Colle del Giovo – Monte Béigua

Caratteristiche

Difficoltà: E
Dislivello in salita: 769 m
Tempo: 3 – 3.30 ore
Ultima ricognizione: Aprile 2009

Si segue un tratto dell’Alta Via dei Monti Liguri, che, salendo lungamente e costantemente, risale l’ampio e boscoso contrafforte occidentale del Monte Beigua fino alla vetta.

Accesso

a) Dal casello di Albisola si va a sinistra lungo la strada per Sassello, che sale al Colle del Giovo.
b) Dal casello di Asti o Alessandria si va ad Acqui Terme e si prosegue per Sassello. Superato il paese la strada sale al Colle del Giovo (515 m). Si parcheggia nell’ampio piazzale accanto alla strada.

Detto anche Giovo, Giovo Ligure, Giovo di Santa Giustina o Giovo di Sassello, è un ampio valico sullo spartiacque principale dell’Appennino Ligure, posto tra il massiccio del Beigua e il massiccio del Bric Sportiole. Conta di due insellature separate, distanti poche centinaia di metri: il Giovo di Pontinvrea (500 m) a ovest, e il Giovo propriamente detto a est. Nei pressi si trovano alcune fortificazioni risalenti alla seconda metà del 1800.

Itinerario

Dal piazzale si imbocca una stradina prima asfaltata poi sterrata che sale verso est, segnalata con la bandierina rosso-bianco-rossa dell’AVML. Seguendo la sterrata per prati si lasciano a destra due diramazioni e si entra nel bosco. Raggiunta una radura si abbandona la sterrata per salire a sinistra lungo il sentiero segnalato che entra subito nel bosco e sale rovinato dall’erosione. Proseguendo si scavalca un dosso e si raggiunge un ripiano dove si incontra una sterrata. La si trascura per proseguire dritti lungo l’AVML che prosegue nel bosco. Sorpassata una lapide su un masso a sinistra si inizia a salire ripidamente, ma dopo alcune rampe il sentiero si spiana e prosegue a mezza costa fino ad un bivio.

Il sentiero a destra scende nel bosco fino al Torrente Sansobbia, lo attraversa e risale brevemente sull’altro versante portando al Lago Scanizzon (811 m), un piccolo laghetto la cui formazione si deve a fenomeni periglaciali. In estate il laghetto si abbassa di livello lasciando spazio ad uno stagno popolato da piante palustri.

Si va a sinistra tagliando il fianco meridionale della Coa della Bandia, poi si piega a sinistra salendo lungo lo spartiacque e scavalcando il dosso sommitale della Costa del Giancardo (1010 m), poi si scende brevemente alla sella a monte (quota 997), dove arrivano da sinistra i segnavia due cerchi gialli e due triangoli gialli, provenienti da Sassello. Si prosegue lungo lo spartiacque, prima completamente boscoso, poi si esce all’aperto tra erba, rocce e radi pini. Si lascia a sinistra una diramazione pianeggiante, poi si incontra il sentiero segnalato con un quadrato giallo vuoto e un uguale giallo, proveniente da Veirera; pochi metri più avanti si giunge ad una croce posta su un panoramico ripiano (quota 1220 circa). Si prosegue in lievissima salita, contornando il rilievo roccioso del Bric Veciri, quindi si trova un altro bivio.

La diramazione di sinistra, segnalata con una E bianca e con i simboli gialli del Sentiero Napoleonico,  porta in vetta al Bric Veciri (1262 m) e al Monte Ermetta (1266 m).

Si va a destra in leggera discesa lungo lo spartiacque, lasciando a sinistra la breve diramazione per la Cabana du Squarzin (un riparo sotto roccia). Si prosegue poi lungo una carrareccia che sale dolcemente portandosi alla cosiddetta Sella del Béigua (1249 m), che separa la cima principale della montagna dalla Cima la Moiazza. Si prosegue a sinistra lungo la “via Crucis” e, lasciando a destra il ristorante “Monte Béigua”, si sale una scalinata e si raggiunge la chiesetta di Nostra Signora Regina Pacis in cima al Monte Béigua (1285 m).

Il piccolo Lago Scanizzon
Il piccolo Lago Scanizzon (20 aprile 2009)
L'ampia spianata della Sella del Béigua; sullo sfondo la grande croce posta sulla Cima la Moiazza
L’ampia spianata della Sella del Béigua; sullo sfondo la grande croce posta sulla Cima la Moiazza (27 dicembre 2011)

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