Barriera corallina fossile di Ponte Prina

Questo interessante geosito, incluso nel Béigua Geopark, si trova in località Ponte Prina, pochi chilometri a nord di Sassello, nelle vicinanze del paese di Maddalena. Impiantati sul substrato serpentinitico, che forma il versante della collina sovrastante, si osservano coralli fossili anche di grandi dimensioni: essi hanno l’aspetto di grandi massi calcarei bianchi, che, se osservati da vicino, mostrano i tipici setti che ne permettono l’identificazione. Si tratta di coralli massivi, non ramificati, dalla caratteristica organizzazione meandroide: assomigliano a grossi cervelli pietrificati. Questi coralli fossili si ritrovano immersi in una formazione di conglomerati (rocce sedimentarie formate da ciottoli cementati da una matrice più fine), che ancora oggi sembra “soffocarli”.
Partendo da queste osservazioni si può fare un’interessante ricostruzione paleoambientale. Nell’Oligocene, circa 30 milioni di anni fa, quando il clima della zona era di tipo tropicale, questa parte di catena montuosa doveva ancora sollevarsi, e quella che è adesso una ridente valletta collinare doveva essere un tratto di mare abbastanza vicino alla costa. Le serpentiniti formavano il fondale marino, su cui crescevano appunto i coralli; proprio in questa zona, però, si doveva trovare la foce di un fiume, e gli accumuli di sedimento dovuti alle sue periodiche piene (quelli che oggi sono conglomerati) soffocavano le colonie coralline, impedendo loro di formare una vera e propria barriera.
Nella zona più occidentale dell’affioramento i conglomerati sfumano pian piano in arenarie: ci stiamo quindi allontanando dalla foce del fiume. Qui si ritrovano numerosissimi fossili di foraminiferi, in particolare nummuliti e orbitoidi. Si tratta di organismi unicellulari dal caratteristico guscio calcareo a forma di moneta (proprio da questo deriva il nome “nummuliti”). Essendo molto piccoli, ci vuole un certo occhio per trovarli.

Panorama della località Ponte Prina (9 aprile 2017)

Accesso

Da Sassello si imbocca la strada per Acqui Terme (SP334) che taglia verso nord. Poco prima di arrivare al paesino di Maddalena, si attraversa il Rio della Colla su un ponte (località Ponte Prina; quota 352). All’estremità settentrionale del ponte si trova il cartello di legno indicante il geosito. Si parcheggia nei pressi e si imbocca la stradetta sterrata indicata dal cartello. Ad un bivio si va a sinistra e, in pochi minuti, si raggiungono i pannelli esplicativi del sito paleontologico. Altri coralli fossili si trovano subito oltre il rio che scorre sulla destra del sito principale.
Essendo questa zona patrimonio mondiale Unesco, e proprietà privata delle case adiacenti (i proprietari permettono gentilmente ai turisti di visitare il sito), si raccomanda il massimo rispetto.

Particolare di due piccoli coralli fossili (9 aprile 2017)

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