Varazze – Monte Grosso

Caratteristiche

Difficoltà: T
Dislivello in salita: 313 m
Tempo: 1 – 1.15 ore
Ultima ricognizione: Gennaio 2017

Percorso breve e facile, molto frequentato, che porta da Varazze al Santuario della Madonna della Guardia. È una camminata perfetta per la stagione invernale, lungo una comoda stradetta sterrata in costante salita.

Accesso

Si esce al casello autostradale di Varazze, da cui si segue l’Aurelia verso ovest in discesa per entrare nella città. Si percorre il lungomare fino a trovare, sulla destra, l’imbocco di via Cavour (si trova subito dopo la sede delle Poste Italiane), che si percorre in ripida salita. Seguendo le indicazioni per il santuario, si gira bruscamente a destra in via Don Minzoni, che supera l’autostrada su un cavalcavia. Poco più in alto si trova sulla sinistra l’imbocco della sterrata per il santuario; qui si parcheggia (quota 93).

Itinerario

Superando una sbarra metallica, si prende la sterrata (divieto di transito per qualsiasi mezzo a motore non autorizzato e per le bici), che taglia in dolce salita il fianco sinistro idrografico di una valletta, poi ne attraversa il fondo e si innalza con un tornante. Più in alto si riattraversa la valletta e, presso un secondo tornante, si lascia a destra una diramazione. Con una salita più decisa tra pini e arbusti e una svolta a destra, si sbuca sull’ameno spallone del Pian di Noia (287 m), dove si trovano coltivi ed alcune casette isolate. Poco dopo si trascura una diramazione che sale a sinistra per tagliare a destra quasi in piano; si contorna così il Bric di Noia e si giunge alla selletta che lo separa dal Monte Grosso (quota 342). Qui si lascia a sinistra la sterrata che pianeggia verso il Passo Lecana, per deviare a destra; qualche decina di metri dopo si può imboccare una mulattiera che sale più direttamente, e in breve si porta all’ampia e piatta cima del Monte Grosso (406 m), dove sorge la Madonna della Guardia di Varazze.

Vista verso nord, con il Béigua, lo Sciguelo, il Rama e l’Argentéa
Vista verso nord, con il Béigua, lo Sciguelo, il Rama e l’Argentéa (29 gennaio 2017)

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