Prà Riondo – Bric Damè – Rocca del Turnou

Caratteristiche

Difficoltà: E
Dislivello in salita: 150 m circa
Dislivello in discesa: 50 m circa
Tempo: 1.15 – 1.30 ore
Ultima ricognizione: Luglio 2014

Camminata poco faticosa attraverso gli altipiani sommitali subito a est di Prà Riondo. La prima parte del percorso si svolge lungo l’Alta Via dei Monti Liguri, la seconda invece è praticamente fuori sentiero. Per questo si possono presentare problemi di orientamento in caso di nebbia.

Accesso

a) Si esce al casello di Varazze e si sale verso Sassello. Giunti in località Pero si svolta a destra per Alpicella e si continua a salire fino alla vetta del Monte Béigua, da cui in breve si scende a Prà Riondo.
b) Dal casello di Masone-Campoligure si sale a Masone e al Passo del Turchino, da cui si imbocca a destra la strada che scavalca il Passo del Faiallo e scende a San Pietro d’Olba; qui si svolta a sinistra per Piampaludo e Prà Riondo.
c) Dal casello di Ovada ci si porta a Rossiglione, da cui ci si dirige a Tiglieto. La strada da qui segue la Valle Orba superando Martina Olba e giungendo a San Pietro d’Olba, dove si gira a destra per Piampaludo e Prà Riondo (1110 m).

Il Prà Riondo (=Prato Rotondo) è un vasto altopiano erboso che si estende sullo spartiacque principale appenninico tra il Monte Béigua, il Monte Sciguelo e la Cima Frattin. All’estremità nord-ovest dell’altopiano, al margine della faggeta, si trova il Rifugio Pratorotondo, posto tappa AV che svolge servizio di alberghetto (tel. 010.9133578; www.rifugiopratorotondo.it).

Itinerario

Dal rifugio di Prà Riondo si imbocca l’ampia sterrata segnalata dalle bandierine rosso-bianco-rosse dell’Alta Via dei Monti Liguri, che scende dolcemente verso est fino ad un’ampia sella erbosa (1092 m), poi piega a destra e aggira la Cima Frattin sul versante sud. Tagliando con brevi saliscendi, si passa accanto al piccolo Riparo Casa Miniera (1080 m), presso cui si trova una fonte.

È una piccola costruzione in pietra, eretta negli anni ’40 come riparo per i minatori che lavoravano nella vicina miniera di ferro. Quando la miniera fu abbandonata, la casetta passò ai contadini, che salivano sui crinali per la fienagione. Recentemente, dopo anni di abbandono e rovina, la casetta è stata ristrutturata e trasformata in rifugio dai soci del Gruppo Alpini di Cogoleto. Poco sotto, su un’aerea cima che si sporge sul profondo vallone del Rio Acquabuona, si trova la piccola Cappelletta degli Alpini.

Con una dolce salita in diagonale, si va a riguadagnare lo spartiacque e si sbuca nell’ampio pianoro erboso del Prato Ferretto (o Pian del Fretto), in cui si nota un grande blockstream (accumulo di massi formatosi in ambiente periglaciale). La sterrata si tiene sul margine meridionale del pianoro, poi raggiunge una selletta ai piedi del roccioso Bric Resunnou, dove si incontrano vari sentieri (quota 1091). Si lasciano a destra i sentieri per il Monte Rama e per il vallone di Lerca e si svolta a sinistra, sempre lungo l’AVML, che contorna ad occidente il Bric Resunnou fino ad un bivio.

Sulla destra si diparte un sentierino segnalato con due pallini rossi, che, con percorso tortuoso tra boschetti, facili rocce e piccole pietraie, porta in vetta al Bric Resunnou (1146 m; 45-50 minuti da Prà Riondo).

L’AVML prosegue in dolce salita attraversando un boschetto di pini, poi sbuca sull’ampio pianoro erboso tra il Bric Sciue Gianche e il Bric Damè, dove si trova un bivio (quota 1159). Trascurando entrambi i sentieri, si piega a sinistra (ovest), salendo per ampie praterie cosparse di massi fino alla vetta del Bric Damè (1192 m).

Si scende sul versante opposto senza percorso obbligato, poi si attraversa un’ampia sella e, risalendo tra rocce, prati e piccoli boschetti, si raggiunge anche la Rocca del Turnou (1196 m).

Panorama verso est dal Bric Resunnou, con il Monte Argentéa ed il Monte Réixa (27 luglio 2014)
Il Monte Béigua visto dal Bric Damè (27 luglio 2014)

Torna a: Massiccio del Monte Béigua