Pianciliegia – Bric Autzè – Prà Ghingherina – Pianciliegia

Caratteristiche

Difficoltà: E/EE fino alla Casa Cu del Bo, poi E
Dislivello in salita: 400 m circa (intero anello)
Tempo: 3 – 4 ore
Ultima ricognizione: Marzo 2021

Partendo da Pianciliegia, località nelle vicinanze di Pontinvrea, si sale al Bric Autzè per un vecchio sentiero malandato, che si snoda in gran parte tra folti boschi misti di latifoglie. Nel tratto iniziale, tra il Rio del Giovo e il Rio Roccheggio, il sentiero è quasi scomparso e richiede un buon senso dell’orientamento; man mano che si sale, il percorso si fa più comodo ed evidente. Seguendo le stradine di accesso al parco eolico della Rocca Ghingherina è poi possibile effettuare un percorso ad anello.

Accesso

a) Si esce dall’autostrada ad Albisola e si seguono le indicazioni per Sassello, risalendo la valle del Riobasco e superando le frazioni di Stella San Giovanni e Santa Giustina. Giunti al Giovo di Pontinvrea si devia a sinistra in direzione di Pontinvrea. Dopo 2,7 km si parcheggia in uno spiazzo sulla sinistra, all’imbocco della stradina di località Pianciliegia.
b) Dal casello autostradale di Altare si seguono le indicazioni per il centro abitato. In mezzo al paese si svolta a sinistra e si sale a Montenotte, quindi si scende a Pontinvrea. Si svolta a destra verso Albisola e, dopo circa 1 km, si parcheggia in uno spiazzo sulla destra, all’imbocco della stradina di località Pianciliegia.
c) Da Acqui Terme si risale la Valle Erro lungo la SS334 in direzione di Sassello, poi si imbocca a destra la diramazione per Mioglia e Pontinvrea. Da Pontinvrea, si prosegue per circa 1 km in direzione di Albisola, poi si parcheggia in uno spiazzo sulla destra, all’imbocco della stradina di località Pianciliegia (434 m).

Itinerario

Il sentiero di salita è marcato dal segnavia “due croci gialle”, anche se nel primo tratto i segnali sono poco visibili. Trascurando la stradina di Pianciliegia, si segue la strada statale in direzione del Giovo per pochi metri, quindi si imbocca a destra via Acque. La stradina attraversa un bel pianoro giungendo ad una casa isolata; subito dopo si gira a destra lungo una pista inerbita, che si tiene al margine di una terrazza erbosa. Giunti al suo termine, con una breve discesa ci si porta a costeggiare il Rio del Giovo; si lascia a destra la pista principale, che guida in breve ad una spiaggetta, e si prosegue dritti lungo la sponda destra idrografica del torrente.
Dopo alcune decine di metri (segnavia sbiadito) lo si guada; sulla sponda opposta il percorso scompare, inghiottito dalla vegetazione. Bisogna tagliare verso sud-sud-est per alcune decine di metri, risalendo un brevissimo pendio, fino a ritrovare la traccia incavata del vecchio sentiero, che si segue verso destra. Il sentiero scavalca un piccolo dosso, poi entra nell’impluvio del Rio Roccheggio. Si scende a sinistra (vecchi gradini in legno), si guada il ruscello, quindi si imbocca un sentiero che sale ripido con un tornante.
Il vecchio sentiero, assai rovinato dall’erosione, sale ripido nel bosco, poi taglia in diagonale verso destra superando una piccola frana. Si attraversa un rio, quindi si gira a sinistra e si riprende a salire lungo la massima pendenza. Ad un bivio si va a destra, tagliando a mezza costa in una macchia di faggi; si giunge quindi in una zona diradata, che bisogna attraversare girando leggermente a sinistra. Con una breve salita si guadagna un bel ripiano erboso (quota 558) dove si incontra una carrareccia. Si percorre il prato pianeggiante verso sud, poi si piega a sinistra e se ne raggiunge il margine; qui si trovano un’area picnic e le semidiroccate Case Cu del Bo (564 m).
La carrareccia si fa più marcata, costeggia i ruderi e rientra nel bosco, giungendo in breve ad un bivio. Si imbocca a destra una pista che taglia in piano tra gli alberi fino ad un altro bivio, dove si piega a destra su un’ampia traccia incavata. Al terzo bivio si va a sinistra, salendo dolcemente fino ad un ripiano dove si trova un maestoso faggio plurisecolare (quota 604).

In base ad un confronto spannometrico con altri faggi plurisecolari liguri, questo imponente albero potrebbe avere 400-500 anni di età.

Si passa a destra del faggio e si prosegue sull’ampio sentiero segnalato, che prende gradualmente quota nel bosco misto di latifoglie. Presso un curvone si abbandona la pista principale per imboccare a destra una diramazione che scende brevemente per guadare un rio. Si taglia in piano nel bosco fino ad un trivio presso un altro ruscello; si attraversa il corso d’acqua e si imbocca la diramazione più a destra. Procedendo in dolce ascesa si giunge ad un altro bivio dove si piega decisamente a sinistra: il sentiero, nuovamente molto rovinato dall’erosione, sale in diagonale attraversando alcune radure panoramiche con rocce affioranti.
Rientrati nel bosco, un’ultimo tratto in dolce salita porta sul crinale tra il Bric delle Rocche e il Bric Autzè, dove si incontra una stradina sterrata (quota 722). Trascurando i segnavia, che proseguono verso Prà Ghingherina, si piega a destra in discesa, ricevendo un’altra sterrata da sinistra e raggiungendo il punto più incavato dell’ampia sella (714 m). Trascurando la pista principale, si prosegue dritti lungo l’ampio crinale, percorso da un comodo sentiero. Si effettuano alcuni brevi saliscendi, poi si inizia a salire ripidamente; con una rampa in diagonale si passa sotto ad un traliccio con anemometri, quindi si guadagna il dorso sommitale del Bric Autzè e lo si percorre fino alla panoramica vetta (752 m; 1.15-1.30 ore da Pianciliegia).

Ritornati al bivio di quota 722, si riprende l’ampia carrareccia segnalata con due croci gialle, che si innalza lungo il crinale verso sud-est. Dopo un breve tratto ripido, si contornano sul lato settentrionale la sommità rocciosa del Bric delle Rocche ed un successivo dosso boscoso. Giunti ad un bivio, si lascia a destra la pista di crinale che scavalca il Bric Ciapazza, per contornarlo quasi in piano sempre sul versante nord.

Il Bric Ciapazza (799 m) è la vetta più alta di questo crinale, ed è sormontata da due delle quattro pale del parco eolico “La Rocca”. Seguendo la pista di crinale, se ne può scavalcare la sommità, coperta di faggi e non panoramica. Lungo questa pista si trovano alcuni pannelli esplicativi sul parco eolico e sull’energia eolica in generale.

Con una breve discesa si esce dal bosco e si raggiunge l’ampia sella erbosa di Prà Ghingherina (773 m; 40-45 minuti dal Bric Autzè), posta tra il Bric Ciapazza e la Rocca Ghingherina; qui la vista si apre nuovamente verso la Valle Erro e il Monte Béigua.

Presso la pala eolica che sorge sulla sella, si nota sulla destra una carrareccia che sale. Questa porta in breve alla base della Rocca Ghingherina, curioso accumulo di massi enormi che emerge dal bosco di faggi. Sulle pareti del roccione sono state attrezzate a spit numerose vie di arrampicata molto brevi. Costeggiando il roccione sulla sinistra, si può accedere ad un breve canale che, senza difficoltà, porta sull’aerea vetta del roccione più alto (796 m).

Seguendo la sterrata principale, si aggira a settentrione l’ampio rilievo da cui emerge la Rocca Ghingherina. Giunti nei pressi dell’ultima pala eolica si trova un bivio: si imbocca a sinistra la stradina asfaltata di servizio al parco eolico, che scende nel bosco con alcune rampe assai ripide. Si contorna sulla destra il piccolo rilievo del Bric Prepanda, poi si piega a sinistra in discesa più dolce. La stradina passa accanto ad una bella casa isolata (località Roccheggio; 601 m), poi scende ripidamente per attraversare un rio. Proseguendo ancora per circa 400 metri, si nota sulla sinistra l’imbocco di una sterrata che sale. Qui si presentano due possibilità:

a) Seguendo la sterrata verso sinistra si effettua una breve salita, poi si gira a destra in piano e si ritorna in breve alle Case Cu del Bo. Da qui, con attenzione all’orientamento, si segue il percorso dell’andata fino al punto di partenza.

b) Si continua a scendere lungo la stradina asfaltata fino al fondovalle, sbucando sulla strada provinciale presso il paesello di Carmine (473 m). Da qui, per ritornare a Pianciliegia, bisogna seguire la provinciale verso sinistra per circa 1,5 km; si può percorrere questo tratto a piedi oppure prendendo la corriera in direzione di Pontinvrea (autolinee TPL).

Le Case Cu del Bo
Le Case Cu del Bo (7 marzo 2021)
Panorama dal Bric Autzè verso il Giovo e il Monte Béigua
Panorama dal Bric Autzè verso il Giovo e il Monte Béigua (7 marzo 2021)
Il Bric Ciapazza visto dalla Rocca Ghingherina
Il Bric Ciapazza visto dalla Rocca Ghingherina (7 marzo 2021)
La parete meridionale della Rocca Ghingherina
La parete meridionale della Rocca Ghingherina (7 marzo 2021)

Torna a: Massiccio del Monte Béigua