Arenzano – Passo Gavetta – Passo della Gava – Monte Réixa
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 1160 m circa
Tempo: 3.30 – 4.15 ore
Ultima ricognizione: Gennaio 2023
Percorso molto lungo ma interessante, che parte dal centro costiero di Arenzano e raggiunge la panoramicissima vetta del Monte Réixa.
Accesso
In treno fino alla stazione di Arenzano (raggiungibile in automobile scendendo al casello, girando a sinistra e poi ancora a sinistra in corrispondenza di una rotonda).
Arenzano è un noto centro balneare, posto in una bella insenatura nei pressi della foce del Rio Cantarena, e sovrastato dai severi versanti dei monti Tardìa, Argentéa e Rama, che gli fanno da sfondo alpestre. Il toponimo deriva probabilmente dal fundum Arentianis, cioè la proprietà della famiglia degli Arentii, in tarda età romana repubblicana e imperiale.
Itinerario
Fino al Passo della Gava si segue il segnavia “due cerchi rossi pieni”. Dalla stazione di Arenzano (quota 19) si va a monte dei binari mediante un sottopassaggio, e si imbocca a sinistra via Carlin, dove iniziano i segnavia. La stradina sale a congiungersi a via Terralba, che giunge su un dosso; si imbocca a destra via Inipreti, che sale tra le ultime case fiancheggiata da muri. La stradina presto si trasforma in un viottolo col fondo in cemento. Si passa sotto l’autostrada con una galleria, congiungendosi poi alla stradina asfaltata che da Arenzano sale alla frazione Terralba. La si segue verso sinistra per pochi metri, per poi continuare ancora lungo via Inipreti, che prende quota con scalini tra villette con orti. Si raggiunge poi una strada asfaltata, che si segue in salita fino al suo termine; qui si imbocca un sentiero che sale tra pini danneggiati dagli incendi e arbusti, passando accanto ad una costruzione in cemento. Il sentiero sale lungo un panoramico contrafforte e giunge ad un crocevia, dove si prosegue dritti, passando sotto ad un elettrodotto e raggiungendo l’ampia sella del Pian del Curlo (290 m), dove si trova un’area picnic. Si attraversa una strada asfaltata proveniente da Terralba e si imbocca una mulattiera che sale nella macchia fino ad incontrare nuovamente la strada, che nel frattempo è diventata sterrata. Si supera una sbarra e si giunge ad un bivio.
A sinistra una stradina conduce in breve alle Case Forestali; gli edifici ospitano il Centro Ornitologico del Parco del Béigua, da dove prende avvio il “percorso ornitologico”, un anello di circa 2 km attrezzato con pannelli esplicativi. Lungo il percorso, sulla vetta del Bric Cravieu (498 m), si trova una torre di avvistamento per osservare i rapaci.
Si va a destra, seguendo ancora la stradina asfaltata; ad un certo punto, il sentiero segnalato si stacca ancora a destra, salendo tra pini radi e rocce. Trascurato il sentiero segnalato con una A rossa in campo bianco, che si stacca in direzione del Riparo Scarpeggin, si prosegue a sinistra, tagliando i tornanti della strada sterrata. Si raggiunge quindi un bivio (quota 586) nei pressi del piccolo Rifugio Lisêu.
Questa zona in origine era erbosa, denominata appunto Prato Lisêu; con l’abbandono da parte dei falciatori, è stato effettuato un rimboschimento, e adesso la zona è coperta da folta vegetazione.
Si imbocca a destra una diramazione che sale in diagonale; dopo qualche centinaio di metri si gira a sinistra lungo un sentiero che aggira il Bric Gavetta a sud-est. Il sentiero transita poco più in alto rispetto al piccolo Riparo Salve Regina, raggiungibile con una breve deviazione. Più avanti, si costeggia un roccione sulla cui sommità si trova una statuetta della Madonna. Dopo avere incontrato il sentiero segnalato con una V bianca, proveniente dal Santuario del Bambino di Praga, si raggiunge la marcata sella del Passo Gavetta (718 m).
Posto tra il Monte Tardìa e il Bric Gavetta, è un valico di importanza secondaria, che collega la costa di Arenzano con l’alta val Lerone. Sulla destra inizia il sentiero segnalato con tre pallini rossi, che sale ripidamente al Monte Tardìa Ponente (926 m; 2.15-2.30 ore da Arenzano) transitando per la sua anticima sud. Su questa anticima, detta Rocca dell’Erxo, si trova il piccolo Rifugio “ai belli venti”, che può servire come spartano ricovero in caso di maltempo.
Il sentiero taglia in piano tra erba e pini e, lasciato a sinistra il segnavia “V bianca”, va a congiungersi con la strada sterrata che sale in breve al Passo della Gava (751 m), dove si incontra il segnavia “X rossa” proveniente da Voltri.
È una e profonda sella tra il Monte Tardìa e il gigantesco dorso del Monte Réixa; costituisce un passaggio abbastanza comodo tra la val Lerone e la val Cerusa, e per questo è crocevia di svariati sentieri e mulattiere. Il toponimo deriva dal termine prelatino gava o gaba, che significa “torrente” oppure “passo montano”. Sul lato della Val Lerone, poco lontano dal valico, si trova la piccola Casa Gava, rifugetto sempre aperto con tavoli e panche; nelle vicinanze si trova una fonte.
Si trascurano il segnavia due cerchi rossi pieni che guida al Passo del Faiallo, e il segnavia tre pallini rossi che sale verso il Monte Argentéa, per proseguire lungo il sentiero segnalato con la X rossa, che sale decisamente tra erba e rocce sull’ampio versante sud-est del Monte Réixa. Con un’ampia curva si raggiunge una fonte, e poco dopo si superano i ruderi della Ca’ du Bullu (quota 986). Il sentiero aggira a sinistra le rocce del Bric Saiardo, poi supera una macchia di radi pini e passa per lo stretto intaglio del Passo Saiardo (1087 m). Salendo ancora per l’ampio contrafforte erboso si raggiunge la croce di vetta del Monte Réixa (1182 m).
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