GUGLIA DEL MEZZODÌ / Rocher de Barabbas – 2621 m
CIMA DELLA SUEUR / Sommet du Guiau – 2657 m
Settore: Alpi Cozie
Gruppo: Cozie Settentrionali
Descrizione
Si tratta di due vette gemelle che sorgono sullo spartiacque principale alpino, all’incrocio tra la Valle Stretta (tributaria della Dora Riparia), la Val Clarée e il Vallon des Acles (tributari della Durance). Formano un unico blocco montuoso piuttosto unitario, posto tra i profondi valichi del Col des Acles e del Colle della Scala, e sono collegate da una cresta di rocce rotte e detriti piuttosto articolata. Il punto più depresso del costone che le collega è detto Pas des Rousses.
La Guglia del Mezzodì (detta anche Gravina del Mezzodì, e in Francia chiamata Rocher de Barabbas; 2621 m) è la cima orientale del massiccio. Nonostante sia la più bassa delle due, è quella più nota e dotata di maggiore personalità. È una vetta parecchio articolata, che assume aspetti decisamente diversi a seconda del punto da cui la si guarda.
Vista dalla Valle Stretta o dai dintorni di Bardonecchia appare come una svelta guglia, il che giustifica il toponimo italiano. Da ovest invece si presenta con un’imponente e spettacolare parete quasi verticale, alta più di 300 metri e fasciata alla base da grandi ghiaioni. Forse il toponimo francese, che fa riferimento al ladrone Barabba, deriva dall’aspetto di questo versante, che sembra una gigantesca testa con una grande barba grigia. Vista dal Pas des Rousses, invece, la Guglia del Mezzodì appare come un modesto dosso di erba e ghiaie, tuttavia decorato con numerosi torrioni dalle forme curiose.
Verso nord la Guglia del Mezzodì dirama un importante costone, che separa il Vallone di Guiaud dalla Comba della Gorgia. Questo costone è irto di numerosi spuntoni, guglie e arditi torrioni multicolori, alcuni di notevoli dimensioni. Il maggiore è la spettacolare Tour Jaune de Barabbas (2365 m), un torrione squadrato alto più di 50 metri dal caratteristico colore giallastro. Venne salita per la prima volta il 5 agosto 1907 dai francesi L. Noel e R. Touchon, che le diedero il nome. È sormontata da una grande croce, visibile anche da lontano.
La cresta sud della Guglia del Mezzodì è invece ben più breve, ma presenta un notevole avancorpo: la Torre Viano Maria Celeste (2550 m circa), salita per la prima volta il 9 settembre 1956 da G. Flora, T. Flora, G. Miglio e G. Zavattaro. Venne dedicata ad una giovane alpinista torinese, che perse la vita il 3 luglio 1955 salendo il Canalone di Lourousa nelle Alpi Marittime.
La vetta della Guglia del Mezzodì, poco spaziosa, è sormontata da una strana croce realizzata con resti di reticolati; sia sul punto culminante, sia pochi metri più in basso sul versante francese, si trovano resti di trincee e altri reticolati.
La Cima della Sueur (in Francia nota come Sommet du Guiau o Sommet de Guion; 2657 m) sorge circa novecento metri più a ovest. È la cima culminante del piccolo massiccio, ed è anch’essa piuttosto articolata e multiforme. Dal lato italiano, la cima principale tende a confondersi tra i vari avancorpi presenti lungo la dirupata cresta nord; dal versante sud (Vallon des Acles) appare come un largo dorso di erba e ghiaie, mentre dalla Val Clarée si presenta con l’ampio versante ovest, una grande parete dolomitica incisa da vertiginosi colatoi. La cresta nord, ricca di torri e spuntoni, scende verso i bei prati del Colletto del Gui, mentre la cresta sud, più regolare e detritica, si estingue alla confluenza tra il Torrent des Acles e la Clarée.
La vetta è poco spaziosa, ed è dominata da un palo in legno infisso in un cassone e poggiante su una piramide di pietre. Il toponimo “sueur” significa letteralmente “sudore”; il francese “guiau” o “guion” si riferisce a Guion, che per gli antichi abitanti della Val Clarée era il dio del sole. Effettivamente, per gli abitanti di Nevache, il sole sorge proprio dalla Cima della Sueur.
Nonostante il massiccio della Guglia del Mezzodì e della Cima della Sueur sia poco frequentato, offre uno degli scenari più belli e suggestivi delle Alpi Cozie: rocce multicolori, dal grigio al giallastro, dal rossiccio al bianco, vere e proprie “foreste” di torrioni e guglie dalle forme bizzarre, enormi pareti dolomitiche che sovrastano amene conche erbose e altopiani con boschetti di larici. Dalle vette si ha un bel panorama sui monti circostanti; dalla Cima della Sueur la vista si apre sul versante francese e sul Massiccio degli Écrins, mentre dalla Guglia del Mezzodì si osserva meglio il versante italiano, con Bardonecchia, l’alta Val di Susa e una bellissima prospettiva della piramidale Punta Charrà.
Vie d’accesso
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