Casa Prebarrà – Monte Béigua – Monte Ermetta – Veirera – Casa Prebarrà

Caratteristiche

Difficoltà: E
Dislivello in salita: 430 m circa
Tempo: 3 – 3.45 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Marzo 2019

Interessante percorso ad anello che si svolge sul versante nord del Monte Béigua, tra bei boschi misti di latifoglie e piccole valli dimenticate. La salita si svolge nella valle del Rio Traversa, lungo l’antica pista di un acquedotto, oggi abbandonata; il ritorno invece segue un più frequentato sentiero segnalato, tra i contrafforti boscosi del Monte Ermetta.

Accesso

a) Dal casello autostradale di Campo Ligure-Masone si gira a destra portandosi a Masone, da cui si sale al Passo del Turchino. Sorpassata la galleria, si gira a sinistra e si scavalca il Passo del Faiallo, scendendo poi fino a San Pietro d’Olba. Qui si svolta a sinistra due volte, seguendo le indicazioni per Piampaludo; oltre Piampaludo si trova un altro bivio, dove si segue a destra per Alberola. Proseguendo per 2,1 km si giunge alla Casa Prebarrà, grande rudere posto sulla destra della rotabile.
b) Dal casello autostradale di Albisola si segue la SP334 scavalcando il Colle del Giovo e giungendo a Sassello. Qui si svolta a destra per Palo e San Pietro d’Olba; giunti in località la Carta si sale ancora a destra per Alberola. Oltre Alberola, si attraversano le case sparse di Veirera, quindi si prosegue per ancora poco più di 1 km, trovando poi il grande rudere di Casa Prebarrà sulla sinistra della strada (quota 901).

Itinerario

Dal curvone di fronte alla Casa Prebarrà, sul lato a monte della strada, ha inizio una pista sterrata che si innalza nel bosco. La strada prende quota con alcuni strappi nel folto bosco di latifoglie, fino a guadagnare un pianoro con alcune piccole radure (quota 972).

Nei pressi del sentiero si trova il curioso Laghetto Prebarrà (959 m), minuscolo stagno naturale alimentato da una sorgente perenne. Lo specchio d’acqua giace in una piccola conca formatasi all’interno di un grande corpo detritico (oggi coperto dal bosco), probabilmente originatosi in ambiente periglaciale. Raggiungere il laghetto richiede un certo senso dell’orientamento, in quanto non ci sono sentieri o indicazioni. A metà dell’ultima rampa della pista sterrata prima di raggiungere il ripiano di quota 972, bisogna dirigersi verso ovest nel bosco, scavalcare un piccolo dosso e scendere per alcune decine di metri fino al laghetto.

Il ripiano, posto a monte della piccola vetta del Bric Prebarrà, permette di entrare nella valle del Rio Traversa. Dopo un tratto in piano, la sterrata piega a destra, attraversando un piccolo affluente e poi salendo ripidamente. La pista, a tratti molto rovinata dall’erosione, si tiene alta sul versante sinistro idrografico del vallone, tra radi alberi; in alcuni tratti franati il tubo dell’acquedotto è rimasto sospeso. Passati ai piedi di alcuni spuntoni rocciosi, si entra nell’amena parte superiore del vallone, che si percorre in dolcissima salita, tra bei pianori erbosi e macchie di faggio; a sinistra dominano i dirupi della Rocca del Porco.
La pista, a tratti poco evidente, si avvicina al Rio Traversa e poi lo guada, giungendo poco dopo presso la cabina in cemento della presa dell’acquedotto (quota 1159). Si prosegue quindi dritti in dolce salita, poi si effettua una curva verso sinistra e si giunge ad un bivio; la diramazione di sinistra sale ancora dolcemente nel bosco, fino all’ampia sella del Colle Cascina (1209 m).

Da qui si può girare a sinistra lungo una diramazione segnalata con tre punti gialli. Il sentierino risale l’ampio dorso sovrastante tra erba, rocce e faggi isolati, fino all’accumulo di massi e lastroni che costituisce la vetta del Monte Grosso (1264 m).

Si continua in direzione sud, salendo in una bellissima faggeta lungo una comoda pista (segnavia “X gialla”). Giunti ad un bivio si va a destra, lungo la traccia meno evidente, e si taglia quasi in piano fino alla Sella del Béigua (1249 m), dove si incontra l’Alta Via dei Monti Liguri. Si gira a sinistra lungo la “via crucis” e, passando accanto ai primi ripetitori e all’albergo-ristorante “Monte Béigua”, si arriva alla chiesetta del Monte Béigua (1285 m; 1.15 – 1.30 ore dalla Casa Prebarrà).

Si ritorna alla Sella del Béigua e si continua dritti (direzione ovest) lungo l’ampia mulattiera dell’Alta Via dei Monti Liguri; si aggira quindi la Cima la Moiazza, su cui sorge la croce del Béigua, percorrendone il versante nord. Con una breve discesa, si ritorna sullo spartiacque principale e si percorre un’ampia sella.

Una diramazione a destra, segnalata con un cartello, porta alla curiosa Cabana du Squarzin, un riparo sotto roccia in parte protetto dai resti di un muretto a secco.

La mulattiera continua con brevi saliscendi fino ad un importante bivio, indicato da paline segnavia (quota 1239). Abbandonando l’Alta Via, si prende a destra il Sentiero Napoleonico (segnavia gialli a “cappello di Napoleone”), che sale dolcemente fino ad un ampio dorso con rocce affioranti. Qui una breve deviazione a destra conduce alla piatta vetta del Bric Veciri (1262 m); il sentiero principale invece continua dritto verso nord, scendendo ad un’ampia sella. Con una breve risalita, si guadagna l’ampio dorso sommitale del Monte Ermetta (1266 m; 40 – 50 minuti dal Monte Béigua), il cui punto più alto è segnato da una croce.

Si ritorna indietro fino al bivio di quota 1239, e si riprende l’Alta Via dei Monti Liguri in direzione ponente. Superato un punto panoramico dove si trova una croce, si giunge ad un altro bivio; qui si abbandona definitivamente l’AVML per imboccare a destra un ampio sentiero (segnavia: quadrato giallo vuoto e due linee gialle) che taglia il versante occidentale del Bric Veciri e del Monte Ermetta. All’inizio si procede tra boschetti, radure e rocce, poi la faggeta si fa man mano più fitta.
Scavalcato il contrafforte nord-occidentale del Monte Ermetta (quota 1180 circa), si trova un altro bivio; si abbandona la pista più ampia per scendere a destra lungo una mulattiera assai incavata e rovinata dall’erosione. La discesa porta ad una selletta dove si trova un crocevia; i segnavia portano a sinistra, aggirano una gobba boscosa e poi scendono ancora in diagonale fino a confluire in una stradina asfaltata nei pressi della Casa Laiolo (995 m). Si segue la stradina asfaltata verso sinistra, scendendo dolcemente fino all’ampia sella dove si trovano le case di Veirera (978 m).

Il toponimo “veirera” si riferisce probabilmente alla presenza di una vetreria in tempi passati. Sulla sinistra prende origine il segnavia “tre pallini gialli”, diretto al Monte Avzè e alla Colla Bergnon.

Continuando lungo la stradina, ci si ricongiunge in breve alla strada provinciale che collega Alberola a Piampaludo. La si segue verso destra per poco più di 1 km e, costeggiate le case sparse di Veirera Sottana, si ritorna alla Casa Prebarrà.

Il Laghetto Prebarrà
Il Laghetto Prebarrà (31 marzo 2019)
Nell’alta valle del Rio Traversa
Nell’alta valle del Rio Traversa (31 marzo 2019)
Il Monte Béigua visto dal Bric Veciri
Il Monte Béigua visto dal Bric Veciri (31 marzo 2019)
La croce del Monte Ermetta
La croce del Monte Ermetta (31 marzo 2019)

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