Lerca – “Via Diretta” – Monte Rama – Prato Ferretto – Casa Carbunée – Lerca

Caratteristiche

Difficoltà: E
Dislivello in salita: 1040 m circa
Tempo: 6 – 7 ore
Ultima ricognizione: Gennaio 2015

Bellissimo percorso ad anello sul versante marittimo della bastionata del Béigua. Il percorso di andata è la cosiddetta “via diretta” al Monte Rama, il più breve degli itinerari facili che salgono sulla montagna dal versante marittimo. Il sentiero è faticoso ma spettacolare, e segue il ripido contrafforte meridionale della montagna, transitando nei pressi della rocciosa piramide del Bric Camulà, raggiungibile con una breve deviazione. La discesa invece si svolge su un sentiero più lungo, che segue l’andamento dell’appartato vallone del Rio di Lerca.

Accesso

Si esce al casello autostradale di Arenzano e si gira a destra per Cogoleto, scavalcando il valico della Colletta. Appena superato il ponte sul Torrente Lerone, si prende a destra la stradina che sale a Lerca (109 m). Per abbreviare l’escursione si può proseguire in direzione di Sciarborasca, per poi imboccare a destra una diramazione che supera la Cappella di Sant’Anna e raggiunge un serbatoio dell’acquedotto (quota 194), dove è possibile lasciare l’auto.

Lerca è un piccolo paese posto su un costone collinare che sovrasta la bassa Val Lerone. Gli altissimi versanti rocciosi dei monti Rama e Argentéa dominano il paese a nord. Nei pressi del centro del paese si trova un’antica torre di vedetta a pianta quadrangolare.

Itinerario

Il percorso di salita è stato segnalato con un pallino rosso. Dalla chiesa di Lerca si sale verso nord-nord-ovest lungo la strada principale, poi, quando questa inizia a scendere, la si abbandona per imboccare a destra un sentiero che taglia in piano e in leggera salita passando a monte di alcune case. Si sbuca nuovamente su asfalto in corrispondenza della Cappella di Sant’Anna (quota 161), dove si aggiunge il segnavia A rossa in campo bianco.

Il sentiero segnalato con la A rossa in campo bianco è un lungo percorso che collega la Cappella di Sant’Anna di Lerca al Santuario delle Olivete di Arenzano; lungo circa 23 km, è percorribile da escursionisti allenati in 8-9 ore.

Si prosegue a sinistra in lieve salita sulla stradina che passa accanto ad un villaggio residenziale di recente costruzione e raggiunge un serbatoio dell’acquedotto (quota 194). Qui si abbandona la stradina per imboccare il sentiero segnalato, che sale ripido tra pini e arbusti fino ad incontrare una mulattiera che taglia più dolcemente in diagonale verso destra. La si segue fino ad un bivio (quota 295), dove si abbandona la mulattiera principale, segnalata con due linee rosse (la si seguirà al ritorno), per imboccare a sinistra il sentiero segnalato col pallino rosso della via diretta.
Il sentiero sale decisamente con alcune svolte tra pini, rocce e cespugli, poi va ad incrociare una pista sterrata molto dissestata e passa accanto ad un traliccio dell’alta tensione. Si prosegue in salita regolare su un ampio costone, lasciando a destra il dosso detto Punta Coletta, ricoperto di pini, e dirigendosi verso l’evidente castello roccioso del Bric Camulà. Si sale con due tornanti in ambiente roccioso e panoramico, poi si aggira ad ovest il Bric Camulà superando tratti in cui la mulattiera è sorretta da spettacolari muretti a secco. Lasciata a destra la diramazione che sale in vetta al Bric Camulà, si raggiunge un crocevia.

Per raggiungere la rocciosa vetta del Bric Camulà (817 m) si deve seguire una breve diramazione che sale a zigzag tra le rocce affioranti (10 minuti circa; nonostante il cartello indichi difficoltà EE, il sentierino è percorribile senza difficoltà anche da un escursionista medio).
Al crocevia, invece, si incontra il sentiero del vecchio acquedotto del Monte Rama. La diramazione di sinistra è stata segnalata con una linea rossa come parte della “via direttissima” al Monte Rama, mentre la diramazione di destra taglia con spettacolare percorso le pareti est della montagna, con difficoltà al limite tra escursionismo difficile e alpinismo per superare alcuni tratti franati o rovinati.

Si prosegue dritti, poi si piega a destra e si scavalca il contrafforte che collega il Monte Rama al Bric Camulà; ci troviamo sul Passo Camulà (785 m), che si trova un po’ più in alto del punto di massima depressione tra le due cime. Lasciato a sinistra il sentiero della “via direttissima”, la mulattiera prosegue in lieve salita tra pini e rocce sul ripido versante est del Monte Rama. Si superano una fonte e l’attacco della “via del Nonno”, segnalata da una targa come “superdirettissima al Rama”; in questo tratto ogni tanto si aprono spettacolari viste aeree sulla sottostante valle del Rio di Lerca e su Arenzano.
Si prende quota con due tornanti, poi si supera un breve tratto franato che richiede attenzione. In corrispondenza di una strettoia, si trova un bivio (quota 963). Si trascura la A rossa in campo bianco, che taglia verso il vallone del Rio Carbunéa, e si prosegue a sinistra sul sentierino della diretta. Ci si inerpica tra boschetti e piccole balze rocciose, quindi si sbuca sulla vetta del Monte Rama (1150 m; 3 – 3.30 ore da Lerca), con doppia croce.

Discesa

Il percorso di discesa è integralmente segnalato con due linee rosse. Si prosegue su un buon sentiero in direzione ovest, infilandosi in un boschetto e scendendo brevemente, quindi si aggira una cima senza nome sul versante marittimo. Superata una selletta, si aggira a sud la rocciosa Cima Fontanaccia.

Da qui si diparte una diramazione a sinistra che sale tra erba e rocce affioranti, poi supera un breve salto di roccia e guida in vetta alla Cima Fontanaccia (1151 m; difficoltà: EE).

Proseguendo nei pressi del filo di cresta, tra erba e rocce affioranti, si scende dolcemente fino alla Colletta Montebello (1097 m); qui si lascia a sinistra il segnavia “rombo rosso vuoto” per Ponte Arma. Si gira a destra e si raggiunge subito la sella ai piedi del Bric Resunnou, sul margine orientale dell’altopiano di Prato Ferretto (1091 m). Al crocevia si piega a destra sul sentiero segnalato dalle due linee rosse, che si abbassa verso est nel vallone del Rio Carbunéa. Si scende in un bosco di faggi, attraversando alcuni piccoli rii, quindi si riceve da destra il segnavia “A rossa in campo bianco” abbandonato all’andata; poco oltre si trova il rudere della Casa Carbunée (943 m).

Su alcune carte la Casa Carbunée è indicata come rifugio; in realtà è solo un rudere, tra l’altro ricoperto da cartelli che lo indicano come pericolante. Il toponimo è evidentemente legato all’attività dei carbonai.

Si attraversa una grande pietraia in lieve salita, quindi si trova un bivio in corrispondenza della Fonte Spinsu. Si lascia a sinistra la A rossa, diretta al Rifugio Padre Rino, e si scende a destra su un ripido sentiero che effettua alcuni tornanti. Presso un lungo tornante che fa attraversare due volte un piccolo rio si lascia a sinistra una diramazione che sale al Piano delle Segage, quindi si scende a guadare il Rio Carbunéa (quota 528).

Il Rio Carbunéa, subito a monte di dove ci troviamo ora, forma una spettacolare e nascosta gola rocciosa chiamata Valle Scura, conosciuta localmente dagli appassionati di torrentismo.

Attraversato il rio su enormi massi, si passa accanto ad una piccola costruzione e si imbocca la pianeggiante mulattiera dell’acquedotto, che contorna l’ampio versante orientale del Monte Rama; in questo tratto ci sono alcuni brevi tratti franati che però non oppongono particolari difficoltà. Superato un valloncello laterale più marcato si va a contornare anche l’arcigno versante del Bric Camulà, tra pini e severi contrafforti rocciosi. Più avanti si lascia a destra una diramazione per Sciarborasca e, in breve, ci si va a ricongiungere con il segnavia “pallino rosso” presso il bivio di quota 295. Da qui seguendo il percorso dell’andata si ritorna a Lerca.

La cappella di Sant’Anna di Lerca
La cappella di Sant’Anna di Lerca (5 gennaio 2015)
Il Monte Sciguelo visto dalla prima parte della “via diretta”
Il Monte Sciguelo visto dalla prima parte della “via diretta” (5 gennaio 2015)
Il sentiero della "diretta" sul versante ovest del Bric Camulà
Il sentiero della “diretta” sul versante ovest del Bric Camulà (5 ottobre 2013)
L’alto vallone del Rio Carbunéa, con il Monte Argentéa sullo sfondo
L’alto vallone del Rio Carbunéa, con il Monte Argentéa sullo sfondo (5 gennaio 2015)
L’imbocco del vallone del Rio di Lerca, con il Monte Rama a sinistra e la Rocca Turchina a destra
L’imbocco del vallone del Rio di Lerca, con il Monte Rama a sinistra e la Rocca Turchina a destra (5 gennaio 2015)

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