Veirera – Monte Avzè – Laione della Bandia – Monte Ermetta – Veirera
Caratteristiche
Difficoltà: T fino al Monte Avzè, poi E
Dislivello in salita: 450 m circa
Tempo: 3.45 – 4.30 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Settembre 2020
Percorso ad anello che si svolge sul versante occidentale della dorsale del Monte Ermetta. La prima parte, fino allo spallone panoramico del Monte Avzè, è molto comoda; il percorso si fa poi meno evidente, per piste non segnalate tra folti boschi, fino all’appartato vallone del Rio del Laione. L’ultima parte del percorso, inclusa la deviazione al Monte Ermetta, si svolge invece su sentieri comodi e ben segnalati.
Accesso
a) Dal casello autostradale di Campo Ligure-Masone si gira a destra portandosi a Masone, da cui si sale al Passo del Turchino. Sorpassata la galleria, si gira a sinistra e si scavalca il Passo del Faiallo, scendendo poi fino a San Pietro d’Olba. Qui si svolta prima a sinistra, poi a destra, imboccando la deviazione per Palo. Giunti in località la Carta si gira ancora a sinistra, salendo ad Alberola. Poco dopo, sulla destra, si trova la deviazione che sale a Veirera (vedi variante “b” per il parcheggio).
b) Dal casello autostradale di Albisola si segue la SP334 scavalcando il Colle del Giovo e giungendo a Sassello. Qui si svolta a destra per Palo e San Pietro d’Olba; giunti in località la Carta si sale ancora a destra per Alberola. Oltre Alberola, si imbocca a destra la breve diramazione che sale a Veirera (978 m). Al primo bivio si continua dritti, mentre al secondo si va a destra, trovando poco dopo comodi spiazzi per il parcheggio.
Veirera è una località composta da alcune case sparse tra bosco e radure, situate in un’ampia sella sullo spartiacque tra Orba e Erro. Il toponimo deriva dall’antica presenza di una vetreria.
Itinerario
Si prosegue a piedi lungo la stradina (segnavia: tre pallini gialli) quasi pianeggiante fino al termine dell’asfalto. Lasciando a destra una casa isolata, si prosegue lungo una sterrata che sale dolcemente nel bosco. Ad un bivio si va a sinistra, poi, poco prima di giungere ad una costruzione in cemento (cabina elettrica), si svolta a destra scendendo brevemente. Si continua con alcuni saliscendi tra faggi e castagni; ad un bivio si gira a sinistra lungo una pista molto incavata, che sale guadagnando uno spallone (quota 1045). Si prosegue dritti in discesa, poi si trova un bivio e si continua a sinistra in piano. Più avanti la pista riprende a salire e si biforca di nuovo; si gira a destra, scendendo brevemente, poi tagliando in piano il versante settentrionale del Bric del Vento.
Andando a sinistra con una breve salita, si guadagna il piatto costone boscoso detto Costa Faia (1046 m), dove si trova un altro bivio. Si svolta a destra, rimontando l’ampia dorsale con brevi saliscendi. La pista poi piega ancora a destra per aggirare la piccola cupola del Bric Macarin, quindi ritorna sul crinale in corrispondenza di un’area picnic con tavoli e panche. Lasciando a sinistra una poco evidente diramazione per la Colla Bergnon, si prosegue sul costone uscendo all’aperto e raggiungendo la croce del Monte Avzè (1023 m; 1 – 1.15 ore da Veirera).
Il Monte Avzè non è una vetta vera e propria, ma un terrazzo di erba e rocce posto al termine della dorsale della Costa Faia e del Bric Macarin. Si tratta di un buon punto panoramico sulle Alpi Liguri, sulle valli Bòrmida ed Erro e sulle Langhe; nelle giornate limpide si vede tutto l’arco alpino dal Mongioie al Monte Rosa, mentre verso sud-ovest si scorge un piccolo spicchio di mare con l’isola di Bergeggi. Il roccione che costituisce la cima è sormontato da una grande croce in legno, che reca il contenitore con il libro per le firme.
Si ritorna indietro fino al bivio di quota 1046 sulla Costa Faia. Qui si trascura il percorso dell’andata, segnato dai tre pallini gialli, e si gira a destra lungo una pista poco evidente, segnata da sbiadite X gialle. Poco più avanti la pista si biforca: si svolta a sinistra e si sale ripidamente per guadagnare il costone del Bric del Vento (1112 m). Presso la cima si deve superare un breve tratto un po’ infrascato, poi si continua più comodamente in piano tra i faggi. Scendendo brevemente attraverso un’area di bosco diradato, si giunge ad una selletta dove si trova un crocevia di piste forestali (quota 1106).
Si piega a destra, lungo uno stradello non segnalato che scende decisamente tra gli alberi, poi prosegue a mezza costa tra boschetti e radure, alternando tratti in piano a brevi discese. Dopo alcune centinaia di metri si trova un bivio, dove si abbandona la sterrata principale per salire a sinistra lungo una pista rovinata dall’erosione. Scavalcato un dosso, la pista scende brevemente contornando la piccola conca del Laione della Bandia (1090 m circa; 40 – 50 minuti dal Monte Avzè).
Si tratta di un minuscolo laghetto temporaneo, che giace in uno dei luoghi più appartati del Massiccio del Monte Béigua, presso la testata del vallone del Rio del Laione. Si forma solamente dopo forti piogge, o durante lo scioglimento delle nevi, estendendosi per poche decine di metri quadri e raggiungendo una profondità massima di alcuni decimetri.
Continuando lungo la carrareccia, si guada il Rio del Laione, poi si piega a destra e si taglia a mezza costa tra radure, arbusti e radi alberi. Quando la pista si perde, si continua dritti in piano entrando nella faggeta. Senza sentiero, si passa sotto ad alcuni cumuli di rocce rotte immersi nel bosco; subito dopo, quando il terreno è comodo, si gira a sinistra salendo sul sovrastante costone. Pochi metri più avanti si incontra l’ampio sentiero dell’AVML, proveniente dal Colle del Giovo e diretto al Monte Béigua. Lo si segue verso sinistra in salita, uscendo in breve dalla faggeta e proseguendo tra erba, rocce e radi pini. Si lascia a sinistra una diramazione pianeggiante, poi, poco più in alto, si incontra il sentiero segnalato con un quadrato giallo vuoto ed un uguale giallo (quota 1207).
Volendo ritornare direttamente a Veirera, evitando la deviazione al Monte Ermetta, si può subito imboccare questo sentiero.
Proseguendo a destra sull’AVML, si passa accanto ad una croce posta su un ripiano panoramico, poi si prosegue in lievissima salita tra boschetti e radure. Giunti ad un bivio (quota 1239), si lascia a destra l’AVML e si prende a sinistra il sentiero segnalato con una E bianca e con i simboli gialli del Sentiero Napoleonico, con indicazioni per il Monte Ermetta. Si sale dolcemente fino ad un ampio dorso con rocce affioranti, da cui una breve deviazione a destra conduce alla piatta vetta del Bric Veciri (1262 m). Il sentiero principale invece continua dritto verso nord, scendendo ad un’ampia sella. Con una breve risalita, si guadagna l’ampio dorso sommitale del Monte Ermetta (1266 m; 40 – 50 minuti dal Monte Béigua), il cui punto più alto è segnato da una croce.
Si ritorna indietro fino al bivio di quota 1207, da cui si imbocca il sentiero segnalato con un quadrato giallo vuoto e un uguale giallo (indicazioni per Sassello e Palo). Si taglia il versante occidentale del Bric Veciri e del Monte Ermetta, all’inizio tra boschetti, radure e rocce, poi in una bella faggeta. Scavalcato il contrafforte nord-occidentale del Monte Ermetta (quota 1180 circa), si trova un altro bivio; si abbandona la pista più ampia per scendere a destra lungo una mulattiera assai incavata e rovinata dall’erosione.
La discesa porta ad una selletta dove si trova un crocevia; i segnavia portano a sinistra, aggirano una gobba boscosa e poi scendono ancora in diagonale fino a confluire in una stradina asfaltata nei pressi della Casa Laiolo (995 m). Si segue la stradina asfaltata verso sinistra e si ritorna al bivio all’inizio della sella di Veirera. Girando a sinistra, ci si riporta agli spiazzi dove si aveva lasciato l’automobile.
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