Agueta – Passu Gua – Lago da Tina
Caratteristiche
Difficoltà: T/E
Dislivello in salita: 180 m circa
Dislivello in discesa: 50 m circa
Tempo: 1 – 1.15 ore
Ultima ricognizione: Gennaio 2018
Il Lago da Tina si trova nella valle del Rio Leone, in un luogo appartato e severo. È raggiungibile con una comoda passeggiata dalla località Agueta, poco sopra ad Arenzano.
Accesso
Dal casello di Arenzano si sale a destra verso Cogoleto, ma dopo circa 300 m si gira ancora a destra raggiungendo Terralba. Si imbocca via Pecorara e, ad un bivio dopo circa 400 m, si va a destra, salendo ripidi fino al ristorante in località Agueta (o Spianata Goetta; 246 m).
Il toponimo deriva dal genovese antico guaita, col significato di “punto di avvistamento, postazione”.
Itinerario
Poco a monte del ristorante si imbocca una stradetta sterrata con indicazioni per il Lago da Tina, Ruggi, Riparo Leveè. La stradina sale dolcemente andando ad attraversare il Rio Lissola (belle cascatelle in periodi di piena), poi, con un traversone tra pini ed arbusti, si porta al crocevia del Passu Gua (348 m), posto sul costone tra la valletta del Rio Lissola e la Val Lerone. Si trascura la strada sterrata che si dirige verso la località Ruggi per imboccare a sinistra il sentiero per il Lago da Tina; dopo una dolce discesa, ad un bivio si va a destra e si incrocia il sentiero che dal Ponte Negrone sale al Riparo Cianella. Si taglia tra arbusti e pini secchi, poi si prende quota in un bosco di lecci raggiungendo un costone dove si trova un bivio. Qui si scende a sinistra, attraversando un piccolo ruscello (Fonte Colletti) e tagliando un ripido versante che offre a tratti belle vedute sulla Val Lerone e sul Monte Argentéa. Si raggiunge quindi il guado sul Rio Leone, denominato Passu du Figu (quota 339).
Dal Passu du Figu (=passo del fico) il sentiero prosegue sul lato opposto della valle, poi si biforca; la diramazione di destra porta alla località Ruggi, da cui si può tornare facilmente ad Agueta, mentre il ramo di sinistra va, con percorso molto suggestivo, a congiungersi con il Sentiero dell’Ingegnere nei pressi delle Pôse du Campanin.
Senza guadare si sale a destra per tracce lungo il torrente (cartello in legno). Poco più a monte si attraversa il rio, poi si risalgono facili lastroni inclinati fino al suggestivo Lago da Tina (355 m), profondamente incavato nella roccia.
Si tratta di una caratteristica “marmitta dei giganti” posta nell’alta Val Lerone, lungo il corso di uno dei rami sorgentizi del torrente (il Rio Leone). Il laghetto si trova subito a monte di un tratto inforrato (il cosiddetto Cû Neigru) ed è formato da una bella cascata alta qualche metro che si tuffa in una profonda pozza dalle acque scure ma limpide. Il toponimo significa letteralmente “tinozza”.
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