Ponte Arma – Colletta Montebello – Monte Rama

Caratteristiche

Difficoltà: E
Dislivello in salita: 990 m circa
Tempo: 3 – 3.30 ore
Ultima ricognizione: Febbraio 2017

Seguendo le tracce di una vecchia mulattiera, si risale l’impervio vallone del Rio Scorza, chiuso a monte dall’imponente bastionata del Monte Rama e della Cima Fontanaccia. Giunti presso lo spartiacque appenninico alla Colletta Montebello, si segue verso est il lungo costone sommitale fino alla croce di vetta.

Accesso

Dal casello autostradale di Arenzano si va a destra, scavalcando la Colletta e giungendo a Cogoleto. Si gira a destra per raggiungere la stazione ferroviaria, dove si va a sinistra seguendo le indicazioni per Sciarborasca. Si prosegue sempre lungo la strada principale (prima via Ronco, poi via Schivà), che alla fine va a congiungersi con la strada provinciale che collega Lerca a Sciarborasca in località Ponte Arma (182 m).

Itinerario

Il percorso è stato segnalato con un rombo rosso vuoto. Partendo dal ristorante “in Sciu Punte” in località Ponte Arma, si prende la strada per Lerca, ma subito dopo si devia a sinistra su una rotabile cementata, che si segue per poche decine di metri. Andando a destra su una mulattiera, prima scalinata, poi parzialmente lastricata, si sale con due tornanti, poi si costeggia un canale. Si sbuca su una strada asfaltata che subito si divide; si va a sinistra in ripida salita e, giunti su un costone, si piega a destra. Così si raggiunge un serbatoio dell’acquedotto (quota 301), “decorato” da numerosi graffiti.
Si imbocca quindi una stradina sterrata che presto effettua un tornante; qui si stacca a sinistra il sentiero segnalato, che risale il vallone del Rio Scorza sul lato sinistro idrografico. Giunti ad un bivio si lascia a sinistra la diramazione (cartello per: “palestra di roccia”) che guida alla curiosa struttura rocciosa dello Scaggiun da Lellua, poi si raggiunge una seconda biforcazione. Qui si trascura la diramazione della “via direttissima”, che sale a destra, per continuare lungo la mulattiera principale, in lieve salita sul fianco del vallone. Presto ci si porta a guadare il Rio Scorza (quota 410), poi si continua in salita più decisa, sulla mulattiera sconnessa e resa scomoda dalle acque ruscellanti.
Presso un tornante si lascia a destra una diramazione, quindi si continua con altre svolte tra boscaglia, pini radi e arbusti, passando accanto ai due roccioni detti “i Nespoli” (anch’essi utilizzati come palestra d’arrampicata). La mulattiera prosegue quindi verso nord-ovest, risalendo un ampio versante poco inclinato in direzione della bastionata della Cima Fontanaccia, quindi giunge in una piccola conca dominata dal cospicuo roccione del Bric dell’Orso.
In breve ci si porta sul crinale spartiacque tra Rio Scorza e Rio Acquabuona, poco a monte rispetto al Bric dell’Orso; qui compaiono alla vista il Monte Sciguelo e l’articolata parete rocciosa della Rocca del Lago. Si rimonta il crinale per alcune decine di metri, poi si piega a sinistra entrando nel vallone del Rio Acquabuona. Con un lungo traverso in piano si raggiunge l’ampia mulattiera segnalata con un quadrato rosso pieno, proveniente da Sciarborasca (quota 780).

Seguendola brevemente in discesa si raggiunge la fresca Sorgente Montebello.

Si va a destra e, poche decine di metri dopo, si giunge ad un bivio; qui bisogna abbandonare il quadrato rosso, diretto a Prà Riondo e al Monte Sciguelo, per continuare a destra lungo il sentiero del rombo rosso. La traccia sale decisamente nella boscaglia, dirigendosi verso la muraglia della Rocca del Lago, poi attraversa un piccolo ripiano erboso e pian piano entra nell’alpestre anfiteatro compreso tra la Rocca del Lago e la Cima Fontanaccia.

Da qui si può effettuare una breve deviazione per visitare il minuscolo Lago del Canale. A quota 950 circa, dal punto più a ovest di un ampio curvone, si abbandona il sentiero segnalato per traversare a sinistra nella boscaglia. Scavalcato un piccolo costone pianeggiante, si scende in breve nella piccola conca. Il Lago del Canale è una minuscola zona umida temporanea, che si trova in ambiente molto suggestivo, proprio ai piedi delle pareti della Rocca del Lago. Si riempie di pochi decimetri d’acqua solo durante il disgelo o dopo forti piogge.

Si prende quota rapidamente, con alcuni tornanti tra spettacolari guglie e contrafforti rocciosi, quindi si sbuca improvvisamente alla Colletta Montebello (1097 m), selletta da cui prende origine il costone della Cima Fontanaccia e del Monte Rama. Qui si incontra il sentiero proveniente dal vicino Prato Ferretto. Si piega a sinistra, innalzandosi dolcemente nei pressi del filo di cresta, poi si aggira la Cima Fontanaccia sul versante sud.

Da qui si diparte una diramazione a sinistra che sale tra erba e rocce affioranti, poi supera un breve salto di roccia e guida in vetta alla Cima Fontanaccia (1151 m; difficoltà: EE).

Superata una selletta, si aggira anche la successiva cima senza nome, poi, con una breve salita tra rocce e arbusti, si guadagna la vetta del Monte Rama (1150 m), dove si trovano due croci metalliche.

Il versante da cui emergono i roccioni dello Scaggiun da Lellua
Il versante da cui emergono i roccioni dello Scaggiun da Lellua (15 febbraio 2017)
Il Monte Rama e il Bric Camulà dai pressi del Bric dell’Orso
Il Monte Rama e il Bric Camulà dai pressi del Bric dell’Orso (15 febbraio 2017)
Salendo verso la Rocca del Lago
Salendo verso la Rocca del Lago (15 febbraio 2017)

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