Gruppo del Monte Pisanino

Nella mappa interattiva sono mostrati solamente cime e itinerari descritti nel sito. Cliccando sulle tracce dei sentieri si può visualizzare il link alla relazione dell’itinerario.

Questo gruppo montuoso comprende tutto il settore occidentale delle Apuane: è delimitato dalla Foce dei Carpinelli, che rappresenta il confine tra le Apuane e l’Appennino Tosco-Emiliano, e dal Colle Cipollaio, che lo separa dall’adiacente massiccio apuano delle Pànie. Comprende gran parte delle cime più alte, note e frequentate delle Apuane: il Pizzo d’Uccello, i monti Grondílice, Cavallo, Tambura, Sella e Altissimo si elevano lungo la tortuosa displuviale principale della catena montuosa, mentre i monti Sagro, Pisanino e Penna di Sumbra si elevano maestosi ed isolati lungo displuviali secondarie.
Il Gruppo del Monte Pisanino rappresenta il vero e proprio cuore delle Apuane, e ne incarna tutte le caratteristiche più tipiche. Queste sono montagne estremamente impervie e selvagge, malagevoli, alte quasi 2000 metri ma vicinissime al mare, caratterizzate da impressionanti contrafforti rocciosi, valloni solitari, versanti a precipizio; solo sparuti boschetti di faggio e praterie di tenace palèo (la tipica erba apuana) riescono a colonizzare i versanti di queste montagne. Si tratta quindi di uno degli angoli più unici e caratteristici dell’intera catena appenninica, capace di rivaleggiare e anche superare le vere Alpi in termini di imponenza e spettacolarità. Scenari grandiosi come la parete nord del Pizzo d’Uccello, o come la bastionata di Grondílice, Contrario e Cavallo che sovrasta la valle di Biforco si trovano raramente anche nelle Alpi.
Tenendo conto di queste caratteristiche, e anche del fatto che la manutenzione dei sentieri è abbastanza saltuaria, viene da sè che le vette intorno al Pisanino non propongano escursioni facili, a parte alcune rare eccezioni. Questi angoli di montagna apuana vanno affrontati con prudenza e con la dovuta esperienza, e non sono certamente terreno per chi è alle prime armi. Terreni infidi, facili arrampicate, traversi vertiginosi e grandi dislivelli sono all’ordine del giorno su questi monti. Ovviamente, per chi non si lascia scoraggiare dalle difficoltà, le Apuane offrono premi stupendi in cambio: panorami e ambienti strepitosi, di cui ho già ampiamente parlato prima.
​Insieme a tutti questi pregi, non passa però inosservata la presenza invadente delle cave di marmo: la maggior parte di esse si trova in questo settore della catena apuana. Da un lato, le cave sono una testimonianza storica e industriale di incredibile interesse: imbattersi improvvisamente in una piccola cava, attiva o abbandonata che sia, è un altro valore aggiunto di molte escursioni apuane. Dall’altro, in alcuni luoghi l’estrazione è andata troppo avanti, provocando veri disastri naturalistici e paesaggistici; senza contare che in numerosi siti abbandonati non c’è la minima traccia di ripristino ambientale: fronti lasciati a nudo, macchinari abbandonati…
Il bacino marmifero di Carrara fa impressione per la sua estensione e la quantità di materiale asportato; le cave di Orto di Donna sguarano malamente il fianco sinistro della bellissima Val Serenaia; in palese contraddizione con i vincoli ambientali la cava del Passo della Focolaccia ha abbassato di decine di metri la displuviale apuana, la cava di Cervaiole ha addirittura portato via la cima del Monte Falcovaia, e le cave a Foce di Pianza stanno inesorabilmente mangiando il Monte Sagro. In alcuni casi le attività abusive sono state fermate (ad esempio recentemente la Cava Vittoria al Monte Sagro), ma si ha l’impressione che il Parco Naturale Regionale delle Alpi Apuane faccia fatica ad intervenire in questo senso. Recentemente il territorio è stato anche nominato Geoparco globale dell’Unesco ma, visti gli interessi economici sull’estrazione del marmo, probabilmente la situazione non è destinata a migliorare.

Scheda tecnica

Limiti geografici: Foce dei Carpinelli, Fosso Carpinelli, Fosso di Gragnana, Fiume Serchio, Torrente Tùrrite Secca, Canale del Freddone, Colle Cipollaio, Canale del Giardino, Fiume Vezza, Fiume Versilia, Versilia, Fiume Magra, Torrente Aulella, Torrente Tassonaro.
Catena montuosa di appartenenza: Alpi Apuane (Appennino).
Vetta più elevata: Monte Pisanino (1947 m).
Estensione del gruppo montuoso: circa 550 kmq.

Vette principali

Nome Quota Difficoltà
Pizzo d'Uccello 1783 F
Monte Grondílice 1808 EE
Monte Sagro 1753 E
Monte Tambura 1890 E
Monte Fiocca 1714 EE
Penna di Sumbra 1769 E/EE
Monte Focoraccia 1147 EE
Monte Carchio 1082 EE
Monte Altissimo 1589 EE

Galleria

Elenco completo degli itinerari

  1. Foce di Pianza – Monte Sagro – Foce della Faggiola – Foce di Pianza (E)
  2. Colonnata – Cima d’Uomo – Vergheto – Colonnata (EE)
  3. Equi Terme – Áiola – Vinca (E)
  4. Vinca – Foce di Giovo – Pizzo d’Uccello (F)
  5. Equi Terme – Solco di Equi (E)
  6. Equi Terme – Ugliancaldo (E)
  7. Ugliancaldo – Cresta della Capradossa – Foce Síggioli – Foce del Giovetto – Pizzo d’Uccello (F)
  8. Rifugio Val Serenaia – Rifugio Orto di Donna – Finestra del Grondílice – Monte Grondílice (EE)
  9. Biforco – Canal Fondone – Foce Rasori – Finestra del Grondílice – Monte Grondílice (EE)
  10. Campocatino – Passo Tombaccia – Monte Tambura – Passo della Tambura – Campocatino (EE)
  11. Arnétola – Passo della Tambura – Monte Tambura (E)
  12. Arni – Fatonero – Passo Fiocca – Penna di Sumbra – Passo Sella – Arni (EE)
  13. Capanne di Caréggine – Foce delle Capanne – Penna di Sumbra (E/EE)
  14. Colle della Tecchia – Passo degli Uncini – Monte Altissimo – Foce del Frate – Colle della Tecchia (EE) 
  15. Pasquilio – Monte Carchio – Monte Focoraccia – Pasquilio (EE)
  16. Malbacco – Cascata Malbacco (T/E)