Pegli – Cian de Figge – Punta Martín
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: Variante “a”: 1010 m circa. Variante “b”: 1030 m circa
Tempo: 3 – 3.30 ore
Ultima ricognizione: Ottobre 2016
Camminata molto lunga e varia che sale dal mare alla cima più alta del gruppo della Scaggia. Si segue il primo tratto dell’itinerario E1, sentiero a lunga percorrenza che collega Pegli a Flensburg, in Germania.
Accesso
a) In treno (linea Genova-Ventimiglia) si raggiunge la stazione di Genova Pegli. Si scende poi a piedi lungo vico Condino, per piegare a destra sul Lungomare, che si percorre fino a Piazza Porticciolo. Qui si va a destra in viale Modugno, passando sotto un ponte della ferrovia e raggiungendo una scalinata dove iniziano i segnavia (5 m).
b) Piazza Porticciolo è raggiungibile anche con l’autobus n. 1.
Itinerario
L’itinerario è stato segnalato con un cerchio rosso pieno dalla FIE (affiancato dalla bandierina rosso-bianco-rossa del sentiero E1 fino alle pendici del Monte Penello). Si sale lungo la scalinata, poi si attraversa una prima volta viale Modugno e si continua lungo una creusa mattonata. Riattraversato viale Modugno si prosegue in via Melinotto, un viottolo mattonato che sale tra le case, poi entra nella boscaglia. Si lascia a sinistra una diramazione e si prosegue in salita diagonale fino a sbucare su un costone dove passa una strada asfaltata (quota 123).
Piegando a sinistra lungo la strada si può raggiungere la Vetta di Pegli (o Bric Castellaccio; 130 m). Accanto all’area picnic e al parco avventura, si trovano i ruderi delle postazioni della “batteria Mameli”, risalenti al 1935 e utilizzate durante l’ultimo conflitto mondiale.
Si lascia a sinistra una diramazione e si continua lungo la stradina asfaltata che rimonta un panoramico costone. Proseguendo in leggera salita si supera un gruppo di case e si trova una sbarra dove la strada diventa sterrata. La stradetta si innalza su un costone ricoperto da arbusti e giovani pini, reduce da un violento incendio che ha bruciato la pineta originaria. Quando la sterrata piega a destra, affacciandosi sulla conca di Pegli 2 (quota 157), la si lascia per continuare a sinistra sul sentiero segnalato. La traccia si innalza in diagonale sul versante occidentale del costone, poi lo scavalca in prossimità di una sella.
Si aggira il modesto Bric Cabanna, sormontato da un ripetitore, e si incontrano due bivi dove si va a sinistra. Ci si riporta quindi sul crinale, dove si incontra una strada sterrata proveniente dalla Torre Cambiaso (quota 241). Si segue la stradina verso destra, tagliando in salita il versante ovest del Bric Ferrà tra pini e arbusti, sorpassa un cancello sempre aperto e poco dopo arriva alle Case Pian delle Monache (340 m). Subito prima delle case si imbocca a destra un sentiero che le contorna a monte, poi sale tra boscaglia e arbusti e attraversa una recinzione. Proseguendo verso destra si raggiunge la selletta della Fossa del Lupo (426 m), dove si trova un crocevia.
Si continua a sinistra su un ampio sentiero che segue il crinale tra erba, rocce e tronchi di pini bruciati. Il sentiero, rovinato dall’erosione, si sposta poi sul versante orientale, salendo lungamente in diagonale. Con due tornanti ci si porta alla selletta del Cian de Figge (615 m), dove si trovano tavoli e panche. Da sinistra arrivano i sentieri segnalati con un quadrato rosso pieno e un rombo rosso vuoto, provenienti da Prà.
Il Cian de Figge (=piano delle ragazze) è un piccolo pianoro erboso coperto da radi pini posto sulla cresta spartiacque tra Varenna e Branega, tra gli Scogli Neri e il Monte Riondo. La vetta degli Scogli Neri (617 m), balcone panoramico su Pegli e Prà, è raggiungibile in pochi minuti seguendo il crinale verso sud.
Qui si presentano due possibilità:
a) Si prosegue lungo la mulattiera segnalata che piega a sinistra tagliando il roccioso versante ovest del Monte Riondo. Si lascia a sinistra il sentiero segnalato con un quadrato rosso pieno, diretto alla Baiarda, per proseguire su un sentiero che va ad unirsi alla mulattiera ex-militare (quota 720), percorsa dalla variante “b”.
b) Subito a monte del Cian de Figge si nota un cartello che indica “Bivacco Paganetto”. Lo si segue, imboccando un sentierino segnalato con una linea rossa che si inerpica tra erba, rocce e radi pini. Sorpassati alcuni ruderi si raggiunge la panoramica vetta del Monte Riondo (710 m), segnalata da un ometto di pietre con madonnina incorporata.
Subito oltre si trova il Bivacco Paganetto, ricavato dalla ristrutturazione di un baraccamento militare. Il bivacco è dotato di tavoli e panche, e può offrire riparo in caso di maltempo.
Si imbocca un’ampia mulattiera, che scende in breve ad una sella, poi sale dolcemente in diagonale fino ad incontrare il sentiero segnalato con un pallino ed un rombo rossi, percorso dalla variante “a” (quota 720).
La mulattiera procede in leggera salita lungo il costone, tra erba e rocce, passando nei pressi di una piccola croce. Superati due tornanti si lascia a destra la diramazione segnalata con tre punti rossi che guida alla Punta del Corno. Si prosegue in salita prima lungo una mulattiera accidentata, poi si devia a destra lungo un sentiero che sale direttamente fino ad boschetto di pini. Qui si trovano: un’area picnic e la fresca sorgente detta Fontanín da Scaggia (915 m). Si prosegue ai piedi del roccioso Bric Fontanabuona, passando accanto ad una caratteristica baracca de pria e incontrando il sentiero segnalato con tre pallini rossi, proveniente dalla Baiarda.
Si tratta di costruzioni in pietra a secco a forma tronco-conica che servivano da riparo ai numerosi falciatori che andavano a lavorare sull’altopiano sommitale della Scaggia. Un’altra baracca de pria si trova poco lontano, sulla vetta del Monte Penello.
Proseguendo su una pista sterrata, si attraversa l’ampio ed erboso altopiano che separa il Bric Fontanabuona dal Monte Penello. La pista sterrata poi piega a sinistra effettuando un tornante; qui la si abbandona per proseguire a sinistra lungo il sentiero segnalato con il pallino rosso, che aggira a nord l’ampia elevazione della Piazza. Con una breve discesa si raggiunge una selletta (quota 970), da cui, risalendo per facili rocce, si raggiunge la croce di vetta di Punta Martín (1001 m).
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