Sambuco – Monte Réixa – Passo della Gava – Sambuco

Caratteristiche

Difficoltà: E la salita, E/EE la discesa
Dislivello in salita: 810 m circa
Tempo: 4.45 – 5.30 ore
Ultima ricognizione: Dicembre 2017

Percorso ad anello poco frequentato ma molto interessante, che risale il gigantesco versante est del Monte Réixa. Si percorre un buon sentiero che sale ripidamente il versante con salita costante, fino ad incontrare la mulattiera che collega il Passo della Gava al Passo del Faiallo, poi si raggiunge la cresta nord della montagna e la si percorre fino in vetta. La discesa è agevole fino al Passo della Gava; da lì ci si abbassa per il vallone omonimo lungo un sentierino parecchio ripido e impervio, che riporta direttamente a Sambuco.
Il percorso segnalato parte da Fabbriche, sul fondovalle del Cerusa. Tuttavia, a causa di una frana, il tratto tra Fabbriche e Sambuco è stato dismesso. Al mio ultimo sopralluogo (gennaio 2021) era ancora percorribile (difficoltà: EE); non è tanto la frana a rappresentare un problema, quanto i rovi: se la mulattiera non verrà pulita sarà presto invasa diventando impercorribile.

Accesso

In automobile si esce al casello di Genova Prà, si va a destra attraversando Voltri fino all’estremità occidentale. Qui si imbocca a destra la diramazione per Fiorino, che risale la Val Cerusa. Sorpassato l’abitato di Fabbriche, si devia ancora a sinistra in via Sambugo. Attraversato il Cerusa si trova un altro bivio dove si sale a destra e, con alcune svolte, si sale a Sambuco (385 m).

Sambuco è un minuscolo paese circondato da fasce prative coltivate e sovrastato dagli aspri contrafforti rocciosi dei monti Tardia e Réixa. L’ambiente dà una suggestione di alta montagna, nonostante la vicinanza del mare, coperto alla vista dal Monte Tardìa e dal Bric Pigheuggiu.

Accesso a piedi da Fabbriche. Da Voltri, con l’autobus n. 97 si raggiunge Fabbriche (109 m), da cui ha inizio il segnavia “quadrato rosso vuoto”. All’estremità superiore di Fabbriche si prende a sinistra via Brusinetti, che scende costeggiando un canale di derivazione dell’acqua, poi attraversa il Torrente Cerusa su un ponte oltre il quale si trova un’edicola sacra. La via si trasforma quindi in mulattiera mattonata, e, lasciata a sinistra una diramazione, sale a tornanti ad incontrare una rotabile asfaltata. La si segue verso sinistra, e con un tornante (accorciabile con una breve scaletta sulla destra), si raggiungono le Case Brusinetti (156 m); qui si va a destra in via Sambugo, che sale superando una bella villetta isolata (quota 212), poi finisce in uno spiazzetto sul Rio della Gava.
Si attraversa il rio su un ponte in pietra, quindi si prosegue su un viottolo cementato. Dopo poche decine di metri si devia ancora a sinistra lungo una mulattiera acciottolata, che poco più in alto è interrotta da una frana. Con facile arrampicata si supera la piccola frana, quindi si sale con alcune svolte tra rovi invadenti. Incrociata una stradina asfaltata, si taglia per prati terrazzati fino alla chiesetta di Sambuco (385 m; difficoltà: EE; potrebbe presto diventare impercorribile a causa dei rovi; 40 – 50 minuti da Fabbriche).

Itinerario

Al bivio presso la chiesa di Sambuco si prende la stradina di destra (segnavia: quadrato rosso vuoto), salendo tra le case. Poco dopo la si lascia e si imbocca a sinistra un’altro viottolo che esce dal paese diventando una mulattiera e salendo dolcemente tra i campi. La mulattiera entra poi nel bosco, dove si incontra un primo bivio che va preso a sinistra; subito dopo si trovano altri due bivii, dove si va a destra. Si sale ancora nella boscaglia con vari tornanti ma, man mano che si va più in alto, gli alberi si diradano lasciando il posto ad arbusti e rocce affioranti. Aggirato uno spuntone roccioso si raggiunge una selletta (quota 678) posta sul contrafforte est del Monte Réixa.
Qui si piega a sinistra risalendo il versante est del sovrastante Bric Riondo, poi si prosegue in costante salita diagonale sul versante sud del contrafforte. Effettuati due tornanti si contorna a sud il roccioso Bric Malanotte in ripida salita, poi si sorpassa la selletta a monte e si sale ancora a svolte fino ad incontrare la mulattiera che collega il Passo della Gava al Passo del Faiallo (quota 958). La si segue verso destra salendo con altri tornanti e, scavalcato un contrafforte, si sorpassa con alcuni saliscendi l’avvallamento dove si trovano le sorgenti del Rio Secco. Con una salita decisa si raggiunge una selletta posta sul contrafforte che chiude a nord l’avvallamento (località San Gioachin; 1075 m).

Per abbreviare l’escursione è possibile abbandonare il sentiero principale e risalire a sinistra il contrafforte lungo un ripido sentierino segnalato con tre punti rossi. Questa diramazione è una scorciatoia che riporta sul quadrato rosso in corrispondenza di una radura sullo spartiacque principale.

Si prosegue sulla mulattiera segnalata che taglia a mezza costa in lieve discesa, poi entra in un boschetto di faggi e raggiunge lo spartiacque principale appenninico in corrispondenza della radura detta Cian de Toe (1052 m).

Dal Cian de Toe (=Piano delle Tavole) si può raggiungere in circa 5 minuti il vicino Passo del Faiallo, seguendo il sentiero segnato AV. Nei pressi del passo si trova un albergo ristorante.

Si piega a sinistra imboccando il sentiero segnalato con un quadrato rosso vuoto, una M bianca e due pallini blu. La larga traccia rientra nel bosco e corre prima in piano, poi piega a sinistra salendo ripido fino ad una radura erbosa dove si incontra un sentierino segnalato con tre punti rossi proveniente da sinistra. Il sentiero gira quindi a destra salendo dolcemente tra piccoli faggi fino a raggiungere nuovamente lo spartiacque in corrispondenza del notevole Masso Faiallo. Si segue l’ampio crestone erboso verso destra superando una ripida rampa, e, lasciata a sinistra una stele, si percorre un ampio dorso erboso fino alla croce di vetta del Monte Réixa (1182 m; 3 – 3.30 ore da Fabbriche).

Discesa

Si scende verso sud-est lungo il sentiero segnalato con una X rossa, che prima si abbassa direttamente per prati cosparsi di massi, poi sorpassa il piccolo intaglio roccioso del Passo Saiardo (1087 m) e scende tra radi pini. Con una curva verso sinistra ci si sposta sul versante che guarda Genova, si sorpassano i ruderi della Ca’ du Bullu e l’omonima fonte. Proseguendo la monotona discesa, si raggiunge il crocevia presso il marcato Passo della Gava (751 m).

Profonda insellatura tra i monti Réixa e Tardìa Ponente, fa da spartiacque tra i selvaggi valloni della Gava e del Rio Lerone. Il toponimo deriva dal termine prelatino gava o gaba, che può significare “torrente”, “canalone” ma anche “passo montano”. Sul lato del Rio Lerone, poche decine di metri sotto il valico, si trova la piccola Casa Gava, rifugetto dotato di tavoli e panche (fonte nelle vicinanze). Dal valico è possibile seguire la ripida cresta opposta per tracce tra erba e rocce fino alla cima del Monte Tardía Ponente (926 m; 30 minuti dal Passo della Gava).

Si trascurano la X rossa diretta a Voltri, la sterrata che scende verso Arenzano e i due pallini rossi che salgono verso il Passo del Faiallo; si prende invece sulla sinistra il poco evidente sentierino per Sambuco (indicazioni, segnavia bianco-rossi), che si abbassa tra i prati entrando nel selvaggio vallone della Gava. Seguendo l’impervio sentierino si attraversa un boschetto, quindi si taglia il lato destro idrografico del vallone, con alcuni passaggi lievemente esposti e con belle viste sulle pozze e le cascatelle formate dal torrente. Più in basso si scende a costeggiare brevemente il rio, ma poi si risale subito sulla destra; in questo modo si aggira un tratto inforrato sfruttando una cengia aerea.
Si scende poi nuovamente sul rio e lo si guada (molto difficoltoso in caso di piena), poi si risale brevemente e si attraversa anche il Rio Malanotte. Subito oltre si incontra il vecchio sentiero di un acquedotto, che si segue in piano verso destra con bei panorami sui severi contrafforti del Monte Tardìa. Superata una frana si incontra un bivio e si scende a destra, abbandonando il sentiero dell’acquedotto; poco più in basso si incontra una sterrata che si segue verso sinistra e, oltre un cancello, porta alle Case Stellín (439 m). Da qui su strada asfaltata (via Antonio Zaghi) si scende in diagonale fino al vicino paese di Sambuco; se si era partiti da Fabbriche ci si può tornare seguendo il percorso dell’andata.

Il paese di Sambuco, sovrastato dal roccioso Monte Tardìa
Il paese di Sambuco, sovrastato dal roccioso Monte Tardìa (12 giugno 2013)
Il sentiero segnalato sui fianchi del Bric Malanotte
Il sentiero segnalato sui fianchi del Bric Malanotte (23 marzo 2008)
Genova vista dal Monte Réixa
Genova vista dal Monte Réixa (3 dicembre 2017)
La croce del Monte Tardìa Ponente ed il Monte Réixa
La croce del Monte Tardìa Ponente ed il Monte Réixa (20 agosto 2015)
L’alveo sassoso del Rio della Gava
L’alveo sassoso del Rio della Gava (3 dicembre 2017)

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