Passo del Faiallo – Passo della Gava – Monte Argentéa
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 360 m circa
Dislivello in discesa: 340 m circa
Tempo: 2.15 – 2.45 ore
Ultima ricognizione: Gennaio 2018
È un itinerario non particolarmente diretto ma molto bello e frequentato. Si svolge quasi completamente a mezza costa sul versante meridionale del massiccio; fino al Passo della Gava si scende per buone mulattiere, poi si risale per sentieri meno battuti fino al Monte Argentéa.
Accesso
a) Dal casello di Genova Prà si va a destra verso Voltri stessa, da cui si imbocca a destra la strada che sale al Passo del Turchino. Subito prima della galleria si imbocca a destra la diramazione che sale al Passo del Faiallo.
b) Dal casello di Campo Ligure-Masone si sale a Masone e al Passo del Turchino. Subito oltre la galleria si svolta bruscamente a sinistra per il Passo del Faiallo.
c) Dal casello di Ovada si sale a Rossiglione da cui si imbocca la strada che conduce a Tiglieto. Giunti sul fondovalle dell’Orba si sale a sinistra superando Martina e San Pietro d’Olba, Vara Inferiore e Superiore, e giungendo al Passo del Faiallo (1050 m).
Si tratta di un’ampia sella dello spartiacque principale appenninico, posta tra il Monte Réixa e gli ampi altopiani della Costa Gias del Rosto. È l’unico passaggio naturale tra la Val Cerusa e la Valle Orba, importante fin dall’antichità: attraverso il Faiallo transitava la Via dell’Olba, una delle più importanti vie di collegamento tra i due versanti dell’Appennino Ligure. La strada asfaltata venne aperta nel 1972.
Il toponimo deriva molto probabilmente da fagus, cioè faggio, con il suffisso -allo di carattere collettivo; significherebbe perciò “luogo di faggi”. Nei pressi del passo, sul versante che guarda la Valle Orba, si trova l’albergo-ristorante “La Nuvola sul Mare” (tel. 348.8829978), posto tappa AVML.
Itinerario
Si imbocca l’AVML, che taglia in piano nel bosco portando in breve alla radura del Cian de Toe (1052 m), dove si trova un crocevia. Si va a sinistra (segnavia: due pallini rossi) lungo una mulattiera che taglia in lieve salita. Usciti dal bosco, si scavalca il contrafforte di San Gioachin (1075 m), quindi si taglia con alcuni saliscendi l’ampio avvallamento dove si trovano le sorgenti del Rio Secco. Superato un altro costolone, il sentiero perde quota più decisamente con alcuni tornanti. Si lascia a sinistra il segnavia “quadrato rosso vuoto” che scende a Sambuco, poi si attraversa anche la testata del vallone del Rio Malanotte.
Poco oltre il rio, un sentiero a destra sale in pochi minuti al Rifugio Gilwell (888 m), una bella costruzione in pietra. L’edificio, ricavato dalla ristrutturazione della ex Cascina Saiardo ad opera del Gruppo Scout di Arenzano, ha due piani: al primo ci sono tavoli, stufa e panche; il secondo invece può essere utilizzato come dormitorio.
Si prosegue scendendo in diagonale tra erba e rocce, e si raggiunge la profonda depressione del Passo della Gava (751 m).
Profonda insellatura tra i monti Réixa e Tardìa Ponente, fa da spartiacque tra i selvaggi valloni della Gava e del Rio Lerone. Il toponimo deriva dal termine prelatino gava o gaba, che può significare “torrente”, “canalone” ma anche “passo montano”. Sul lato del Rio Lerone, poche decine di metri sotto il valico, si trova il piccolo Rifugio Gava, dotato di tavoli e panche (fonte nelle vicinanze).
Da qui alla vetta il percorso è segnalato con “tre punti rossi”. Al crocevia del passo si gira bruscamente a destra, salendo su un sentierino un po’ sconnesso tra erba, rocce e cespugli. Oltrepassati alcuni saliscendi si raggiunge una mulattiera segnalata con una V bianca e la si segue verso destra, attraversando il Rio Leone e transitando accanto alla copiosissima Fonte Leone (866 m), che gli dà origine. Il sentiero prende quota con due tornanti e giunge ad un bivio, dove si lascia a destra la V bianca diretta alla Rocca Vaccaria per proseguire lungo la traccia principale. In corrispondenza dell’alveo di un piccolo rio si trova un bivio.
Una traccia si stacca a destra e conduce in pochi minuti al piccolo Rifugio Buniccu (950 m), una costruzione in pietra utilizzabile come riparo in caso di maltempo.
Si prosegue dritti lungo il sentiero segnalato, che scavalca la Costa di Guadi (quota 975) e poi taglia pressochè in piano il versante sud-est della Rocca Vaccaria. Si lascia a destra un sentiero segnalato con una M bianca che sale al sovrastante Passo Crocetta, poi si supera un altro costone tra erba, rocce e radi pini e si raggiunge il piccolo Rifugio Fasciun (983 m).
È una costruzione in pietra, recentemente ristrutturata e utile come riparo in caso di maltempo. Nei pressi del rifugio si trova una fonte perenne.
Subito oltre il rifugio si trova un bivio; si trascura la traccia principale che taglia verso la Collettassa e si piega a destra seguendo i tre punti rossi. Il sentiero si innalza dritto tra erba e rocce, poi piega a sinistra e va ad attraversare un ripiano erboso; con un’ultima breve salita si guadagna la piatta Cima Pian di Lerca (1088 m), dove sorge il Rifugio Argentéa.
Il rifugio, ricavato ristrutturando una casermetta abbandonata, è dotato di un piccolo locale sempre aperto con tavolino e panche. Di solito il locale principale (con cucina e 15 posti letto) è chiuso: viene aperto nei fine-settimana del periodo estivo, mentre negli altri periodi le chiavi vanno prenotate presso il CAI di Arenzano. In ogni caso, se si vuole usufruire del rifugio, è meglio chiedere prima informazioni al CAI di Arenzano.
Seguendo il triangolo rosso si imbocca un sentiero che scende verso sud fino alla selletta che separa la Cima Pian di Lerca dall’aguzzo Monte Argentéa. Si lascia a destra un sentierino che scende al Rifugio Padre Rino, poi si scavalca con percorso un po’ malagevole una crestina rocciosa, oltre la quale si trova un bivio. Si trascura il sentiero che si dirige verso la Collettassa e, girando a destra, si sale brevemente per gradini rocciosi fino alla vetta del Monte Argentéa (1083 m).
Ritorno
Per effettuare un anello consiglio di tornare alla Cima Pian di Lerca e scendere verso nord-est fino ad incontrare l’Alta Via dei Monti Liguri. Seguendo il frequentato sentiero si supera il Passo Crocetta (1068 m), quindi si sale dolcemente aggirando la Rocca Vaccarìa sul versante marittimo. Attraversato il Passo Vaccaria (1116 m), si può decidere se aggirare il Monte Réixa sul fianco occidentale oppure scavalcarlo per il panoramicissimo crinale. In ogni caso, si torna al Passo del Faiallo in circa 1.15 – 1.30 ore (per maggiori dettagli vedi questo itinerario).
Torna a: Massiccio del Monte Béigua