Anello di San Giuseppe
Caratteristiche
Difficoltà: T
Dislivello in salita: 150 m circa
Tempo: 1.30 – 1.45 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Settembre 2023
Si tratta di un giro facile, effettuabile in mezza giornata, che si svolge sulla dorsale tra la Val Bórmida di Spigno e la valle del Torrente Valla. Si cammina tra dolci e colline, in gran parte tra folti boschi, incontrando gruppi di case rurali, la graziosa chiesetta di San Giuseppe e alcuni bei punti panoramici.
Accesso
a) Usciti dall’autostrada ad Altare, si scende per la Val Bórmida di Spigno in direzione di Acqui Terme, quindi si prende la diramazione che porta a Dego. Qui si svolta a destra seguendo le indicazioni per Giusvalla: superato il poco marcato valico in località Girini, la provinciale scende nella valle del Valla. Dopo circa 1 km si imbocca a destra la diramazione per Zioloni-Erbo-Gallareto, che percorre il fondovalle prativo. Si superano tre ponticelli in cemento sul Torrente Valla: subito dopo il terzo, presso il cartello che indica la località Prato Ronchi, si parcheggia a bordo strada.
b) Da Acqui Terme si segue la SP30 in direzione di Savona, superando Bistagno, Montechiaro Piana, Spigno Monferrato e Piana Crixia. Si imbocca quindi la deviazione che porta a Dego, e da lì si prosegue come per “a” fino alla località Prato Ronchi (371 m).
Itinerario
Si ritorna indietro lungo la stradina, riattraversando il terzo ponticello sul Valla. Subito oltre, si svolta a destra lungo una diramazione quasi pianeggiante che dapprima costeggia il torrente, poi taglia in direzione di una valletta laterale. Dopo circa mezzo km, subito prima di un ponticello sul rio che scende dalla valletta, si incontra il primo segnavia “G1” blu, che indica l’Anello di San Giuseppe. Si svolta quindi a sinistra su una larga mulattiera che sale dolcemente nella valletta boscosa. Attraversato il rio, la mulattiera percorre il fianco sinistro idrografico del valloncello, passando per la Sorgente della Galla (395 m).
Si tratta di una piccola sorgente di acqua ferruginosa. In periodi siccitosi la si può ritrovare in secca.
La mulattiera, che a tratti conserva l’antico acciottolato, ritorna sul versante destro idrografico e prosegue in dolce salita nel bosco. Alla fine la salita si fa più ripida: attraversate alcune radure, si sbuca sullo spartiacque tra Valla e Bórmida di Spigno (quota 460 circa), dove si incontra la stradina asfaltata che collega Girini a Piana Crixia. Si gira a destra e si segue la stradina lungo l’ampio spartiacque, tra boschetti e panoramiche radure. Dopo una breve discesa, si lascia a sinistra la diramazione per Dotte e Bricco, quindi si contornano le Case Careto (453 m). La stradina inizia a salire e, attraversato un boschetto, conduce alla cappella di San Giuseppe (466 m).
La cappella fu voluta dai cognati Viano Epifanio e Adamo Antonio, che, durante la Prima Guerra Mondiale, all’insaputa l’uno dell’altro, fecero voto di costruire una cappella se fossero tornati vivi. La cappella venne effettivamente costruita nel 1927, e poi ultimata con il campanile nel 1932.
Sul retro della cappella si eleva un piccolo poggio (477 m), in parte caratterizzato da curiosi affioramenti di conglomerato. Sulla cima del poggio è stata realizzata una panchina gigante, una delle tante che stanno spuntando come funghi sui crinali tra Piemonte e Liguria. In ogni caso, a prescindere dalla panchina, il piccolo poggio è un ottimo punto panoramico: sulla Val Bórmida di Spigno, sovrastata dalle catene più orientali delle Langhe, sui monti dell’alta Val Bórmida, dal Settepani al Bric Sportiole, e sul gruppo del Béigua, che da qua ha l’aspetto di un enorme panettone boscoso. Verso sud-ovest, nelle giornate limpide, si possono scorgere le cime più alte delle Alpi Liguri e Marittime.
Seguendo i segnavia “G1”, subito prima della cappella si imbocca a destra una carrareccia inerbita, che contorna il piccolo poggio sormontato dalla panchina gigante e poi si innesta su un crinale secondario che si spinge verso est. Seguendo l’ampio crinale tra boschetti e radure, si incontra un primo bivio dove andare a sinistra o a destra è indifferente. Più avanti si lascia a destra la pista principale per proseguire dritti sul costone. Una breve salita porta nei pressi della poco marcata cima del Bric Rotondo (489 m), che viene contornata a sud.
Anche dalla cima erbosa del Bric Rotondo si ha un bel panorama verso sud: sulla Collina del Dego, sul Bric Sportiole e sul Monte Béigua. Sul versante opposto la collina è coperta dal bosco, che copre la visuale.
Si prosegue in discesa lungo il crinale, incontrando un bivio dove si va a sinistra. Dopo circa 800 metri, i segnavia piegano a destra in discesa più ripida, scendendo verso il fondovalle. In località Bivio Ortica (396 m) si incontra una strada sterrata più marcata, e la si segue verso destra a mezza costa. La stradina procede nei pressi dei tralicci di un elettrodotto, poi si sposta a destra per contornare un impluvio. Si lascia a destra una diramazione e si inizia a scendere. In breve si incontra una stradina asfaltata: la si segue verso sinistra (trascurando i segnavia che piegano a destra) e si ritorna in pochi minuti al punto di partenza.
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