Colle della Tecchia – Passo degli Uncini – Monte Altissimo – Foce del Frate – Colle della Tecchia

Caratteristiche

Difficoltà: EE
Dislivello in salita: Variante “a”: 750 m circa. Variante “b”: 1000 m circa.
Tempo: Variante “a”: 3.30 – 4 ore. Variante “b”: 4.30 – 5.30 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Aprile 2019

Interessante percorso ad anello, molto breve ma assai faticoso, sia per il dislivello (il che implica pendenze molto elevate), sia per il terreno impervio su cui si svolge. La salita al Monte Altissimo partendo dal Colle della Tecchia è piuttosto frequentata (anche se meno rispetto alla “via normale” dalle Gobbie) e si svolge in un bellissimo ambiente alpestre, tra imponenti torrioni dolomitici e aeree creste rocciose. Per la discesa si propongono due alternative: la variante “a” percorre a ritroso l’impervia cresta ovest del Monte Altissimo per poi scendere direttamente alla Foce del Frate; la variante “b”, più facile ma più lunga, percorre l’antico sentiero dei cavatori lungo la cresta est, poi aggira il Monte Altissimo a nord seguendo una marmifera dismessa e infine risale alla Foce del Frate, dove le due varianti si congiungono.

Accesso

Si esce al casello autostradale di Massa e ci si porta verso il centro città, da cui si seguono le indicazioni per Antona e per il Rifugio Città di Massa. Raggiunta Antona, si sale con numerosi tornanti, poi si lascia a sinistra la breve diramazione per il Rifugio Città di Massa. Si supera la breve Galleria della Tecchia e si è immediatamente al Colle della Tecchia ​(879 m).

Il colle prende il nome dall’imponente sperone roccioso che lo sovrasta ad ovest, in cui è scavata la galleria della strada provinciale. Sul colle si trova una cappelletta, dedicata ai numerosi partigiani caduti durante la Seconda Guerra Mondiale.

Salita

Si imbocca una stradetta sterrata (segnavia CAI 188) che sale dolcemente verso est nel bosco, passando poco sopra ai casolari abbandonati della località Tecchia. Dopo pochi minuti di cammino (attenzione a non perdere la deviazione!), il segnavia abbandona la sterrata e sale a sinistra, lungo un ripido sentiero a tratti scalinato. Il sentierino sale in diagonale tra gli alberi, con alcuni tratti scavati nella roccia. Attraversati alcuni ruscelli che scorrono su rocce lisce (attenzione in caso di bagnato; un cavo metallico aiuta in uno dei guadi), il sentiero guadagna un ripido costone, da cui la vista si apre sul mare, sugli speroni dolomitici del Passo degli Uncini e sul crinale dei monti Focoraccia e Carchio.
Si continua in ripida salita in ambiente man mano più aperto e selvaggio, ai piedi di grandi torrioni rocciosi; si attraversano con attenzione altri piccoli ruscelli, quindi si prende rapidamente quota con piccole svolte tra l’erba. Si giunge infine ad un bivio nei pressi di un crinale; pochi metri a destra si trova il Passo della Greppia (1210 m).

Il piccolo valico, posto sul crinale che divide il vallone del Fosso di Antona (affluente del Frigido) dalla valle del Torrente Serra, è immerso in un pittoresco ambiente di ripidi prati e torrioni rocciosi. Il toponimo dovrebbe derivare proprio dal termine tardo-latino grippus, che significa “dirupo” o “luogo scosceso”.

Lasciando a destra il Passo della Greppia, si imbocca a sinistra il sentiero 33 in direzione del Passo degli Uncini. Il sentiero sale ripidamente in diagonale, fino a raggiungere l’imbocco del ripido canalone erboso che incide la bastionata sovrastante. Si risale quindi il canalone, tra spettacolari torrioni rocciosi e stratificazioni verticali, lungo un sentierino che effettua numerose svolte ed è a tratti interrotto da facili roccette gradinate. A metà del canalone si trova un bivio; seguendo i segnavia bianco-rossi si continua a sinistra e si sale ancora tra erba e rocce. Superato un intaglio da cui appare finalmente la cima del Monte Altissimo, la salita termina presso un cocuzzolo (quota 1401) su cui si trova una postazione della Linea Gotica. Qui si piega a destra e, con una breve discesa tra roccette e radi faggi, ci si porta velocemente al Passo degli Uncini (1366 m).

Marcato intaglio posto sulla cresta occidentale del Monte Altissimo, fa da crocevia tra numerosi sentieri. Da nord-ovest arriva il sentiero 143, proveniente dalla Foce del Frate, mentre da sud-est arriva un sentiero non segnalato, parecchio impervio, proveniente dalla Cava dei Colonnoni.

Si prosegue in direzione est lungo il crinale (segnavia 143), salendo per tracce e roccette fino alla base di un ripido risalto. Qui ci si sposta a sinistra, sul versante nord, prima salendo in diagonale per rocce gradinate, poi tagliando quasi in piano tra rocce rotte e macchie di faggi, con alcuni tratti un po’ esposti. Ad un certo punto, facendo attenzione ai segnavia, si piega a destra e si risale lungo la massima pendenza (passi di I) riportandosi in fretta sul crinale (quota 1550 circa). Si percorre ora l’aerea cresta rocciosa, con spettacolari viste sulle pareti del versante sud; un’ultima breve salita per facili rocce guida sulla cima del Monte Altissimo (1589 m; 2 – 2.30 ore dal Colle della Tecchia).

Discesa

Per scendere sono possibili due percorsi, che si congiungono presso il valico di Foce del Frate:

a) Si ritorna indietro lungo il percorso dell’andata fino al Passo degli Uncini; da qui si continua a destra lungo il sentiero 143, che scende in diagonale tra i faggi. Il sentiero si tiene poi nei pressi della Cresta degli Uncini, tra boschetti e panoramiche radure, percorrendone il versante orientale. Sorpassata una selletta (quota 1292) si continua a mezza costa con brevi saliscendi; in pochi minuti si è alla Foce del Frate.

b) Dalla vetta del Monte Altissimo si continua lungo la cresta est, seguendo sempre il segnavia 143. Si scende lungo il costone di erba e roccette per alcune decine di metri, poi si piega a destra per imboccare un antico sentiero dei cavatori. Lo sconnesso sentiero taglia in diagonale il versante est della montagna, poi si porta sulla sua cresta sud-occidentale, dove si trovano altre postazioni della Linea Gotica. Presso la Foce all’Onda (1462 m) si lascia a destra il sentiero 32, diretto alla Cava dei Colonnoni, e si prosegue lungo la traccia principale. Si supera un breve saltino di roccia in corrispondenza di un tratto rovinato del sentiero, quindi si scende ripidamente al Passo del Vaso Tondo (1382 m).

Il curioso toponimo deriva dall’aspetto tondeggiante del ripido canalone che scende sul versante marittimo. Qui giunge l’arditissimo sentiero della Tacca Bianca, proveniente dalla cava omonima.

Subito oltre si trova un bivio dove si gira bruscamente a sinistra (segnavia 142), lungo una mulattiera che perde quota con alcuni tornanti nella faggeta. In breve si giunge nella parte più alta della Cava Fondone, da cui si prosegue in discesa lungo una strada di arroccamento. Con altri tornanti ci si porta sul piazzale inferiore della cava (quota 1223), quindi si prosegue in piano passando accanto ad alcune vasche di decantazione. Dopo alcune decine di metri si trova un bivio (quota 1207), dove bisogna girare a sinistra (segnavia 31, indicazioni per varie cave), lungo una strada marmifera che taglia verso ovest con alcuni saliscendi.
Più avanti si lasciano a destra i segnavia per continuare lungo la marmifera, che percorre tutto il versante settentrionale del Monte Altissimo passando accanto ad altre cave inattive. Si entra poi in un boschetto di faggi, dove si lascia a sinistra il sentiero 33 per il Passo degli Uncini; poco più avanti, sul fondo di un impluvio, si abbandona la marmifera per girare a sinistra (segnavia 41; quota 1120). Seguendo una bella mulattiera, si sale nella faggeta, prima sul fondo dell’impluvio, poi con regolari tornanti lungo il versante sinistro idrografico. Più in alto la mulattiera si trasforma in sentiero e, con alcuni tratti più ripidi, porta alla Foce del Frate (o Passo dell’Angiola; 1307 m).

Angusto valico posto tra la Cresta degli Uncini e il Monte Pelato, mette in comunicazione Antona con Arni. Il toponimo deriva da una piccola guglia di dolomia posta subito sopra, che con un po’ di fantasia può assomigliare ad un frate.

Si continua dritti lungo il sentiero 41, che si tuffa in ripida discesa lungo un canalone di erba e rocce. Lasciata a destra una postazione della Linea Gotica (segnalata da un triangolo rosso), si prosegue ripidamente con strette svolte. Passati alla base di una parete rocciosa, ci si innesta su un costone coperto da un boschetto di pini.

Poco più avanti, ben visibile dal sentiero, si trova un curioso roccione; la sua forma ricorda una faccia con un naso aquilino.

Si scende in diagonale verso sinistra, superando più avanti un tratto panoramico su lastroni di roccia; con numerosi tratti scalinati si ritorna infine al Colle della Tecchia.

La cresta del Monte Focoraccia
La cresta del Monte Focoraccia (27 aprile 2019)
La bastionata del Passo degli Uncini dal Passo della Greppia
La bastionata del Passo degli Uncini dal Passo della Greppia (27 aprile 2019)
Il Monte Altissimo visto dai pressi del Passo degli Uncini
Il Monte Altissimo visto dai pressi del Passo degli Uncini (27 aprile 2019)
La cresta finale verso il Monte Altissimo
La cresta finale verso il Monte Altissimo (27 aprile 2019)
La valle della Tùrrite Secca dal Monte Altissimo; sullo sfondo il crinale appenninico
La valle della Túrrite Secca dal Monte Altissimo; sullo sfondo il crinale appenninico (27 aprile 2019)
La bella mulattiera verso la Foce del Frate
La bella mulattiera verso la Foce del Frate (27 aprile 2019)

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