Arni – Fatonero – Passo Fiocca – Penna di Sumbra – Passo Sella – Arni

Caratteristiche

Difficoltà: EE
Dislivello in salita: 850 m circa fino al Sumbra; 1100 m circa l’intero anello
Tempo: 4.30 – 5.45 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Giugno 2018

Bellissimo percorso ad anello, che permette di osservare in poche ore di cammino entrambe le facce di queste montagne: da un lato le Apuane selvagge e incontaminate, con grandi pareti rocciose marmoree, ripide praterie di palèo e bellissime faggete; dall’altro le Apuane improntate a fondo dalle attività estrattive, e rosicchiate dalle cave di marmo. I primi due terzi dell’anello, che gira intorno al Monte Fiocca, si svolgono in ambiente spettacolare e incontaminato, con le possibili deviazioni alle vette della Penna di Sumbra e del Fiocca stesso; l’ultima parte invece si svolge lungo una strada marmifera, tra le cave abbandonate di Arni.
Come gran parte dei percorsi apuani, questo anello è riservato ad escursionisti esperti e allenati, per la presenza di numerosi passaggi esposti attrezzati. La deviazione alla Penna di Sumbra comprende anche il superamento, in salita e in discesa, della breve via ferrata “Malfatti”, che però è molto facile (non è neanche il tratto più difficile dell’escursione): un escursionista esperto la può percorrere in scioltezza senza il kit da ferrata, in quanto il cavo serve esclusivamente da corrimano; per i meno esperti, invece, il kit è consigliabile (in tal caso, difficoltà: EEA I 1). In caso di nebbia si consiglia di non intraprendere questo anello: l’orientamento sulle vaste lastronate marmoree del Passo Fiocca sarebbe piuttosto precario.

Accesso

a) Si esce al casello autostradale di Massa e ci si porta verso il centro città, da cui si seguono le indicazioni per Antona e per il Rifugio Città di Massa. Si imbocca quindi via Bassa Tambura, poi si gira a destra lungo la ripida strada per Antona, che poi si immette in una strada più importante; si svolta bruscamente a sinistra e si sale superando Antona, il Rifugio Città di Massa e la galleria del Passo del Vestito. Superata un’ultima galleria si giunge ad Arni; si svolta brevemente a sinistra e si trova il parcheggio.
b) Usciti dall’autostrada al casello di Versilia, si seguono le indicazioni per Seravezza, poi si continua lungo la strada principale alla volta di Terrinca e della galleria del Cipollaio. Entrati nella valle della Túrrite Secca, si gira a sinistra in direzione di Massa. Si supera Campagrina, poi si giunge ad Arni: si svolta brevemente a destra e si trova il parcheggio (920 m).

Arni è un piccolo paese nato all’inzio del XIX secolo, per ospitare i cavatori che lavoravano nella valle sovrastante verso il Passo Sella; prima della costruzione del paese in questo luogo si trovavano solo alcuni alpeggi. Nel 1822 venne edificato l’oratorio, dedicato a Sant’Agostino. Si tratta di una delle località più piovose d’Italia: ci sono stati anni in cui il pluviometro ha superato i 4000 mm di cumulata totale.

Itinerario

Subito a valle del parcheggio ha inizio il segnavia CAI 144, che attraversa il Torrente Secco su un ponte e sale una breve scalinata. Poco più in alto si gira a sinistra su un sentiero piuttosto infrascato, che sale con alcune svolte fino alla sovrastante strada asfaltata; questa, con un tornante, si porta alle poche case della località Orioli (950 m circa). Dopo una curva a destra si abbandona l’asfalto per prendere sulla destra una scalinata; contornata una casa si prosegue su un ripido sentiero, che si inerpica tra radi alberi e arbusti invadenti appoggiando verso destra.
Superati alcuni tratti piuttosto infrascati e spinosi, il sentiero si fa più agevole e, con alcuni tratti scavati nel fondo roccioso, raggiunge un panoramico costone di erba e rocce (località la Focetta; 1141 m). Si gira a sinistra e si risale il costone, a tratti piuttosto ripido ma abbastanza agevole, tenendosi sempre nei pressi del filo; il panorama, comprendente il Monte Altissimo, il Corchia e il gruppo delle Pánie, si amplia man mano.
A quota 1320 la cresta si esaurisce nel versante sud del Monte Fiocca; il sentiero piega quindi a destra, tagliando in lieve salita e superando numerosi lastroni di marmo in cui sono intagliati piccoli gradini. Più avanti bisogna fare attenzione a non seguire le tracce più evidenti, che tagliano in piano, ma imboccare il sentiero segnalato, che sale sulla sinistra in diagonale. Scavalcato un contrafforte presso una piccola spalla con ometto di pietre, si effettua un altro breve traverso pianeggiante e si giunge al Malpasso (1425 m).

Da qui appaiono alla vista la bella faggeta del Fatonero e l’inconfondibile Penna di Sumbra, ancora piuttosto lontana.

Si supera il piccolo intaglio e si entra nel vallone del Fatonero, scendendo brevemente per rocce scistose che richiedono attenzione (cavo metallico); si continua poi con brevi saliscendi, superando altri passi esposti attrezzati, fino a giungere all’importante bivio sul limitare della faggeta.

Questo bivio, nonostante tutti i segnavia, richiede particolare attenzione in quanto la direzione da seguire è poco evidente.

Qui bisogna abbandonare il sentiero principale, che inizia a scendere, per risalire la balzetta sulla sinistra; si imbocca quindi un altro sentierino, inizialmente parallelo al sottostante, che poi piega a sinistra in salita ed entra nel bosco del Fatonero.

Il Fatonero è una piccola faggeta pensile, molto suggestiva, che si arrampica sul versante sud-est del Monte Fiocca. Secondo le leggende popolari sarebbe abitato da gnomi e folletti, tra cui il dispettoso Linchetto, disturbatore dei sonni sia di uomini che di animali. Il toponimo deriva probabilmente da faeto, che a sua volta viene da fagetum, cioè faggeta: significherebbe quindi “faggeta nera”. È priva di fondamento l’ipotesi che derivi da “fatto nero”, quindi da un fatto di sangue avvenuto nell’antichità.

Si attraversa il bosco, lasciando a destra la piccola radura dove sorgono le diroccate Case Fatonero (1440 m circa), e poi guadando alcuni piccoli ruscelli. Usciti dalla faggeta, un lungo traverso in piano per ripidi prati guida alla panoramica Foce Contapecore (o Passo del Fatonero; 1462 m), posta sul contrafforte secondario tra il vallone di Fatonero e il vallone dell’Anguillaia. Si piega a sinistra salendo con brevi svolte tra prati e lastroni rocciosi; attraversata una piccola macchia di faggi si risalgono le suggestive placconate marmoree che guidano all’ampio Passo Fiocca (1557 m).

È un’ampia sella rocciosa posta tra il Monte Fiocca e la Penna di Sumbra, che da qui mostra il suo profilo più imponente ed ardito.

Si imbocca quindi a destra il sentiero con segnavia 145, che risale l’ampio crinale roccioso in direzione dell’imponente spigolo della Penna di Sumbra. Superato un tratto di cresta più affilato (cavo metallico) si giunge alla base delle pareti e si traversa a destra, lungo un comodo sentiero tra ripidi prati. Si piega poi a sinistra, risalendo con ripide svolte un canalino di erba e rocce (cavi metallici; stiamo percorrendo la ferrata “Malfatti”); la via, un po’ esposta, alterna tratti dove si cammina a brevissimi passaggi su roccia. Giunti al termine della ferrata si piega a sinistra e, risalendo il cupolone erboso, in pochi minuti si è alla croce di vetta della Penna di Sumbra (1769 m; 2.30 – 2.45 ore da Arni).

Si ripercorre in discesa la ferrata “Malfatti” ritornando al Passo Fiocca, e si riprende il segnavia 144, che risale l’ampia cresta verso ovest su ripidi lastroni di marmo. Giunti al culmine della placconata, si aggira una gobba sul versante nord e si arriva ad una selletta dove si trova un bivio (quota 1607).

Proseguendo dritti lungo il ripido sentiero che risale l’ampio crinale erboso, si sale in pochi minuti sul Monte Fiocca (1714 m), che offre un bel panorama.

Seguendo i segnavia si gira bruscamente a destra, scendendo in una vallecola verso nord. Si piega poi a sinistra, attraversando una serie di conchette e piccoli avvallamenti erbosi ai piedi dei dirupi settentrionali del Monte Fiocca. Dopo un tratto comodo con brevi saliscendi in cui ci si avvicina al limite della faggeta si doppia un costone e, con un traverso esposto, si raggiunge il fondo di un vallone (quota 1480 circa). Su sentiero più agevole, si attraversa un breve boschetto e poi si taglia in piano entrando in una bella faggeta.
Si attraversa il bosco in discesa, quindi se ne esce mediante una cengetta un po’ esposta (attenzione alle rocce umide e muschiose) e con una breve e facile arrampicata verso sinistra (cavi metallici). Il sentiero entra poi in una bella conca erbosa cosparsa di massi, dove si inizia a salire ripidamente; ci si infila in un canalino chiuso tra speroni rocciosi e si raggiunge un intaglio sulla cresta ovest del Monte Fiocca (quota 1545). Si attraversa l’intaglio e si piega a destra, quindi si segue la dorsale erbosa che, in lieve discesa, guida al Passo Sella (1498 m).

Amplissima sella erbosa, posta a dividere il Monte Sella dal Monte Fiocca, che fa da collegamento tra la valle di Arni e la valle di Arnetola. In primavera è molto bella la fioritura dei narcisi.

Al crocevia sul passo si piega a sinistra, scendendo in breve alla sottostante strada marmifera.

La strada collega Arni alle Cave Piastreta, poste sull’opposto versante del Monte Sella, e raggiunte attraverso una galleria.

Si segue la marmifera verso sinistra in discesa (dopo qualche minuto deviazione per una fonte sulla destra), abbassandosi velocemente nel vallone compreso tra i monti Fiocca e Macina. Con alcuni tornanti se ne raggiunge il fondo, e lo si percorre fino all’ampio piazzale della Cava Faniello (1190 m). Ci si sposta poi sul lato sinistro idrografico e si scende con alcuni tornanti, passando presso altre cave abbandonate. Per un breve tratto si passa sul versante opposto, quindi si attraversa il Torrente Secco su un ponticello. Superando un ultimo tratto asfaltato, si ritorna in pochi minuti ad Arni.

La Penna di Sumbra vista dal Malpasso
La Penna di Sumbra vista dal Malpasso (2 giugno 2018)
Il Monte Fiocca visto da sud-est
Il Monte Fiocca visto da sud-est (2 giugno 2018)
Panorama sul Lago di Vagli dall'inizio della ferrata Malfatti
Panorama sul Lago di Vagli dall’inizio della ferrata Malfatti (2 giugno 2018)
La Penna di Sumbra vista dal Passo Fiocca
La Penna di Sumbra vista dal Passo Fiocca (2 giugno 2018)
Scendendo lungo la ferrata Malfatti
Scendendo lungo la ferrata Malfatti (2 giugno 2018)
Scendendo tra i prati verso il Passo Sella
Scendendo tra i prati verso il Passo Sella (2 giugno 2018)
La valle di Arni, caratterizzata da numerose cave abbandonate
La valle di Arni, caratterizzata da numerose cave abbandonate (2 giugno 2018)

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