Foce di Pianza – Monte Sagro – Foce della Faggiola – Foce di Pianza

Caratteristiche

Difficoltà: E
Dislivello in salita: 550 m circa
Tempo: 3 – 3.45 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Maggio 2018

Tra le grandi vette delle Apuane, il Monte Sagro è una delle più facili da raggiungere; per questo, il giro ad anello qui presentato, che concatena le due “vie normali” alla vetta, è uno dei più noti e frequentati dell’intera catena montuosa. La salita avviene lungo il ripido contrafforte ovest della montagna; la discesa è più dolce, e attraversa il versante occidentale dei monti Sagro e Spallone per poi approdare alla Foce della Faggiola. Il percorso è abbastanza breve e privo di vere e proprie difficoltà; bisogna prestare un minimo di attenzione in alcuni tratti accidentati e scoscesi su fondo roccioso, che possono diventare insidiosi se il terreno è bagnato.

Accesso

a) Si esce al casello autostradale di Carrara e ci si porta alla vera e propria città. Da qui si sale superando Gragnana e Castelpoggio, e poi imboccando a destra la deviazione per Campo Cecina. Lasciata a sinistra la diramazione per il Rifugio Carrara, si supera un ultimo tratto sterrato che conduce alla Foce di Pianza.
b) Dal casello autostradale di Sarzana si seguono le indicazioni per Fosdinovo, salendo al bellissimo borgo medievale. Subito oltre si gira a destra; lasciata a destra la stradina per Vallecchia e a sinistra quella per Monzone, si imbocca a sinistra la strada per Campo Cecina. Si lascia poi a sinistra la diramazione per il Rifugio Carrara e si supera un ultimo breve tratto sterrato che conduce alla Foce di Pianza.
c) Usciti dall’autostrada ad Aulla, si segue la strada statale verso il Passo del Cerreto. Dopo pochi minuti la si abbandona per salire a destra (SP57) per Pomarino e Ponzanello. Si lasciano a destra le diramazioni per Fosdinovo e per Vallecchia, poi si trascura a sinistra quella per Monzone. Subito dopo si gira a sinistra in direzione di Campo Cecina; lasciata a sinistra la diramazione per il Rifugio Carrara, si supera un ultimo breve tratto sterrato che conduce alla Foce di Pianza (1269 m).

Ampia sella tra il Monte Borla e il massiccio del Monte Sagro, caratterizzata da un crocevia di strade marmifere dirette alle Case Walton e alle cave della Faggiola. L’ampia conca a nord del valico, oggi devastata dalle attività estrattive, è stata modellata da un antico ghiacciaio.

Salita

Dall’ampio piazzale-parcheggio si imbocca l’evidente sentiero con segnavia 172 e 173, che sale brevemente fino al colmo di un’ampia cresta di erba e rocce. La si percorre verso sud-est, contornando una piccola cava che si apre sul versante marittimo, quindi si giunge ad una selletta (quota 1320 circa), in vista della galleria che conduceva alle cave della Faggiola. Si lascia a destra il segnavia 172, che seguiremo in discesa, e si prende a sinistra il 173, che scende brevemente per contornare un dosso. Superati alcuni brevi traversi su roccia un po’ scoscesi, si scende brevemente per elementari gradini rocciosi fino sul fondo di una vallecola. Si risale sul lato opposto con brevi tornanti, prima tra roccette carsificate, poi tra prati cosparsi di massi, fino a giungere ai piedi dell’evidente contrafforte ovest del Monte Sagro.
Presso due pini solitari si lascia a sinistra il segnavia 173, diretto alla Foce del Fanaletto, per prendere a destra il sentiero con segnavia azzurri che guida in vetta al Sagro. Con una salita ripida e faticosa si supera il primo tratto del contrafforte, quindi si continua più dolcemente sul panoramico costone erboso. A quota 1660 circa si incontra un sentiero più evidente, proveniente dalla Foce della Faggiola, e lo si segue salendo per prati lungo la massima pendenza. Ci si innesta quindi sull’affilata cresta sommitale della montagna e, seguendola verso destra senza difficoltà, si supera l’ultima salita che conduce alla croce di vetta del Monte Sagro (1753 m; 1.30  1.45 ore dalla Foce di Pianza).

Discesa

Si ritorna al bivio di quota 1660 circa e si prosegue a sinistra lungo il sentiero per la Foce della Faggiola, sempre marcato dai segnavia azzurri. Si effettua un lungo traverso in discesa diagonale, tagliando l’erboso versante ovest del Monte Sagro.

Guardando verso il basso si notano due gruppi di ruderi: sono i Capannelli del Sagro, antichi ricoveri per pastori, poi utilizzati anche dai cavatori prima che venissero aperte le marmifere che salgono da Carrara. I capannelli erano raggiunti da un vecchio sentiero, oggi praticamente scomparso, che prende origine nella zona della Dolina del Monte Spallone.

Si attraversa una conca erbosa pianeggiante, detta “Dolina del Monte Spallone” e posta ai piedi dell’omonima vetta, quindi si supera un altro tratto in discesa che porta in breve alla Foce della Faggiola (1451 m). Qui si incontra il segnavia 172, proveniente dalla Foce Luccica, e lo si segue verso destra, attraversando un boschetto di faggi e passando accanto ad una piccola grotta. Si aggira la vetta del Monte Faggiola, superando un breve tratto su fondo roccioso, poi si tocca una selletta e ci si riporta sul versante settentrionale; si taglia in discesa, tra boschetti e brevi traversi rocciosi un po’ scoscesi. Scendendo tra roccette affioranti si supera un intaglio e ci si porta sul versante marittimo, quindi si ritorna in breve al bivio tra i sentieri 172 e 173. Da qui ci si riporta alla Foce di Pianza seguendo il percorso dell’andata.

Panorama da Foce di Pianza sulle cave, su Carrara e sul mare
Panorama da Foce di Pianza sulle cave, su Carrara e sul mare (27 maggio 2018)
Panorama dalla vetta: Vinca, il Pizzo d'Uccello e, sullo sfondo, l'Appennino Tosco-Emiliano
Panorama dalla vetta: Vinca, il Pizzo d’Uccello e, sullo sfondo, l’Appennino Tosco-Emiliano (27 maggio 2018)
Il sentiero tra la vetta e la Foce della Faggiola
Il sentiero tra la vetta e la Foce della Faggiola (27 maggio 2018)
I monti Sagro e Spallone visti dai pressi del Monte Faggiola
I monti Sagro e Spallone visti dai pressi del Monte Faggiola (27 maggio 2018)

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