugum) è molto frequente nell’Appennino settentrionale, col significato appunto di passo o valico.
Qui si incontra il segnavia “triangolo rosso vuoto”, proveniente da Acquasanta. Si prosegue lungo l’AVML, salendo in diagonale per prati. Lasciata a sinistra la tondeggiante sommità del Bric Marino la pendenza diminuisce e si procede comodamente tra erba, rocce e radi pini. Si lascia a sinistra anche il Bric Strambè, per raggiungere una poco marcata sella erbosa (quota 805). Qui, da sinistra, sopraggiunge il sentiero proveniente dalle Case Giutte.
Si prosegue in salita più ripida, su un sentiero dal fondo sconnesso e malagevole, tra tratti erbosi e boschetti, passando accanto ad una baracca de pria. Più in alto la salita si fa meno ripida e si raggiunge l’ampia sella del Colle Gandolfi (938 m), posta sull’altopiano della Scaggia tra il Monte Penello e il Monte Foscallo. Si abbandona l’AV per piegare a destra, lungo la stradetta sterrata che risale gli ultimi pendii erbosi fino alla panoramica vetta del Monte Penello (995 m).
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