Rochemolles – Alpeggio Valfredda – Passo Galambra – Bivacco Sigot

Caratteristiche

Difficoltà: E
Dislivello in salita: 1510 m circa
Dislivello in discesa: 120 m circa
Tempo: 6 – 7 ore
Ultima ricognizione: Luglio 2016

Possibili ascensioni e traversate dal Bivacco Sigot: Punta SommeillerRoc Peirous e Cima del VallonettoRifugio Levi-Molinari

Tra i percorsi d’accesso al Bivacco Sigot, questo è uno dei meno frequentati. Si percorre la lunghissima Valfredda, prima per una comoda strada sterrata, poi per un sentiero per prati e infine per ghiaioni e nevai.

Accesso

Si esce al casello di Bardonecchia e, senza scendere in paese, si gira a destra lungo la stradina che sale a Rochemolles (1603 m).

Il paese, che sarebbe stato fondato durante l’occupazione saracena del territorio, è già attestato in documenti del 1300. È stato comune indipendente fino al 1927, quando venne accorpato al comune di Bardonecchia. Si tratta di un luogo parecchio noto per le valanghe: nel 1706 il paese venne praticamente distrutto; nel 1931 una valanga travolse ventuno alpini del Battaglione Fenestrelle; alcune case vennero ancora distrutte da una slavina nel febbraio 1961.

Itinerario

Si prosegue lungo la stradina per la Diga di Rochemolles, che attraversa un torrente e passa accanto a due case isolate. Subito dopo si trova a destra l’inizio del sentiero segnalato, che passa accanto alla Cappella di San Rocco ed effettua un tornante. Con un lungo diagonale tra boscaglia e radura si va ad incrociare la strada, ora sterrata, poi si effettua un altro tornante e la si interseca nuovamente più in alto. Il sentiero prosegue ripido tra fasce abbandonate, passando accanto ad un gruppetto di case diroccate, poi si congiunge alla sterrata in corrispondenza di un tornante. Subito oltre la rotabile si biforca; si prende il ramo di destra, giungendo in breve alle Grange Mouchequite (1830 m; numerose fonti).
Si continua su una mulattiera che sale ripida tra i larici, piega a destra e giunge ad un bivio in corrispondenza della Cappella della Madonna della Neve. Si va a sinistra, sorpassando altri ruderi e congiungendosi con la sterrata della Decauville. Seguendola verso destra ci si porta in breve ad un bivio; si abbandona la Decauville, che taglia verso l’Albergo Jafferau, e si va a sinistra lungo la sterrata che, toccate le Grange Croix (1949 m), entra in Valfredda. Si percorre il vallone in lieve salita sul lato destro idrografico, prima tra i larici, poi in ambiente man mano più aperto. Usciti definitivamente dal bosco il vallone si amplia, e la sterrata taglia tra i prati fino all’Alpeggio Valfredda (2252 m).

L’alpeggio si trova in un ampio pianoro erboso al centro della Valfredda; una delle due costruzioni fa da posto tappa comunale, aperto su richiesta. Per informazioni rivolgersi al comune di Bardonecchia (e-mail: info.bardonecchia@turismotorino.org; tel. 0122.99032).

Poco a monte dell’alpeggio si imbocca un sentiero che sale in diagonale tra gli ampi pascoli del fianco destro idrografico del vallone. Facendo attenzione a non confondersi con le numerose tracce lasciate dal bestiame, si sale in direzione della Roche Ronde, rilievo roccioso tondeggiante posto nel centro della vallata. Giunti all’inizio di un ripiano erboso (quota 2500 circa) il sentiero, qui poco evidente, si innalza più decisamente sulla sinistra e raggiunge un altro piccolo ripiano, oltre il quale i pascoli lasciano il posto ai ghiaioni d’alta quota.
Al termine del ripiano si trova un bivio dove si va a destra; giunti ai piedi di una ripidissima rampa, conviene attraversare la valletta a destra del sentiero e andare a prendere una traccia più evidente che sale più gradualmente. Con un lungo traversone ci si porta su un dosso ghiaioso (quota 2914) da cui finalmente appare il Passo Galambra. L’esile sentierino segnalato taglia in diagonale tra detriti e nevai, in salita man mano più dolce. Si gira infine a sinistra e si raggiunge il Passo Galambra (3078 m), da cui appare alla vista il Bivacco Sigot.

Il Passo Galambra è un’ampia sella detritica posta tra la Punta Galambra e la Cima del Vallonetto; sovrasta l’ampia conca dove si trovava il ghiacciaio omonimo, oggi occupata dal Lago Galambra e da alcuni nevai. La Punta Galambra (3122 m) può essere raggiunta con una breve deviazione a sinistra per l’ampio crestone di ghiaie.

Si piega a sinistra lungo un sentierino che taglia con brevi saliscendi il versante est della Punta Galambra. Ripresa la cresta in corrispondenza dei ruderi di un ricovero militare, si scende brevemente fino al Passo dei Fourneaux Meridionale (3075 m), dove si trova un bivio. Si scende a destra con un ripido diagonale, poi, con percorso più agevole ci si porta ai ruderi di una caserma militare. Con percorso un po’ tortuoso tra dossi detritici il sentiero segnalato raggiunge infine il Bivacco Sigot (3004 m).

Posto su un panoramicissimo dosso, facente parte del cordone morenico che chiude a valle la conca del Lago Galambra, il Bivacco Sigot è una piccola costruzione in acciaio rivestito in legno e vetroresina. Conta di 8 posti letto, tavoli e panche. È dedicato all’alpinista Mario Sigot, che perse la vita nel 1994 durante una salita invernale alla Grand’Hoche.

Salendo alle Grange Mouchequite
Salendo alle Grange Mouchequite (20 luglio 2016)
L'Alpeggio Valfredda, posto in un ameno ripiano erboso
L’Alpeggio Valfredda, posto in un ameno ripiano erboso (20 luglio 2016)
Salendo per i ghiaioni verso il Passo Galambra
Salendo per i ghiaioni verso il Passo Galambra (20 luglio 2016)
La Rognosa d'Etiache e l'aguzza Pierre Menue viste dal Passo dei Fourneaux Meridionale
La Rognosa d’Etiache e l’aguzza Pierre Menue viste dal Passo dei Fourneaux Meridionale (20 luglio 2016)
Grande caserma diroccata nei pressi del Bivacco Sigot
Grande caserma diroccata nei pressi del Bivacco Sigot (20 luglio 2016)

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