Rifugio Levi-Molinari – Laghi delle Monache – Bivacco Sigot

Caratteristiche

Difficoltà: E
Dislivello in salita: 1200 m circa
Tempo: 3.45 – 4.15 ore
Ultima ricognizione: Luglio 2016

Possibili ascensioni e traversate dal Bivacco Sigot: Punta SommeillerRoc Peirous e Cima del VallonettoRifugio Levi-Molinari

Bellissima camminata che, dall’amena conca del Rifugio Levi-Molinari, coperta da boschi di larice, sale nella valle superiore del Torrente Galambra e raggiunge il piccolo Bivacco Sigot.

Accesso

a) A piedi da Exilles.
b) In automobile si esce al casello di Susa Est e si risale la Val di Susa sorpassando Chiomonte ed Exilles. Poco prima di arrivare a Salbertrand si gira a destra sulla stradina che sale alle Grange della Valle e, diventando sterrata, entra nella conca dove si trova il Rifugio Levi-Molinari (1844 m), raggiungibile in breve a piedi dal parcheggio.

Il rifugio sorge nascosto tra i larici in una bellissima conca sospesa percorsa dal Torrente Galambra. Conta di 46 posti letto, e svolge servizio di alberghetto da maggio a ottobre, nei week-end del resto dell’anno e in settimana su prenotazione per scuole e gruppi. È stato fondato nel 1927, ed è intitolato a Mariannina Levi e Magda Molinari, giovani alpiniste morte in Val di Susa durante gli anni del fascismo.

Itinerario

Dal rifugio si segue la stradetta sterrata che attraversa un torrente su un ponticello, poi sale tra i larici e, sorpassato un piccolo rifugio, raggiunge un bivio presso un altro rio. Si gira a sinistra e si taglia in piano tra larici, massi e radure, quindi si riattraversa il primo torrente su una passerella di tronchi. In breve si raggiunge l’imbocco di una mulattiera che sale a tornanti tra gli alberi, passa ai piedi di una paretina da cui scendono sottili cascate, e guadagna un dosso dove si trova una croce in legno (quota 2045).
Salendo ulteriormente si attraversa un rio e si supera un’amena radura tra i larici, poi si esce definitivamente dal bosco e si sale per un lungo tratto un po’ malagevole rovinato dall’erosione e invaso dalle acque ruscellanti. Giunti ad un bivio (quota 2193) si lascia a sinistra la diramazione per il Monte Chabriere e si sale ancora tra erba, cespugli e rocce affioranti. Si trascura a sinistra un’altra diramazione poco evidente per il Monte Chabriere, poi si prende quota decisamente in una prateria cosparsa di giganteschi massi. Con numerose piccole svolte il sentiero si porta infine sul dosso dove si trovano i minuscoli Laghi delle Monache (2560 m circa).

Sono tre specchi d’acqua di dimensioni minuscole, posti su un panoramico dosso che si sporge verso la conca del Rifugio Levi-Molinari. I due laghetti inferiori, anche se di dimensioni leggermente superiori, funzionano come grosse pozze, quindi si riempiono d’acqua solo dopo il disgelo o dopo forti piogge, e vanno in secca dopo poche settimane; il laghetto superiore è alimentato da un minuscolo rio, quindi tende a durare di più, ma va comunque in secca in estate inoltrata. Sul punto più alto del dosso, chiamato Cima delle Monache (2567 m), si trova il rudere di una caserma militare.

Il sentiero lascia a destra i tre laghetti e scende brevemente per attraversare un torrente. Ci si innalza quindi ripidamente con numerosi tornanti su un erto versante di erba e massi ai piedi di impressionanti pareti rocciose. A quota 2730 circa, si lascia a destra una diramazione per il Colle d’Ambin e per il Bivacco Blais, quindi si piega bruscamente a sinistra e si taglia con brevi saliscendi portandosi nei pressi di un rio. Si guada il corso d’acqua poco a valle di un gigantesco masso di forma irregolare (quota 2773), poi si attacca l’ultimo spallone di rocce e detriti.
Salendo regolarmente con forti pendenze, il sentiero effettua numerosi tornanti, con panorami man mano più aerei. Con un ultimo traverso verso sinistra ed una curva a destra si giunge al piccolo Bivacco Sigot (3004 m), posto su una gobba arrotondata nei pressi dei cordoni morenici che chiudono a valle la conca del Lago Galambra.

Posto su un panoramicissimo dosso, facente parte del cordone morenico che chiude a valle la conca del Lago Galambra, il Bivacco Sigot è una piccola costruzione in acciaio rivestito in legno e vetroresina. Conta di 8 posti letto, tavoli e panche. È dedicato all’alpinista Mario Sigot, che perse la vita nel 1994 durante una salita invernale alla Grand’Hoche.

Panorama verso il Colle d'Ambin
Panorama verso il Colle d’Ambin (22 luglio 2016)
Uno dei Laghi delle Monache
Uno dei Laghi delle Monache (22 luglio 2016)
Paline lungo il sentiero di salita
Paline lungo il sentiero di salita (22 luglio 2016)
Il Bivacco Sigot e il Monte Niblè
Il Bivacco Sigot e il Monte Niblè (20 luglio 2016)

Torna a: Cozie Settentrionali