Difficoltà: Variante “a”: E; Variante “b”: E/EE
Dislivello in salita: Variante “a”: 330 m circa; Variante “b”: 450 m circa
Tempo: Variante “a”: 3 – 3.30 ore; Variante “b”: 3.20 – 3.50 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Febbraio 2024

Il classico anello della Val Gargassa (il “Sentiero Natura”) rimonta il fondovalle fino al pianoro di Veirera, poi si chiude sul versante sinistro idrografico. Da Veirera, però, è possibile chiudere l’anello anche sul versante opposto, salendo allo spartiacque tra Gargassa e Stura. Ne viene fuori un percorso leggermente più lungo, ma molto interessante: a parte la spettacolarità della salita lungo il canyon, dallo spartiacque si hanno bei panorami sulle due valli e sulla pianura alessandrina. Vale la pena effettuare le due brevi varianti che portano alle piccole cime del Monte Poggio e del Monte Nero.

Si esce al casello autostradale di Campo Ligure-Masone, da cui si scende lungo la Valle Stura fino a Rossiglione. Qui si gira a sinistra lungo la diramazione per Tiglieto e la si segue per 2 km circa; si imbocca quindi a sinistra una breve diramazione che scende ad attraversare il Torrente Gargassino presso la confluenza con il Gargassa, e giunge al campo da calcio “R. Tognocchi” (località Case Gargassino; 322 m).

I toponimi “gargassa” e “gargassino” potrebbero derivare dal tardo latino gurgum, cioè “gorgo”, con suffisso peggiorativo, oppure potrebbero essere una deformazione di gargalia, cioè “pietraia alluvionale”, in riferimento all’aspetto del conglomerato in cui sono incise le due valli.

Seguendo il cartello indicatore del Sentiero Natura (segnavia: due X gialle), si supera una staccionata in legno e si costeggia sulla destra il campo da calcio. Entrati nel bosco, si piega a destra e si effettua un breve saliscendi per contornare una piccola frana, poi si prosegue più comodamente. Costeggiando il torrente, si giunge ad un primo tratto inforrato tra le serpentiniti, in cui il sentiero è protetto con ringhiere di legno. Sorpassato un traverso su rocce accidentate, attrezzate con catene, il sentiero ritorna più comodo e costeggia la recinzione dell’azienda agricola Monterosso.
Attraversato un boschetto e superato un rio su un ponticello in legno, si entra nel conglomerato. La valle si rinserra man mano tra ripidi versanti rocciosi, su cui crescono radi pini, mentre il Torrente Gargassa forma bei laghetti. L’ultimo tratto del canyon è il più impervio, e qui si ritrovano tratti protetti da ringhiere in legno e un altro traverso attrezzato con catene. Si giunge quindi ad un’ansa del torrente ai piedi del Muso del Gatto (quota 370 circa), spettacolare torrione strapiombante di conglomerato.

Il Muso del Gatto (in dialetto Muru der Gattu) era così chiamato per il suo curioso profilo; negli anni ’70, purtroppo, una frana lo ha modificato, e oggi non assomiglia particolarmente ad un gatto.

Ai piedi della parete strapiombante, si guada il Torrente Gargassa sfruttando i massi affioranti. Si imbocca poi un sentiero che sale decisamente tra gli alberi allontanandosi dal corso d’acqua. Quando la valle si fa un po’ più agevole, il sentiero si riporta sul torrente, lo guada, e in breve sbuca nell’amena radura pianeggiante dove sorgono le case di Veirera (406 m; 1.10-1.20 ore dalle Case Gargassino). Lasciando a destra il Sentiero Natura, si attraversa il prato fino alle case.

Veirera è un gruppetto di case, ormai in gran parte diroccate, che si trovano su un bel pianoro allo sbocco superiore del canyon del Gargassa. Il toponimo indica che tra le costruzioni doveva trovarsi una vetreria. Una delle case è stata ristrutturata e trasformata in rifugio dal Parco del Béigua.

Passando in mezzo alle case, si imbocca il sentiero segnalato con un cerchio giallo barrato, che taglia in piano accanto al torrente. Presto si trova un bivio, in corrispondenza di un ponticello sul Gargassa.

Deviazione – Sorgente sulfurea. Si lascia a sinistra il cerchio giallo barrato, che attraversa il ponte, per proseguire dritti seguendo le indicazioni per la sorgente. Qualche centinaio di metri più avanti, presso la confluenza del Rio Sorie nel Torrente Gargassa, si trova un altro bivio. Si abbandona la mulattiera principale per scendere a sinistra: si guada il Rio Sorie, si sale brevemente e si riprende a tagliare in piano sul versante sinistro idrografico del Gargassa. Giunti presso un’ansa, pochi metri sopra il torrente, un’indicazione a sinistra guida alla sorgente sulfurea (425 m; 15 minuti da Veirera). La sorgente è indicata da due ometti di pietre, ed è riconoscibile per i caratteristici depositi di sali arancio-rosati.

Lasciando a destra il sentiero per la sorgente sulfurea, si gira a sinistra seguendo il cerchio giallo barrato. Si attraversa il ponticello sul Torrente Gargassa, quindi si inizia a salire sul versante opposto. Effettuato un tornante, il sentiero si innalza in diagonale nel bosco, prima di querce e faggi, poi di castagni. Si attraversano due ruscelli, incontrando tratti di vegetazione più rada da cui il panorama spazia sulla valle sottostante. Superato il rudere della Casa Montaiolo (525 m), il sentiero prosegue in dolcissima salita, quindi si innesta in una mulattiera pianeggiante. Poche decine di metri più avanti si è alla Colla dra Zucca (552 m).

Si tratta di una marcata sella situata sullo spartiacque tra Gargassa e Stura, crocevia di numerosi sentieri. Prende il nome dalla Cascina Zucca, situata poco più in basso sul versante dello Stura. Sulle paline è indicata come “Col Mayolo”.

Si svolta a sinistra (nord) lungo il sentiero che segue lo spartiacque (segnavia: cerchio giallo barrato e rombo giallo pieno). Aggirato un dosso, si giunge ad un bivio, dove si hanno due possibilità (45-50 minuti da Veirera).

Si va a sinistra sul sentiero segnalato con il rombo giallo pieno, che scavalca lo spartiacque e scende sul lato del Gargassa, nel suggestivo ambiente rupestre del conglomerato. Toccata la marcata sella della Colla Bassa (491 m), il sentiero segnalato ritorna sul versante del Gargassa, con bella vista sul sottostante canyon. Si taglia in dolce salita il versante ovest del Monte Nero, e se ne scavalca il contrafforte nord-ovest a quota 540 circa. Qui ci si riunisce alla variante “b” (20-30 minuti dal bivio).

Seguendo a destra il cerchio giallo barrato, si scende in obliquo tra erba, rocce e radi pini fino alla Colla (508 m), dove arriva una strada sterrata. Seguendo la pista verso destra in salita si sale in breve alla cima del Monte Poggio (551 m): si supera un cancello e si accede alla radura sommitale, dove sorge la cappella di Nostra Signora delle Grazie.

Il Monte Poggio è un’altura a forma di cupola che sorge a sud di Rossiglione, protesa verso la Valle Stura. Offre un bel panorama su Rossiglione Superiore e sulla parte bassa della valle.

Tornati alla Colla, si sale brevemente sulla cresta in direzione opposta al Monte Poggio, quindi si imbocca a destra un sentierino che sale dolcemente (segni gialli). Si attraversa un ripido versante roccioso, punteggiato di piccoli pini, poi si scende brevemente fino alla Colla Bassa (491 m). Senza raggiungere il sentiero segnalato con il rombo giallo (variante “a”), che corre pochi metri oltre il crinale, si piega a destra seguendo il filo di cresta.
Si sale tra i pini lungo il crinale, poi si gira a destra per aggirare un groppo roccioso. Giunti su un contrafforte secondario si piega a sinistra e, con uno zigzag per gradini e cengette rocciose, si ritorna in cresta. Proseguendo per tracce di sentiero ed elementari roccette, con vasti panorami, si guadagna la cima del Monte Nero (562 m), dove si trova un bastone infisso in una piramide di pietre.

Il Monte Nero è una piccola ma accidentata montagna di conglomerato, che sorge sullo spartiacque tra Gargassa e Stura. È visibile anche dall’autostrada A26, che ne taglia le pendici orientali.
Riguardo al toponimo, bisogna fare alcune precisazioni. Il nome “Monte Nero” è probabilmente recente, ed è stato introdotto dalla CTR della Liguria. Localmente, il punto culminante è noto come Briccu Ate (cioè “alto”). Invece, il notevole crestone roccioso che emerge poco a nord-ovest, proteso sulla Val Gargassa, è chiamato Rocche der Gazan (531 m). Le Rocche der Gazan sono ben visibili anche dal campo sportivo delle Case Gargassino.

Si scende lungo l’aereo crestone roccioso verso nord-ovest, in direzione dell’evidente sperone delle Rocche der Gazan. A quota 540 circa, ben prima della sella alla base delle rocche, si incrocia il sentiero segnalato con un rombo giallo pieno, percorso dalla variante “a” (40-50 minuti dal bivio).

Attenzione: l’incrocio è pochissimo evidente; se si raggiungesse la sella ai piedi delle Rocche der Gazan bisogna tornare indietro

Il sentiero segnalato prosegue verso nord, ritornando in breve sullo spartiacque tra Stura e Gargassa. Attraversato un boschetto, si esce sui prati poco sopra alla Cascina Alberina. Seguendo il crinale erboso, si cammina tra due recinzioni; si scavalca un dosso e si raggiunge una sella dove si trova un crocevia di stradine (494 m). Lasciando a destra la stradina asfaltata per Rossiglione e, con essa, il segnavia “rombo giallo pieno”, si prende a sinistra la carrareccia con segnavia “tre pallini gialli”, diretta al campo sportivo. Subito la carrareccia si biforca e si scende a sinistra nel castagneto. Con un breve saliscendi si doppia un contrafforte, quindi si trova un bivio dove si va a sinistra, costeggiando la proprietà della Cascina Nevetto di Sopra (quota 450 circa).
Poco più avanti si abbandona la pista per piegare a sinistra su un ripido sentiero che si abbassa per un costone boscoso. Si attraversa una sterrata e si prosegue dritti in discesa. In ultimo il sentiero taglia a sinistra, passa sotto ad un dirupo e raggiunge il Torrente Gargassa, che si attraversa con un guado in cemento (quota 320). Una breve salita su sterrato porta sulla strada provinciale che collega Rossiglione a Tiglieto. Si segue la strada verso sinistra per un centinaio di metri, quindi si prende a sinistra la breve diramazione che riporta al campo sportivo di Case Gargassino (45-50 minuti dal contrafforte nord-ovest del Monte Nero).

Scorcio del canyon della Val Gargassa
Scorcio del canyon della Val Gargassa (18 marzo 2023)
Il torrione detto Muso del Gatto
Il torrione detto Muso del Gatto (18 marzo 2023)
Panorama sul ripiano di Veirera, salendo alla Colla dra Zucca
Panorama sul ripiano di Veirera, salendo alla Colla dra Zucca (4 febbraio 2024)
Panorama sulla Valle Stura dai pressi della Colla dra Zucca
Panorama sulla Valle Stura dai pressi della Colla dra Zucca (4 febbraio 2024)
Rossiglione dal Monte Poggio
Rossiglione dal Monte Poggio (4 febbraio 2024)
Salendo verso il Monte Nero
Salendo verso il Monte Nero (4 febbraio 2024)
Paline presso la Cascina Albarina
Paline presso la Cascina Alberina (4 febbraio 2024)

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