Cascina Caramellina – Cascina dell’Amore – Rocca dell’Adelasia – Cascina Caramellina

Caratteristiche

Difficoltà: E
Dislivello in salita: 300 m circa
Tempo: 2 – 2.15 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Aprile 2014

Si tratta di un breve giro ad anello nell’alta valle del Rio Ferranietta, tra folti boschi di faggio e piccole radure dove si trovano ruderi di antichi cascinali oggi abbandonati. È una camminata consigliata nelle mezze stagioni, quando i castagneti e le faggete presentano i colori più suggestivi.

Accesso

Si esce al casello autostradale di Altare, da cui si gira a destra per Carcare. In località Vispa si va ancora a destra per Ferrania, da cui si prosegue per Bragno. Dopo circa 400 m si prende a destra la stradina che si addentra in Val Ferranietta. Si trascura la diramazione a destra per “il Manchetto” e si prosegue su sterrata per 2 km circa, fino ad un bivio dove si incontrano due strade sbarrate (quota 407).

Itinerario

Si imbocca la strada di destra, che attraversa il Rio Ferranietta su un ponticello. Poco dopo, sulla sinistra si dipartono due diramazioni; si abbandona la sterrata, che conduce alla vicina Cascina Caramellina, per prendere la seconda diramazione (segnavia: triangolo rosso con il numero 2; Alta Via dei Monti Liguri), che sale verso nord-est in un bel bosco di faggi. Ad un bivio si va a destra, poi, alla biforcazione successiva si prende a sinistra, sempre lungo la sconnessa pista forestale. Più avanti si piega a destra e si risale un arrotondato costolone boscoso, che conduce alla radura dove si trovano i ruderi della Cascina dell’Amore (637 m).
Si aggira sulla sinistra il pianoro erboso, quindi si trova un bivio; trascurando il sentiero principale, si prende a destra un sentiero che attraversa il prato (segnavia 2, 3 e “A rossa”), poi entra nella faggeta e si biforca nuovamente. Si va a destra e si scende brevemente, poi si prosegue a mezza costa superando alcune ombrose vallette. Giunti al bivio successivo si va a sinistra e, con una ripida salita tra gli alberi si giunge al crocevia a monte della Rocca dell’Adelasia (698 m), raggiungibile con una breve deviazione a destra per facili rocce.

Non è una vera e cima, ma piuttosto un grande affioramento di spuntoni e blocchi di metagabbro. Esso emerge improvvisamente dalla folta faggeta che avvolge il versante ovest del Bric del Tesoro, tra le vallette del Rio Barchi e del Rio Psigni. Dà il nome alla riserva naturale circostante, istituita nel 1976 per proteggere la natura intatta dell’alta Val Ferranietta. Dalla vetta si gode un esteso panorama verso ovest: sulle colline circostanti, coperte da vastissimi boschi, sulle Langhe subito oltre e sulle Alpi Liguri e Marittime.
Il toponimo deriva dalla nota leggenda di Adelasia e Aleramo. Adelasia, figlia dell’imperatore Ottone I di Sassonia, si era innamorata del cavaliere Aleramo; temendo che l’imperatore non avrebbe approvato questo amore, i due fuggirono e si rifugiarono proprio nei dintorni della Rocca dell’Adelasia. Con la calata di Ottone in Italia sarebbe avvenuta la riappacificazione tra le varie parti, e Aleramo sarebbe stato fatto marchese. In Liguria, successivamente, Aleramo e Adelasia avrebbero fondato l’insediamento di Alaxia (oggi Alassio) in onore della principessa.

Si torna indietro fino all’ultimo bivio, dove si imbocca a sinistra una pista in discesa (segnavia 2; nuova variante dell’Alta Via dei Monti Liguri). Contornato il boscoso Bric Ruscino, si transita nei pressi della Cascina Psigni (o Cascina Manfrinetti; 488 m), poi si giunge ad un bivio dove si va a destra. Si prosegue lungo una carrareccia che scende dolcemente nell’amena valletta del Rio Psigni, poi guada il rio e sbuca in un bel prato. Attraversando la radura si passa accanto alla Cascina Caramellina (410 m), quindi si ritorna in breve al punto di partenza.

Panorama dalla Rocca dell’Adelasia; sullo sfondo le Alpi
Panorama dalla Rocca dell’Adelasia; sullo sfondo le Alpi (28 aprile 2019)
Radura nella valletta del Rio Psigni
Radura nella valletta del Rio Psigni (13 aprile 2014)

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