Via Sambugo – Rocca du Fo – Costa dei Gatti – Bric Pigheuggiu

Caratteristiche

Difficoltà: EE
Dislivello in salita: 590 m circa
Tempo: 1.50 – 2.10 ore
Ultima ricognizione: Gennaio 2021

Il versante settentrionale del Bric Pigheuggiu e del Monte Tardia, affacciato sul Vallone della Gava, è uno degli angoli più selvaggi e appartati del comune di Genova. Un sentierino piuttosto impervio ma assai suggestivo lo risale, seguendone le pieghe tra contrafforti rocciosi e ripidi canaloni.

Accesso

a) In treno fino a Genova Voltri, quindi con l’autobus n. 97 si sale a Fabbriche. Da qui si continua a piedi seguendo il segnavia “quadrato rosso vuoto”: si imbocca via Brusinetti e si attraversa il Torrente Cerusa su un ponte. Si incontra quindi una stradina asfaltata (via Sambugo) e, superando le Case Brusinetti e altre case isolate, la si segue fino al suo termine.
b) In automobile, si esce al casello autostradale di Genova Prà, quindi si svolta a destra attraversando Voltri. Giunti all’estremità occidentale dell’abitato si svolta a destra risalendo la Val Cerusa. Sorpassato il paese di Fabbriche, si imbocca a sinistra la diramazione per Sambuco. Attraversato il Cerusa si trova un altro bivio, dove si va a sinistra. Sorpassate le Case Brusinetti e altre case isolate, si segue la stradina (via Sambugo) fino al suo termine (quota 239).

Al termine della stradina si trova uno spiazzo in gran parte privato, quindi il posto per la macchina è poco. Se non si trovasse posto conviene quindi fare inversione e trovare qualche piazzola poco più a valle.

Itinerario

Dal termine della stradina, si lascia a destra il quadrato rosso che attraversa il Rio della Gava su un ponte, e si imbocca sulla sinistra un sentierino che sale ad un cancelletto di legno. Superato il cancelletto, il sentierino (segni rossi) prosegue in salita sul lato destro idrografico del Rio della Gava, tra boscaglia e arbusti, e in breve si innesta sulla traccia quasi pianeggiante di un acquedotto Giunti presso un ruscello, bisogna prestare una certa attenzione nel superare un tratto franato: si guada quindi il corso d’acqua e ci si avvicina gradualmente al Rio della Gava, che forma belle pozze e cascatelle. Superato un passaggio su roccia ai piedi di un grosso masso, si trova un bivio (quota 300 circa).

La diramazione di destra porta all’attacco della via “Andrea e Paolo”, una delle principali tra quelle che si svolgono sulle strutture rocciose della Rocca du Fo.

Si va a sinistra e si effettua un ampia curva, quindi si giunge ad un altro bivio; si trascura la traccia principale che prosegue dritta in piano per salire a destra lungo il sentierino segnalato. La ripida salita si svolge su terreno sassoso, tra radi alberelli. Si traversa a sinistra fino ad un costoncino, poi si risale un costone poco marcato. Giunti alla base delle balze rocciose della Rocca du Fo, si trova il minuscolo Bivacco della Sentinella (415 m), addossato alle rocce.
Si lascia a destra la capanna e, entrati nel bosco, si guada un ruscello con un passaggio un po’ scomodo. Dopo un traverso di alcune decine di metri, si risale una balzetta rocciosa e si piega a destra, salendo ripidamente fino ad una costruzione in cemento arroccata su uno spuntone roccioso. Si piega decisamente a destra e in breve si guadagna un ripiano dove sorge in rudere; il sentiero traversa ancora a destra tra boschetti e tratti aperti, guadando nuovamente il rio ai piedi di alcuni massi enormi. Si sale in diagonale e, superato un tratto infrascato che richiede attenzione per non perdere la traccia, si sbuca su un crinale in corrispondenza di una selletta (quota 558). Con una breve deviazione a destra si può raggiungere la vetta della Rocca du Fo (563 m).

La Rocca du Fo è un notevole contrafforte roccioso che emerge dal ripido versante settentrionale del Monte Tardía. Il punto più elevato, anche se molto panoramico, è in realtà un’elevazione un po’ anonima; l’anticima settentrionale (556 m) è molto più evidente, sporgendo direttamente sul sottostante Vallone della Gava. Sulla CTR ligure il contrafforte è indicato come “Roccia Malpasso”, toponimo che su altre carte viene affidato al contrafforte roccioso di quota 447 che si trova poco più a est. In ogni caso, tra gli alpinisti è radicato il toponimo “Rocca du Fo”, comune al corso d’acqua che scorre immediatamente ad occidente delle rocce.

Dalla selletta di quota 558 si piega a sinistra, seguendo il poco evidente sentierino segnalato con bolli rossi. Si passa ai piedi del muretto a secco di un terrazzamento, quindi si riattraversa il rio e si traversa su un ripido pendio di erba e rocce, con bellissimi panorami sulla Val Cerusa. Si guadagna quindi la Costa dei Gatti nei pressi di una sella (639 m).

Da qui, i più esperti (e con tendenze ravanatorie) possono effettuare la deviazione all’aerea vetta al Bric Rocca dei Gatti, che emerge come un ardito torrione poco ad oriente rispetto al punto in cui ci troviamo. Si segue la dorsale verso oriente scendendo al punto più basso della sella (627 m), quindi si prosegue tra cespugli, erba e rocce fino alla base delle rocce. Da qui si hanno due possibilità:
a) Aggirato a destra il primo torrione, si sale a sinistra per massi accatastati fino alla cresta. Con un traversino esposto si giunge alla base del breve salto terminale, che si supera direttamente (III) uscendo in vetta.
b) Si prosegue costeggiando le rocce alla base, tra pietrame e cespugli, perdendo leggermente quota. Si tralascia il primo canalino, che sarebbe facile ma è invaso dai rovi. Proseguendo ancora per alcune decine di metri si nota una facile rampa di roccette e cespugli che guida nel canalino successivo. Lo si risale integralmente con alcuni passi un po’ infrascati, superando un breve saltino roccioso (I+) che immette su una cengetta. Si va brevemente a destra, poi si gira a sinistra e, per facili rocce, si esce in vetta al Bric Rocca dei Gatti (650 m).

Si piega bruscamente a destra, rimontando l’ampia dorsale erbosa in direzione del sovrastante Bric Pigheuggiu. Sono presenti solamente vaghe tracce e non ci sono segnavia, ma il percorso è logico ed evidente. Più in alto si lascia a destra un sentierino che taglia verso il Monte Tardía Levante e si prosegue lungo il crinale. In breve si guadagna la vetta del Bric Pigheuggiu (813 m), su cui si trova una campana posta dagli Scout di Arenzano.

Scendendo brevemente sul versante opposto ci si raccorda al sentiero segnalato con una X rossa, proveniente da Voltri e diretto al Monte Réixa.

Il curioso Bivacco della Sentinella
Il curioso Bivacco della Sentinella (29 gennaio 2021)
Il Monte Réixa visto dal Bric Rocca dei Gatti
Il Monte Réixa visto dal Bric Rocca dei Gatti (29 gennaio 2021)
Il Bric Rocca dei Gatti visto da ovest; sullo sfondo Punta Martín, il porto di Prà e il mare
Il Bric Rocca dei Gatti visto da ovest; sullo sfondo Punta Martín, il porto di Prà e il mare (29 gennaio 2021)
La campana sulla vetta del Bric Pigheuggiu
La campana sulla vetta del Bric Pigheuggiu (29 gennaio 2021)

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