Colonnata – Cima d’Uomo – Vergheto – Colonnata
Caratteristiche
Difficoltà: EE
Dislivello in salita: 450 m circa
Tempo: 3 – 3.45 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Gennaio 2020
Percorso ad anello piuttosto breve e abbastanza frequentato, che si svolge alle spalle del paese di Colonnata. Seguendo un ripido crinale roccioso si scavalca la modesta Cima d’Uomo, che offre un bellissimo panorama sulle montagne (e sulle cave) circostanti; lungo il crinale di Cima d’Uomo si incontrano alcuni passaggi esposti che richiedono attenzione, specie con terreno bagnato. Attraversato il Canale della Freddona, il percorso diventa comodo: si scende in un bel castagneto, passando per il piccolo e isolatissimo paese di Vergheto.
Accesso
Si esce dall’autostrada a Carrara e, seguendo le indicazioni, ci si porta nella città. Da qui si devia a destra salendo a Codena, Bedizzano e Colonnata (530 m).
Colonnata è un borgo bellissimo, appeso al ripido sperone che divide la Fossa del Canalone dal Canale della Freddona. Oltre che per il suo lardo, che non ha bisogno di presentazioni, Colonnata è nota per il marmo: il bacino marmifero che la circonda conta una settantina di cave, ed è quindi uno dei maggiori della catena apuana. In questa zona il marmo veniva estratto già in epoca romana; è probabile che Colonnata sia stata fondata proprio per ospitare gli schiavi che lavoravano nelle cave, intorno al II secolo d.C. Le prime vere notizie del paese si hanno però nel XII secolo. Probabilmente il toponimo deriva dal latino columna (cioè colonna); secondo altri invece deriverebbe da colonia.
Itinerario
Dall’ampio parcheggio si sale in breve alla piazza centrale del paese, caratterizzata dal lastricato in marmo (se si è fortunati, si può trovare posto anche qui). Sul lato monte della piazza ha origine il sentiero CAI 195, lungo una mulattiera scalinata che passa accanto al campanile della chiesa, Ad un bivio si continua dritti, per poi girare a destra, in salita tra le ultime case. I segnavia portano quindi a risalire direttamente per ripidi lastroni roccioni, fino ad entrare in un rado bosco di pini. Il ripido sentierino, interrotto a tratti da piccoli gradini rocciosi, va poi a confluire in una via di lizza, che si segue verso destra per poche decine di metri.
I segnavia riportano quindi a sinistra sul sentierino poco evidente, che rimonta un ripido costone tra pini e roccette. Superato un tratto di cresta rocciosa, con brevi passaggi di arrampicata elementare, si giunge ad uno spallone pianeggiante, ai piedi di un altro tratto ripido e roccioso (quota 734). Qui il sentiero piega a destra; si sale in diagonale per lastroni rocciosi, seguendo attentamente segnavia e ometti di pietra, quindi si giunge su un altro crestone, da cui la vista si apre sul Canale della Freddona.
Si piega a sinistra e si rimonta la cresta, per tracce di sentiero e facili roccette gradinate. A quota 820 circa si incontra un altro tratto di crinale quasi orizzontale, quindi si riprende a salire ripidamente; la traccia è poco marcata, ma il percorso è evidente. In questo modo si arriva sulla cupoletta sommitale della Cima d’Uomo (960 m; 1 – 1.15 ore da Colonnata), che si raggiunge deviando di pochi metri a sinistra rispetto al sentiero segnalato.
Si tratta di una piccola montagna posta tra le valli della Fossa del Canalone e del Canale della Freddona. Offre un bellissimo panorama sulle montagne circostanti, con una vista impressionante sulle cave che stanno “mangiando” i versanti del Monte Maggiore e del Campanile di Colonnata.
Con una breve discesa verso nord ci si riallaccia al sentiero segnalato, che percorre la cresta quasi pianeggiante. Si aggira quindi un dosso sul lato destro (versante est), sfruttando alcune cengette un po’ esposte che richiedono attenzione. Con brevi saliscendi si ritorna sulla cresta, e la si percorre in piano fino ad un’ampia sella (quota 947).
Da qui il crinale si impenna verso il sovrastante Spallone del Sagro; esso è percorso dalla Lizza del Padre Nostro, che più in alto si collega al sentiero CAI 172, nel tratto tra Foce Luccica e Foce della Faggiola.
Seguendo i segnavia bianco-rossi si svolta a destra, scendendo in diagonale lungo un pendio di erba e roccette. Con una serie di scalini si arriva sul fondo del vallone sottostante; si piega a destra e si entra nel castagneto, trovando in breve la Sorgente del Carrione. Da qui il sentiero prosegue a mezza costa sul fianco sinistro idrografico del vallone, con alcuni saliscendi. Si giunge quindi ad un bivio, dove il segnavia va a destra su una traccia presto ingombra di scomodi tronchi caduti. È consigliabile quindi andare a sinistra, salendo dolcemente fino ad un gruppetto di case in posizione panoramica (quota 882). Con una breve discesa ci si congiunge al sentiero segnalato, che in pochi minuti va a confluire con la mulattiera che collega Vergheto alla Foce Luccica. Si segue la mulattiera in discesa verso destra (segnavia 38) e si giunge a Vergheto (860 m).
Le case di Vergheto, raggiungibili solamente a piedi, si trovano in splendida posizione su un panoramico costone, affacciato da una parte sul Canale della Freddona e sul Monte Sagro, dall’altra sull’alto bacino del Fiume Frigido. Il paese è in parte abbandonato, ma alcune case sono state ristrutturate. Il toponimo indica il “piantonaio”, cioè il luogo dove si tengono le pianticelle innestate in attesa che si sviluppino abbastanza per essere messi a dimora.
Si prosegue sulla bella mulattiera in discesa, rientrando nel castagneto. Lasciato a sinistra un raccordo con il sentiero 169, ci si tuffa nella valle del Canale della Freddona con una lunga serie di tornanti. Si attraversa il torrente su un ponticello (quota 620 circa) e si incontra la mulattiera di un acquedotto. La si segue verso sinistra a mezza costa, prima in piano, poi in lieve discesa. Dopo le prime case isolate, la mulattiera si trasforma in stradina asfaltata, e riporta in breve al borgo di Colonnata.
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