Crévari – Monte Pennone (cresta sud-est)

Caratteristiche

Difficoltà: F se si scavalca la cima ovest del Monte Pennone; EE se la si aggira
Dislivello in salita: 650 m circa
Tempo: 1.40 – 2 ore la salita al Monte Pennone, 1.20 – 1.40 ore la via di discesa
Ultima ricognizione: Aprile 2021

Si tratta della via più diretta ed elegante per salire alla panoramica vetta del Monte Pennone dal versante di Voltri; si rimonta fedelmente la cresta sud-est della montagna, su terreno privo di sentieri e in parte roccioso. A parte il terreno un po’ impervio, la salita fino alla cima est del Pennone non presenta particolari difficoltà; i passaggi più difficoltosi si incontrano nello scavalcamento della cima ovest, che è un groppo roccioso piuttosto ardito. Tuttavia, la cima ovest può essere aggirata senza troppi problemi, ricongiungendosi direttamente al frequentato sentiero che collega Voltri al Passo della Gava.

Accesso

a) In treno fino alla stazione di Genova Voltri, da cui si sale a Crévari con l’autobus n. 96.
b) Si esce al casello autostradale di Prà e si prosegue lungo la Via Aurelia verso ovest fino all’estremità occidentale dell’abitato di Voltri. Subito dopo il ponte sul Torrente Cerusa si svolta a destra lungo la ripida diramazione che sale a Crévari (178 m).

Il paesino è diviso in varie borgate, appese ad un ripido versante coperto di lecci che dà direttamente sul mare; per questo il panorama su tutto il golfo di Genova è veramente splendido. La chiesa si trova un centinaio di metri più in basso rispetto alla borgata principale. Probabilmente il nome del paese deriva da craevare, che in dialetto significa “ripari per capre”; infatti questa zona era popolata soprattutto da pastori.
Trovare parcheggio nella piazzola dove termina la strada è molto difficile. Bisogna quindi fare inversione e tornare indietro fino a che non si trova un parcheggio a bordo strada, quindi risalire a piedi fino alla piazzola.

Itinerario

All’estremità della piazzola, si sale una breve rampa che si immette in una viuzza pianeggiante (via Pissapaola). La si segue verso sinistra per alcune decine di metri, poi si imbocca a destra via Campenave, che sale in diagonale tra orti e case isolate. Giunti all’ingresso della borgata Piazzagrande non si entra nella piazza, ma si svolta a sinistra, ancora in via Campenave. La creusa prende quota attraversando un boschetto e si trasforma in sentiero, quindi si congiunge con un’altra creusa (via Superiore dell’Olba), percorsa dal segnavia “X rossa“. La si segue verso sinistra e in breve si sbuca su una strada asfaltata in località Campenave (241 m).
Superata una casa isolata, si imbocca a sinistra una rotabile che sale dolcemente, offrendo qualche scorcio sul Monte Pennone. Ai due bivi successivi si va a destra, procedendo tra boschetti e villette sparse. Giunti presso due case isolate, si abbandona l’asfalto: si piega a destra lungo una mulattiera che costeggia la recinzione della seconda casa, poi si addentra nel bosco. Si incontra una carrareccia e la si segue per pochi metri verso destra, poi si riprende a sinistra il sentiero segnalato, che taglia in diagonale sul versante di Vésima.
Il sentiero piega a destra e, con due tornanti, monta su un costone (quota 436) dove transita un sentiero più ampio. Si gira a sinistra in dolce salita nel bosco, guadagnando la spalla del Bric Brigna (473 m), percorsa dalla pista di un metanodotto. Si piega a sinistra e in breve si giunge ad un bivio: si lascia a destra il segnavia “X rossa”, che andrà seguito in discesa, e si prosegue dritti lungo la traccia del metanodotto.
Salendo lungo la massima pendenza, la boscaglia lascia presto spazio a erba e radi pini; si incrocia due volte una carrareccia, di cui il metanodotto taglia gli ampi tornanti. Quando si incontra la pista per la terza volta, si abbandona il metanodotto e la si segue verso sinistra, tagliando in dolce salita il versante sud-orientale del Monte Pennone, con panorama spettacolare sul mare. Dopo poche centinaia di metri, la pista doppia un ampio contrafforte (quota 574).

La sterrata prosegue in piano sul versante meridionale del Monte Pennone e porta nei pressi del Collettu Gabba (531 m), che si raggiunge con una breve deviazione a destra. Qui si incontra il percorso escursionistico che sale da Arenzano al Monte Tardía.

Si abbandona la sterrata per salire a destra lungo il contrafforte, in direzione di un grande traliccio dell’alta tensione; sono presenti vaghe tracce di una vecchia pista, in parte invasa da erba e piccoli pini. Subito oltre il traliccio (quota 619) si è all’attacco della cresta sud-est del Monte Pennone, che si presenta da subito ripida e rocciosa. Si risale il primo risalto per elementari gradini e rampe erbose, quindi ci si tiene nei pressi del filo senza troppe difficoltà. Il secondo risalto può essere risalito direttamente (I/II) oppure aggirato a sinistra, per poi riportarsi sul filo imboccando uno svasato canale di erba e cespugli. Si continua per facili rocce gradinate (I) e pietrame, con un paio di passaggi scomodi a causa di piccoli cespugli; nonostante la cresta sia sempre rocciosa, non è mai esposta, e solo raramente si devono mettere le mani per terra. Camminando tra erba e rocce affioranti, si sorpassa un dosso sormontato da un bastone, quindi si guadagna una spalla dove si trova una campana. Un’ultima breve salita porta ad una croce e, subito dopo, alla cima est del Monte Pennone (798 m), sormontata da un ometto di pietre.

Con una breve discesa tra erba e rocce, si giunge alla selletta tra le due cime della montagna. Qui si hanno due possibilità:

a) Se si vuole scavalcare la cima ovest del Monte Pennone, bisogna superare una paretina quasi verticale alta una decina di metri. Conviene risalirla tenendosi leggermente a destra del filo, su rocce ripide ma ben appigliate (II). Giunti al di sopra del risalto, si procede su terreno elementare fino alla cima ovest del Monte Pennone (799 m), vero punto culminante della montagna. Si scende per il crinale opposto, piuttosto aereo ma facile (I): con una serie di piccoli gradini alternati a pietraie e rampette erbose si giunge alla base delle rocce.

b) Volendo evitare la cima ovest, bisogna scendere a destra per vaghe tracce. Tagliando in orizzontale tra erba e pietrame, si transita alla base della cupa parete nord, quindi si ritorna sul crinale al di là delle rocce.

Un comodo sentierino scende lungo il crinale, tra eriche e rocce affioranti, fino all’ampia sella (747 m) che separa il Monte Pennone dal Bric Pigheuggiu. Qui si incontra nuovamente il sentiero segnalato con una X rossa.

Seguendo verso sinistra il sentiero segnalato si può proseguire alla volta del Monte Tardía, del Passo della Gava e del Monte Réixa.

Discesa

Si segue il sentiero segnalato verso destra, scendendo in diagonale lungo il versante nord-orientale del Monte Pennone. Il sentiero passa alcune decine di metri a monte delle Rocche du Prou Ballou, quindi effettua due tornanti nei pressi di un grosso masso. Si lascia a destra una diramazione e si entra nel bosco; passata una fonte si ritorna sul tracciato del metanodotto seguito in salita, poco a monte rispetto al Bric Brigna. Da qui, seguendo il percorso dell’andata, si ritorna a Crévari (1.20 – 1.40 ore dalla sella di quota 747).

Scorcio di Crévari
Scorcio di Crévari (21 marzo 2021)
Lungo la cresta sud-est del Monte Pennone
Lungo la cresta sud-est del Monte Pennone (2 aprile 2021)
Panorama su Genova dalla cima est del Monte Pennone
Panorama su Genova dalla cima est del Monte Pennone (2 aprile 2021)
Panorama verso la cima ovest del Pennone e i monti Tardía e Réixa
Panorama verso la cima ovest del Pennone e i monti Tardía e Réixa (2 aprile 2021)
Le due cime del Monte Pennone viste dalla sella di quota 747
Le due cime del Monte Pennone viste dalla sella di quota 747 (2 aprile 2021)

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