SP12 – Cascina Miera – Faggeta del Bric del Tesoro – Rocca dell’Adelasia – SP12

Caratteristiche

Difficoltà: T
Dislivello in salita: Variante “a”: 120 m circa. Variante “b”: 400 m circa
Tempo: Variante “a”: 1 – 1.30 ore. Variante “b”: 2.45 – 3.30 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Aprile 2019

Comoda passeggiata ad anello adatta a tutti, che permette di accedere al Rifugio Cascina Miera, molto frequentato nelle belle giornate, e alla splendida faggeta del Bric del Tesoro. Vengono proposte due varianti: un anello “breve”, da mezza giornata, e un anello “lungo”, da giornata intera (anche se, andando veloci, è comunque percorribile in mezza giornata).

Accesso

Si esce al casello autostradale di Altare, da cui si gira prima a sinistra e poi a destra per raggiungere il centro del paese. Qui si abbandona la strada principale per imboccare a sinistra la diramazione per Montenotte, che sale dolcemente per crinali collinari. Dopo poco più di 7 km si parcheggia presso un tornante (quota 692).

Itinerario

Dal tornante si dipartono due stradette sterrate. Si imbocca quella più a destra, che sale dolcemente nel bosco. Effettuati due tornanti, si sbuca all’aperto nell’ampia radura panoramica che ospita il Rifugio Cascina Miera (771 m).

Il rifugio è posto-tappa dell’Alta Via dei Monti Liguri, ed è dotato di 10 posti letto, cucina e riscaldamento. È aperto con servizio di bar-ristorante dal 1° aprile al 30 novembre, e su prenotazione negli altri periodi dell’anno, in cui comunque rimane sempre aperto il ricovero di emergenza.

Dal piccolo rifugio, il sentiero prosegue (segnavia 1 e “A rossa”) con una breve salita, giungendo subito ad un bivio.

Andando a destra ci si porta in breve su un ampio crinale boscoso; qui si lascia a destra l’Alta Via, diretta alle Meugge, e si rimonta direttamente il crinale boscoso senza via obbligata. Si incrocia una carrareccia e si raggiunge la vetta del Bric del Tesoro (860 m); la cima, completamente coperta dai faggi, ospita i resti di antiche trincee Settecentesche. Dalla vetta ci si riporta sulla carrareccia e, seguendola verso nord-ovest, si ritorna sul percorso principale presso Cian Bombarda (difficoltà: E).

Si va a sinistra, entrando subito nel bosco di faggi; si continua poi in piano, tagliando a mezza costa nella splendida faggeta secolare del Bric del Tesoro. Contornata questa poco appariscente vetta, il sentiero raggiunge un ampio costone ondulato (località Cian Bombarda; quota 805), che si segue con un poco marcato semicerchio verso sinistra. Lasciata a destra una carrareccia, si sale brevemente e si giunge ad un bivio (località Castellazzo; quota 813). Si presentano due possibilità.

a) Variante breve: Si scende a sinistra (segnavia 1) e, con percorso piacevole nel bosco, si raggiunge la piatta sella a monte della Rocca dell’Adelasia. Qui ci si ricongiunge con la variante lunga.

b) Variante lunga: Si prosegue a destra lungo la traccia principale, che scende brevemente e si congiunge con una carrareccia proveniente da destra. Si continua dritti nel bosco fino ad un altro bivio; si lascia a destra la diramazione che conduce alla Cascina Moglie dell’Amore e si piega a sinistra, costeggiando un piccolo ruscello. Quando i faggi lasciano il posto ad un più rado boschetto di pini, si è nei pressi della sella di Chiappa (777 m), dove si trova un importante bivio.

Da qui il percorso di crinale prosegue in direzione dell’adiacente Collina del Dego, verso i panettoni boscosi di Piazza Grande e del Monte Cisa.

Si piega a sinistra (segnavia: A rossa in campo bianco) lungo un’ampia mulattiera che taglia in dolce discesa verso sud-est, attraversando alcuni ruscelli. La traccia, man mano più incavata ed erosa, perde quota nel bosco misto di castagni e faggi, fino alle ampie radure poste nei pressi della Cascina dell’Amore, che da qui non si vede perchè nascosta da un piccolo dosso. In mezzo alla radura si trova un bivio (quota 637), dove si va a sinistra.
Il sentiero attraversa il prato (segnavia 2, 3 e “A rossa”), poi entra nella faggeta e si biforca nuovamente. Si va a destra e si scende brevemente, poi si prosegue a mezza costa superando alcune ombrose vallette. Giunti al bivio successivo si va a sinistra e, con una ripida salita tra gli alberi si giunge al crocevia a monte della Rocca dell’Adelasia (698 m), raggiungibile con una breve deviazione a destra per facili rocce.

Non è una vera e cima, ma piuttosto un grande affioramento di spuntoni e blocchi di metagabbro. Esso emerge improvvisamente dalla folta faggeta che avvolge il versante ovest del Bric del Tesoro, tra le vallette del Rio Barchi e del Rio Psigni. Dà il nome alla riserva naturale circostante, istituita nel 1976 per proteggere la natura intatta dell’alta Val Ferranietta. Dalla vetta si gode un esteso panorama verso ovest: sulle colline circostanti, coperte da vastissimi boschi, sulle Langhe subito oltre e sulle Alpi Liguri e Marittime.
Il toponimo deriva dalla nota leggenda di Adelasia e Aleramo. Adelasia, figlia dell’imperatore Ottone I di Sassonia, si era innamorata del cavaliere Aleramo; temendo che l’imperatore non avrebbe approvato questo amore, i due fuggirono e si rifugiarono proprio nei dintorni della Rocca dell’Adelasia. Con la calata di Ottone in Italia sarebbe avvenuta la riappacificazione tra le varie parti, e Aleramo sarebbe stato fatto marchese. In Liguria, successivamente, Aleramo e Adelasia avrebbero fondato l’insediamento di Alaxia (oggi Alassio) in onore della principessa.

Dal crocevia a monte della Rocca si prosegue in direzione est (segnavia 1 e bandierina AVML) lungo un comodo sentiero che taglia in lieve salita nel bosco. Con brevi saliscendi si vanno ad attraversare il Rio Rocca del Serpente e il Rio Pian del Rongo, che scorrono in vallette poco incavate, quindi si ritorna al punto di partenza.

Cascina Miera
Cascina Miera (28 aprile 2019)
La faggeta del Bric del Tesoro in veste autunnale
La faggeta del Bric del Tesoro in veste autunnale (25 ottobre 2015)
La Rocca dell’Adelasia e i boschi della Val Bòrmida
La Rocca dell’Adelasia e i boschi della Val Bórmida (28 aprile 2019)

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