Fiorino – Canellona – Voltino – Fiorino

Caratteristiche

Difficoltà: E
Dislivello in salita: 350 m circa
Tempo: 2 – 2.30 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Dicembre 2020

Breve percorso ad anello, consigliabile nella stagione invernale, che si svolge sul fianco sinistro idrografico dell’alta Val Cerusa. Si seguono vecchie mulattiere che collegavano il fondovalle alla Canellona, dove transitava una delle più importanti vie di comunicazione tra Genova e l’oltregiogo: la Via dei Giovi o della Canellona. Si cammina per folti boschi, radure occupate da cascine e crinali panoramici, in ambiente piuttosto solitario e poco frequentato. Il percorso di salita richiede un po’ di attenzione nel tratto intermedio: i segnavia sono molto sbiaditi e la traccia è poco evidente. Attualmente (aggiornamento dell’aprile 2021) è in corso la ripulitura di questo tratto di sentiero da parte dell’ASD Ponente Outdoor Bike Spot.

Accesso

a) In treno fino alla stazione ferroviaria di Genova Voltri, poi con l’autobus n. 97 fino a Fiorino.
b) In automobile si esce al casello di Genova Prà, poi si gira a destra, attraversando il centro di Voltri. Giunti all’estremità occidentale dell’abitato, subito prima del ponte sul Torrente Cerusa, si imbocca a destra la stradina che ne risale la valle terminando a Fiorino (239 m).

Itinerario

Dal capolinea dell’autobus a Fiorino si trascura la stradina asfaltata che prosegue verso le Case Ferriere; nella stessa direzione, si imbocca una mulattiera fiancheggiata da una ringhiera, che sale in diagonale parallelamente alla sottostante rotabile. Giunta ad un muro, la mulattiera gira a destra, poi piega ancora a sinistra, trasformandosi in un viottolo asfaltato. Tagliando in piano a valle di una casa, ci si congiunge con una stradina asfaltata più larga, che si segue verso destra in ripida salita.
La stradina risale un valloncello ed entra nel bosco, poi si biforca (quota 292): si prende la diramazione di sinistra, ma subito dopo la si abbandona per andare ancora a sinistra (segnavia: tre pallini rossi; cartello in legno per “Canellona”). Si supera un ponticello in cemento e si prosegue lungo una bella mulattiera acciottolata, che sale contornando una radura dove sorge una casa isolata. Procedendo tra terrazzamenti, si incontrano due bivi: al primo si va a sinistra, al secondo si va a destra, sempre tenendo la mulattiera principale.
Si rientra poi nel bosco, trovando un altro bivio dove si va a destra. La vecchia mulattiera sale in diagonale nel castagneto, avvicinandosi man mano ad un corso d’acqua. Nel punto in cui si tocca il rio, e la mulattiera curva decisamente a destra, si trova un bivio poco evidente (quota 410 circa).

Il tratto successivo è un po’ impervio e invaso dalla vegetazione, quindi consigliabile solamente in pieno inverno. In altri periodi è meglio continuare lungo la mulattiera (in seguito descritta come percorso di discesa) che guida al paesello di Voltino.

Si abbandona la mulattiera e si gira a sinistra, guadando il rio e continuando lungo una traccia un po’ incerta, marcata da vecchi segnavia “tre pallini rossi”. Si giunge quindi presso un secondo ruscelletto, di solito secco, che sulla destra è ingombro di tronchi caduti. Qui la traccia si perde; bisogna guadare il rio, procedere in piano per alcune decine di metri passando sotto ad un roccione, poi piegare a destra lungo un ripido sentierino che porta sul sovrastante ripiano.
Seguendo il sentierino, si rimonta il dorso di un costone poco marcato in dolce salita; quando il costone si fa più ripido ci si tiene sulla destra e si ritrovano i resti del vecchio sentiero segnalato. Salendo tra castagni e cespugli di rovi (per fortuna non invadenti, almeno in inverno), si passa accanto ad un roccione, poi, con un percorso un po’ contorto, si piega verso sinistra giungendo sul Rio Barbassa. Attraversato il ruscello, si gira ancora a sinistra, e, seguendo una breve traccia un po’ disastrata, si raggiunge l’isolata Casa Batagi (469 m).
Si piega a destra seguendo una comoda strada sterrata che sale tra boschetti e radure; più in alto si confluisce su una rotabile asfaltata che, verso destra, porta al paesello di Biagi (507 m). La stradina sale ancora con un ampio semicerchio, offrendo un bel panorama sulla Val Cerusa e sul Monte Réixa, fino ad un bivio sul crinale tra Cerusa e Léira (quota 543). Da qui, seguendo la strada di sinistra per circa 300 metri, si giunge alle case di Canellona (556 m; 1 – 1.15 ore da Fiorino).

Il minuscolo nucleo di Canellona è situato in una selletta sullo spartiacque tra Cerusa e Léira, al piede sud-orientale del Bric Geremia. Era una delle tappe dell’antica via dei Giovi o della Canellona, che collegava Voltri con la Valle Stura e il basso Piemonte, scavalcando l’Appennino presso il Giovo di Masone. Tra le case si trovano: la chiesetta settecentesca di San Pietro e il ristorante Ostaia dell’Azenetto.

Si ritorna al bivio di quota 543 e si prosegue dritti lungo la strada asfaltata che percorre il crinale in direzione sud. Si aggira la Cima dell’Inferno sul versante orientale, tagliando tra boschetti, radure e case isolate, poi si ritorna sul crinale erboso e panoramico. Dopo alcune centinaia di metri si trova un bivio (quota 528), subito prima delle case di Voltino.

Il microscopico paese di Voltino (523 m) sorge sullo spartiacque tra Cerusa e Léira, ai piedi della cupola erbosa del Bric Ghighermasso. Le case circondano la graziosa chiesetta di San Giovanni Battista, risalente al XVII secolo.

Senza raggiungere Voltino, si piega a destra, lungo una stradina asfaltata che scavalca il crinale. Si scende in diagonale sul lato della Val Cerusa, con bella vista sul Bric del Dente. Effettuata una curva verso sinistra, si giunge ad un altro bivio. Qui si prende la diramazione di destra e si scende in una bella conca erbosa dove sorgono alcune case isolate. Subito prima dell’ultimo gruppo di case, dove la strada termina (quota 457), si imbocca a sinistra una pista inerbita in discesa.
La pista curva a destra e giunge presso una bella radura coltivata. Lasciando a sinistra la radura, si prosegue dritti a monte di un muretto, imboccando una mulattiera acciottolata, priva di segnavia ma ben marcata. Rientrati nel bosco, in pochi minuti si è al bivio di quota 410 circa già incontrato all’andata, da cui si ritorna a Fiorino seguendo il percorso già noto.

Panorama sul nucleo di Biagi
Panorama sul nucleo di Biagi (30 dicembre 2020)
Il Bric Ghighermasso visto da nord
Il Bric Ghighermasso visto da nord (30 dicembre 2020)
La chiesetta di San Giovanni Battista a Voltino
La chiesetta di San Giovanni Battista a Voltino (30 dicembre 2020)
L'alta Val Cerusa e il Bric del Dente dal percorso di discesa
L’alta Val Cerusa e il Bric del Dente dal percorso di discesa (30 dicembre 2020)

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