Acquasanta – Punta Martín – Monte Penello – Colla di Prà – Acquasanta
Caratteristiche
Difficoltà: EE la salita, E la discesa
Dislivello in salita: 810 m circa
Tempo: 4 – 5 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Marzo 2023
Itinerario ad anello molto frequentato; la salita si svolge lungo la cosiddetta “via accademica”, che segue la rocciosa cresta sud-ovest della Punta Martín. È il percorso più bello ed elegante per salire questa vetta, ma presenta vari passaggi su roccia che, pur non presentando grandi difficoltà, richiedono una certa scioltezza nei movimenti. La discesa si svolge invece lungo un percorso molto più tranquillo, che passa nei pressi della Baiarda e giunge alla piccola sella della Colla di Prà.
Accesso
a) In treno si raggiunge la stazione di Acquasanta (linea Genova-Ovada-Acqui).
b) In automobile si esce al casello autostradale di Prà, poi si prosegue lungo l’Aurelia in direzione Savona. Dopo 1 km si gira a destra (indicazioni) lungo la ex-SS456 del Passo del Turchino. A Mele si gira a destra e, risalendo la valle del Rio Martino, si raggiunge il Santuario dell’Acquasanta. Si imbocca a destra la stradina asfaltata per la stazione, che attraversa il Rio Martino su un ponte e sale con tornanti. Lasciata a destra la strada per la Colla di Prà si arriva al piazzale della stazione ferroviaria di Acquasanta (212 m).
Itinerario
Il percorso è indicato dal segnavia “punto e linea rossi” (spesso poco visibile). Usciti dalla stazione, si percorre la strada asfaltata in direzione di Acquasanta, attraversando il ponticello sul Rio Condotti e giungendo ad un bivio. Si gira a sinistra lungo la rotabile che sale verso la Colla di Prà; dopo alcune curve, in località Briscuggi (243 m) si trova un altro bivio, dove si abbandona la strada principale per imboccare una diramazione che scende a sinistra. Si riattraversa il Rio Condotti su un ponticello, quindi si procede con lievi saliscendi tra case isolate; a due bivi si va a sinistra, quindi si giunge al Piano Pezzolo (242 m), dove la strada, ormai sterrata, curva verso destra.
La rotabile termina presso il cancello dell’ultima casa isolata; qui si imbocca a destra un sentierino che la aggira a monte con una breve salita. Si taglia in diagonale tra la vegetazione, poi si piega a destra e, con una breve discesa si entra nel selvaggio vallone del Rio Baiardetta, chiuso tra i rocciosi versanti della Punta Martín e della Baiarda. Il sentiero procede sul lato sinistro idrografico prima in piano poi in lieve salita fino ad un bivio in località Gazeu (297 m; cartelli indicatori).
Si trascura il Sentiero Frassati che sale a destra verso la Baiarda per piegare a sinistra sul sentiero con il punto e la linea rossi. Il sentiero raggiunge in breve il Rio Baiardetta, lo guada e si innalza sul versante opposto con alcune svolte. Sbucati sulla cresta sud-ovest di Punta Martín (quota 412) si piega a destra e la si rimonta con alcuni zigzag tra massi e radi pini. Si continua per facili roccette e tratti di sentiero, alternando tratti lungo il filo di cresta a traversi sul versante nord per aggirarne i punti più impervi. Con una ripida salita in un canalone erboso si ritorna in cresta a monte del dosso detto Cima Legea; si piega a sinistra e si rimonta il filo, con facili passaggi su rocce e brevi tratti esposti.
Si giunge quindi all’inizio del crestone orizzontale della Rocca Calù, l’anticima occidentale di Punta Martín. Il sentiero aggira il dosso più alto (932 m) sul lato del Baiardetta, poi scavalca una gobba e raggiunge una selletta ai piedi della piramide sommitale della Punta Martín (quota 922). Si sale con una svolta, poi ci si porta sul versante nord e ci si infila in un canalino che sbuca in un caratteristico intaglio tra due roccioni. Proseguendo per gradini rocciosi si risalgono altri due canalini e infine, piegando a sinistra si raggiunge la croce di vetta di Punta Martín (1001 m; 2.15 – 2.45 ore da Acquasanta).
Discesa
Seguendo i segnavia “pallino rosso” e “rombo rosso vuoto” si scende verso est per facili rocce, fino al colletto che separa Punta Martín dall’adiacente rilievo della Piazza. L’ampio sentiero sale brevemente, poi aggira la Piazza sul dolce versante settentrionale e confluisce in una strada sterrata ai piedi della cupola sommitale del Monte Penello (995 m), la cui vetta si può raggiungere con una breve deviazione.
Si scende a destra lungo la sterrata, che effettua un tornante, poi attraversa l’ampio altopiano di erba e rocce che si estende subito a sud del Monte Penello. Si inizia a scendere dolcemente, passando accanto ad una caratteristica baracca de pria e giungendo ad un bivio (quota 915).
Sulla sinistra si trova una piccola macchia di radi pini, dove sgorga la fresca sorgente del Fontanín da Scaggia; accanto si trovano tavoli e panche in legno.
Si trascurano il pallino e il rombo rosso, diretti rispettivamente a Pegli e a Prà, per imboccare a destra un sentierino non segnalato che taglia in piano ai piedi dei contrafforti rocciosi del Bric Fontanabuona. Presto ci si porta sul costone sud-occidentale di questa piccola cima, e lo si segue in ripida discesa tra erba e rocce affioranti, in direzione dell’evidente crestone della Baiarda con la sua cappelletta. In breve si giunge alla selletta a monte della Baiarda (699 m), dove si trova un crocevia.
Proseguendo dritti in piano si raggiunge in pochi minuti la Cappelletta della Baiarda; tutto a sinistra invece si stacca un sentiero pianeggiante segnalato con un quadrato rosso pieno, diretto a Prà.
Si scende a sinistra lungo un sentiero che si abbassa in una valletta (segnavia: quadrato rosso vuoto e tacche bianco-rosse del Sentiero Frassati), poi va ad attraversare l’alveo sassoso del neonato Rio Condotti. Il sentiero si trasforma in mulattiera, conservando a tratti il fondo acciottolato, e scende in diagonale tra erba e radi pini fino ad innestarsi su un costone pianeggiante percorso da un metanodotto. Poco più avanti si trova un bivio (località Moccio; 533 m).
Il vecchio segnavia FIE (quadrato rosso vuoto) continuava lungo la pista del metanodotto fino nei pressi della vetta del Bric Colla, quindi scendeva con vari tornanti su sterrata fino alla Colla di Prà. Qui si propone invece di seguire il Sentiero Frassati, che effettua un giro più suggestivo.
Si abbandona la pista del metanodotto per scendere a destra lungo il Sentiero Frassati; il sentierino, a tratti scalinato, perde quota rapidamente tra rocce e pini, poi guada il Rio Condotti e lo costeggia sul lato destro idrografico. Poco più in basso si riattraversa il rio e si continua lungo una mulattiera che scende in diagonale con altri tratti scalinati. Con bella vista sulle cascatelle e pozze formate dal sottostante rio, si va ad incontrare un sentiero proveniente da destra e, subito dopo, si giunge ad una costruzione dell’acquedotto.
Si gira a destra su strada sterrata, tagliando quasi in piano il fianco sinistro idrografico del vallone del Rio Condotti; con una breve discesa nella boscaglia si raggiunge infine la Colla di Prà (318 m), dove transita la strada asfaltata che collega Prà con Acquasanta. Si gira a destra e, seguendo in discesa la ripida rotabile, si ritorna in pochi minuti alla stazione ferroviaria di Acquasanta.
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