Murta – Asósto di Bigiæ – Colla di Murta – Murta

Caratteristiche

Difficoltà: E
Dislivello in salita: 470 m circa
Tempo: 3.30 – 4 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Maggio 2020

L’Asósto (= riparo) di Bigiæ è una massiccia costruzione in pietra, analoga alle baracche de pria che si trovano nel gruppo di Punta Martìn. Si trova in splendida posizione panoramica su un crinale che sovrasta il paese di Murta, a poca distanza dal Bric dei Corvi Nord. Il sentiero d’accesso è stato ripristinato nel 2016 dal CAI di Bolzaneto: si tratta di una piacevole salita tra folti boschi, ottimamente indicata con segnavia e paline in legno ai bivi. Per il ritorno si può effettuare un giro ad anello: nel primo tratto, per fortuna breve, si tocca l’enorme discarica di rifiuti urbani di Scarpino, poi attraversano i dirupati contrafforti del Bric di Pria Scugente e si ritorna a Murta con un tranquillo percorso nel bosco.

Accesso

a) In treno fino alla stazione ferroviaria di Genova Bolzaneto, poi con l’autobus n. 74 si sale alla chiesa di Murta.
b) In automobile, si esce al casello autostradale di Genova Bolzaneto e si gira a destra, attraversando i torrenti Secca e Polcévera e giungendo presso l’ipercoop. Qui si gira a sinistra e ci si innesta in via Ugo Polonio, che costeggia la sponda destra idrografica del Polcévera. Dopo alcune centinaia di metri si svolta a destra salendo alla chiesa di Murta (186 m), presso la quale si parcheggia.

Il toponimo deriva probabilmente dalla presenza del mirto, che in ligure si dice “murtin”.

Itinerario

Si prosegue a piedi lungo via alla Chiesa di Murta, indicata dal segnavia “triangolo rosso pieno”. La stradina sale tra le case, poi, lasciata a destra salita Carpinello, piega a sinistra tagliando tra villette isolate e orti fino ad una sella (località Favale; 220 m). Si prosegue lungo la strada principale, che prima taglia a mezza costa, poi si innalza lungo un costone. Ad un bivio si gira a destra in via Scarpino, salendo con una curva e passando accanto al traliccio di un elettrodotto. Costeggiando le ultime case, si giunge ad un bivio in località Cavalla di Murta (296 m).
Qui si lascia a destra il triangolo rosso, che prosegue su asfalto, per proseguire dritti lungo una mulattiera segnalata con tre pallini rossi (indicazioni). Si entra nel bosco e si incontra subito un bivio dove bisogna andare a sinistra; il sentiero sale dolcemente a mezza costa nel bosco, all’inizio fiancheggiato da un tubo di gomma. Più avanti si effettua una secca curva a destra e si inizia a salire più ripidamente, con alcuni tratti scalinati. Con alcune ampie svolte, si raggiunge un crocevia su un ampio costone boscoso, in località Cén di Ciambrìn (475 m).

Con una breve deviazione a destra si può salire sul piccolo dosso detto Brichìn di Cröi. Da qui la vista, anche se un po’ disturbata dagli alberi, spazia sull’alta Val Polcévera e sul Monte Figogna.

Si gira a sinistra lungo un ampio sentiero che sale lungo il poco marcato dorso boscoso. Passati accanto ad un enorme traliccio, si sale in diagonale con scorci panoramici sul Bric di Teiolo. Si giunge quindi alla Crôxea de Rôétte (535 m), piatta sella dove si incontrano numerosi sentieri e piste forestali. I segnavia guidano a sinistra, in salita lungo un costone; si esce finalmente dal bosco e si guadagna la spalla dove sorge l’Asósto di Bigiæ (600 m circa; 1.45 – 2 ore da Murta; panca in legno).

La costruzione è realizzata in pietra a secco, ed ha una caratteristica struttura a tholos: pianta circolare e volta a pseudo-cupola ogivale. Fungeva da ricovero temporaneo per i contadini, i falciatori e i pastori di Murta, le cui comunaglie si estendevano tutt’intorno, ma anche per i pellegrini diretti al Santuario della Guardia. Rimane ignota la data di costruzione, ma è probabile che l’asósto sia stato eretto nella seconda metà del XIX secolo, più o meno in contemporanea con le baracche de pria della zona del Monte Penello.
Dalla spalla dove sorge l’Asó​sto di Bigiæ si osserva un vasto panorama sull’intera Val Polcévera, su Genova e il mare, e su gran parte dell’Appennino Ligure, dal Monte Reale al Monte Àntola, dal Monte Fasce al lontano Monte Zatta.
Sulla sinistra si diparte un sentiero che taglia il versante sud-est del Bric dei Corvi, per poi raggiungere la selletta che lo separa dal Bric di Teiolo. Si attraversa la strada che collega Borzoli alla discarica di Scarpino e, seguendo il sentiero di crinale, si può salire al Bric di Teiolo (660 m; 15-20 minuti dall’Asó​sto di Bigiæ).

Seguendo il segnavia “tre pallini rossi”, si piega a destra lungo un buon sentiero che attraversa il versante nord-est del Bric dei Corvi Nord, tra radi pini e rocce affioranti. Si supera un intaglio e, con una breve discesa, ci si porta alla sella tra il Bric dei Corvi Nord e il Bric di Pria Scugente, dove si trova il parcheggio per i dipendenti della discarica di Scarpino (595 m). Si percorre la strada asfaltata che costeggia il parcheggio, poi, lasciando a sinistra il cancello d’accesso alla discarica, si imbocca la rotabile per il Santuario della Guardia. Pochi metri più avanti i segnavia portano ancora a destra, lungo la pista di un metanodotto che sale sul Bric di Pria Scugente (623 m).

«La “Pria Scugente” (pietra scivolosa, sdrucciolevole) è una tonda cupola, liscia e lucente, verde scuro, di roccia serpentinosa, sulle pendici SO del Bric omonimo, poco sotto la rotabile che conduce al valico di Fossa Luea. In carte medioevali è detta Pietra Lubraca (Rovereto)» (E. Montagna, A. Sabbadini, Appennino Ligure, pag. 109). Secondo la tradizione, vi scivolavano le donne sterili nella speranza di avere dei figli. Attualmente la Pria Scugente non esiste più, cancellata dall’avanzare della discarica di Scarpino, ma il toponimo è rimasto alla piccola montagnola che la sovrastava.

Con una breve discesa, si giunge al valico della Colla di Murta (568 m), dove si ritrova la strada asfaltata. La si trascura per piegare decisamente a destra, imboccando un ampio sentiero segnalato con un triangolo rosso pieno. Dopo un breve tratto nel bosco, il sentiero attraversa l’impervio versante nord-est del Bric di Pria Scugente, costituito da profondi canaloni e dirupi di roccia in sfacelo. Con due tornanti si rientra nel bosco, e si prosegue in dolce discesa, attraversando numerosi piccoli valloncelli. Si lascia a sinistra una diramazione indicata con un ometto di pietre, poi si attraversa un rio dove si trovano alcuni tronchi caduti e si supera una fonte spesso in secca. Poco più in basso il sentiero confluisce in una stradina asfaltata, che in breve riporta al bivio in località Cavalla di Murta. Da qui, seguendo a ritroso il percorso dell’andata, si ritorna alla chiesa di Murta.

Panorama sulla Val Polcévera dai pressi dell'Asósto di Bigiæ
Panorama sulla Val Polcévera dai pressi dell’Asósto di Bigiæ (20 maggio 2020)
L'Asósto di Bigiæ
L’Asósto di Bigiæ (20 maggio 2020)
Il Bric di Teiolo visto dal Bric dei Corvi Nord
Il Bric di Teiolo visto dal Bric dei Corvi Nord (20 maggio 2020)
Paline alla Colla di Murta
Paline alla Colla di Murta (20 maggio 2020)

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