Crévari – Campenave – Rocche du Prou Ballou – Bric Rocca dei Gatti – Bric degli Uccelli – Crévari

Caratteristiche

Difficoltà: EE; F se si sale al Bric Rocca dei Gatti
Dislivello in salita: 500 m circa
Tempo: 3.30 – 4 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Aprile 2021

Si tratta di un percorso ad anello piuttosto frequentato, che si svolge alle pendici orientali del Monte Pennone, tra Crévari e la conca di Campenave. Al percorso ad anello propongo una deviazione poco conosciuta, che porta alle panoramiche Rocche du Prou Ballou e alla solitaria Costa dei Gatti. I più esperti possono salire anche alla cima del Bric Rocche dei Gatti, assai rocciosa e impervia.

Accesso

a) In treno fino alla stazione di Genova Voltri, da cui si sale a Crévari con l’autobus n. 96.
b) Si esce al casello autostradale di Prà e si prosegue lungo la Via Aurelia verso ovest fino all’estremità occidentale dell’abitato di Voltri. Subito dopo il ponte sul Torrente Cerusa si svolta a destra lungo la ripida diramazione che sale a Crévari (178 m).

Il paesino è diviso in varie borgate, appese ad un ripido versante coperto di lecci che dà direttamente sul mare; per questo il panorama su tutto il golfo di Genova è veramente splendido. La chiesa si trova un centinaio di metri più in basso rispetto alla borgata principale. Probabilmente il nome del paese deriva da craevare, che in dialetto significa “ripari per capre”; infatti questa zona era popolata soprattutto da pastori.
Trovare parcheggio nella piazzola dove termina la strada è molto difficile. Bisogna quindi fare inversione e tornare indietro fino a che non si trova un parcheggio a bordo strada, quindi risalire a piedi fino alla piazzola.

Itinerario

All’estremità della piazzola, si sale una breve rampa che si immette in una viuzza pianeggiante (via Pissapaola). La si segue verso sinistra per alcune decine di metri, poi si imbocca a destra via Campenave, che sale in diagonale tra orti e case isolati. Giunti all’ingresso della borgata Piazzagrande non si entra nella piazza, ma si svolta a sinistra, ancora in via Campenave. La creusa prende quota attraversando un boschetto e si trasforma in sentiero, quindi si congiunge con un’altra creusa (via Superiore dell’Olba), percorsa dal segnavia “X rossa“. La si segue verso sinistra e in breve si sbuca su una strada asfaltata in località Campenave (241 m).
Superata una casa isolata, si imbocca a sinistra una rotabile che sale dolcemente, offrendo qualche scorcio sul Monte Pennone. Ai due bivi successivi si va a destra, procedendo tra boschetti e villette sparse. Giunti presso due case isolate, si abbandona l’asfalto: si piega a destra lungo una mulattiera che costeggia la recinzione della seconda casa, poi si addentra nel bosco. Si incontra una carrareccia e la si segue per pochi metri verso destra, poi si riprende a sinistra il sentiero segnalato, che taglia in diagonale sul versante di Vésima.
Il sentiero piega a destra e, con due tornanti, monta su un costone (quota 436) dove transita un sentiero più ampio. Si gira a sinistra in dolce salita nel bosco, guadagnando la spalla del Bric Brigna (473 m), percorsa dalla pista di un metanodotto. Si gira a sinistra, in comune col metanodotto, quindi si lascia a destra una diramazione. Poco più in alto si abbandona il metanodotto per salire a destra sulla mulattiera segnalata. Passati accanto ad una fonte, si esce dalla boscaglia, ai piedi dei pendii di erba e rocce del Monte Pennone; qui il panorama si apre verso est su una buona parte di Appennino Ligure. Giunti sotto un elettrodotto si incrocia una mulattiera; poco più avanti, nei pressi di un roccione, si trova un tornante dove il sentiero si biforca.

La mulattiera principale, indicata dalla X rossa, prosegue alla volta del Monte Tardía, del Passo della Gava e del Monte Réixa.

Si abbandona la mulattiera e si prosegue dritti lungo un sentierino a tratti poco evidente, indicato con strisce azzurre. Dopo un lungo traverso in piano e in dolce salita tra pini e arbusti, si attraversa il solco di un ruscello dove il sentiero è in parte franato (attenzione). Si inizia a salire ripidamente, poi si piega a destra e si sbuca sull’ampio ripiano erboso a monte delle Rocche du Prou Ballou. Si può effettuare una breve deviazione: si gira a destra attraversando il pianoro, poi, con una breve salita tra rocce affioranti si monta sulla panoramica cresta sommitale delle Rocche du Prou Ballou (572 m; 1.10 – 1.20 ore da Crévari).

Si tratta di un cospicuo avancorpo roccioso che emerge dal versante orientale del Monte Pennone. Sul lato monte si salda subito al detto versante, mentre sul lato a valle precipita con articolati contrafforti rocciosi per un dislivello di circa 150 m, sovrastando l’appartato vallone dell’Asino Morto. Frequentate fin dagli anni ’40 come palestra di arrampicata, erano un tempo descritte come “Picco Palestra”, toponimo che per fortuna non ha preso piede. Il nome genovese ha il significato di “prato pianerottolo”, e si riferisce al praticello pianeggiante che si estende tra la cresta sommitale e il versante del Monte Pennone. Le Rocche du Prou Ballou sono un ottimo punto panoramico su Genova, sul mare, sulle valli Cerusa e Léira e sui massicci di Punta Martín e delle Capanne di Marcarolo.

Ritornati sul sentiero, si continua in direzione nord-ovest, addentrandosi nella selvaggia testata del vallone dell’Asino Morto. Si procede con brevi saliscendi, tra erba, rocce, arbusti e piccoli boschetti, incontrando una fonte e attraversando alcuni valloncelli in cui il sentiero è ridotto ai minimi termini dall’erosione. Con un’ultima salita si guadagna l’erbosa Costa dei Gatti (639 m), che fa da spartiacque tra i valloni dell’Asino Morto e della Gava.

Qui si incontra l’impervio sentierino proveniente da via Sambugo, sul fondo del vallone della Gava. Risalendo il costone erboso verso sinistra si può raggiungere in 30-45 minuti la panoramica vetta del Bric Pigheuggiu (813 m; vedi pagina linkata sopra); poco sotto la vetta transita il sentiero segnalato con una X rossa, che può essere utilizzato per tornare a Crévari.

Da qui i più esperti possono salire alla vicina vetta del Bric Rocca dei Gatti, che emerge come un ardito torrione poco ad oriente rispetto al punto in cui ci troviamo. Si segue la dorsale verso oriente scendendo al punto più basso della sella (627 m), quindi si prosegue tra cespugli, erba e rocce fino alla base delle rocce. Da qui si hanno due possibilità:

a) Aggirato a destra il primo torrione, si sale a sinistra per massi accatastati fino alla cresta. Con un traversino esposto si giunge alla base del breve salto terminale, che si supera direttamente (II) uscendo in vetta.

b) Si prosegue costeggiando le rocce alla base, tra pietrame e cespugli, perdendo leggermente quota. Si tralascia il primo canalino, che sarebbe facile ma è invaso dai rovi. Proseguendo ancora per alcune decine di metri si nota una facile rampa di roccette e cespugli che guida nel canalino successivo. Lo si risale integralmente con alcuni passi un po’ infrascati, superando un breve saltino roccioso (I+) che immette su una cengetta. Si va brevemente a destra, poi si gira a sinistra e, per facili rocce, si esce in vetta al Bric Rocca dei Gatti (650 m; 1.45 – 2 ore da Crévari).

Si ritorna indietro lungo il percorso dell’andata fino al costone del Bric Brigna (473 m). Qui si lascia a destra la X rossa seguita all’andata per continuare dritti lungo la traccia del metanodotto. Dapprima si procede in piano, poi si effettua una ripida discesa e si giunge alla Colla Brigna (401 m), dove si trova un crocevia.

Sulla sinistra un sentiero porta alle località Tabacca e Ravin. Sulla destra di una stazione del metanodotto invece ha origine il sentierino che porta sull’aperto versante meridionale del Bric degli Uccelli, caratterizzato da ampi e panoramici prati. La vetta del Bric degli Uccelli (456 m) può essere raggiunta risalendo i pratoni senza via obbligata, ma non è molto interessante perchè in gran parte coperta dal bosco.

Si piega a destra e in pochi metri si confluisce in una strada sterrata. Lasciando a destra le Case Brigna, si segue la rotabile verso sinistra, tagliando la base del versante sud del Bric degli Uccelli in dolce discesa e superando un’altra casa isolata. Si effettuano poi due tornanti, dove la strada diventa asfaltata; più avanti, presso un altro tornante, si lascia a sinistra la diramazione che porta a Ravin. Dopo altri 400 m si giunge presso le Case Cerusa (263 m), dove si trova un altro bivio: si prende la diramazione di destra, che taglia con dolci saliscendi tra boscaglia e case isolate, attraversando alcuni valloncelli. Con percorso comodo, si ritorna a Campenave, da cui, seguendo la via dell’andata, si scende in breve a Crévari.

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