Lej Pitschen – Lej d’Arlas – Lej da Diavolezza
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 400 m circa
Dislivello in discesa: 50 m circa
Tempo: 1.15 – 1.30 ore
Ultima ricognizione: Luglio 2017
Facile camminata lungo il versante occidentale del vallone del Bernina; percorrendo sentieri comodi e molto panoramici si raggiungono due laghetti pittoreschi e si visitano angoli di montagna selvaggia. L’unica nota un po’ stonata è la presenza della funivia della Diavolezza che toglie qualcosa alla bellezza alpestre della conca dove si trova il lago omonimo; in ogni caso, la maggior parte della camminata si svolge in luoghi spettacolari ed appartati.
Accesso
a) Da Sondrio si sale a Poschiavo, da cui si prosegue per il Passo del Bernina. Lo si scavalca e si scende verso Pontresina per ancora qualche minuto, superando il Lago Bianco, il Lej Nair (Lago Nero) e parcheggiando in un ampio spiazzo accanto al Lej Pitschen, il più piccolo e a valle dei tre.
b) Si percorre l’Engadina fino a Pontresina, da cui si gira verso sud lungo la strada del Passo del Bernina. Si superano le stazioni di partenza delle funivie della Diavolezza e del Lagalb, quindi si sale ancora fino ai pressi del Lej Pitschen, dove si trova un ampio parcheggio (2222 m).
Il toponimo del laghetto si riferisce alle sue dimensioni: dei tre laghi posti sul fondovalle del vallone del Passo del Bernina è decisamente il più piccolo. Presenta acque di colore scuro, ed è in buona parte invaso da piante palustri.
Itinerario
Si imbocca un evidente sentiero che scende verso ovest, attraversando la ferrovia retica e sorpassando l’emissario del Lej Pitschen. Si sale brevemente andando ad incrociare la carrareccia che sale da Bernina Suot al Lago Bianco; la si attraversa e si imbocca il sentiero con indicazioni per il Lej d’Arlas. La comoda traccia sale con qualche curva tra dolci dossi cosparsi di massi, quindi doppia un contrafforte poco individuato ed entra nella Val d’Arlas, dominata a destra dalla verticale parete del Sass Queder e a sinistra dalla grande piramide del Piz d’Arlas. Con un lungo traverso quasi in piano, il sentiero raggiunge il minuscolo Lej d’Arlas (2345 m).
Questo piccolo laghetto, annidato in una conca poco incavata ai piedi dei giganteschi ghiaioni che scendono dal Piz d’Arlas, presenta acque cristalline di un bel colore azzurro. Si estende per circa 1800 mq ed è profondo al centro circa 2 metri. Nel vallone sovrastante rimangono annidati i pochi resti della Vedretta d’Arlas, che negli ultimi decenni ha subito un ritiro impressionante: dal 1985 a oggi ha perso circa 250 metri di dislivello.
Si guada l’emissario del laghetto, e poco più avanti un altro torrentello che percorre il fondo del vallone, quindi si attraversa una pietraia e si inizia a salire con qualche tornante verso la grande parete del Sass Queder. Giunti ad un bivio (quota 2437) si va a sinistra, prima con altre svolte, poi con un lungo traverso molto panoramico verso nord. Un ultimo tratto di salita più ripida porta a guadagnare il contrafforte settentrionale del Sass Queder; pochi metri più avanti appare alla vista il Lej da Diavolezza e si trova un bivio (quota 2609). Si lascia a sinistra il sentiero che sale verso la Diavolezza e si scende a destra, raggiungendo in pochi minuti le rive del Lej da Diavolezza (2572 m).
Esteso per circa 34000 mq, è un bello specchio d’acqua dalla forma abbastanza tondeggiante, e dalle acque di colore blu intenso. È circondato da una spettacolare cerchia di montagne e pareti rocciose: a sinistra il Sass Queder, che assume una forma ardita e slanciata, al centro il Corn da Diavolezza, a destra la massiccia piramide del Munt Pers. Nei pressi transita la funivia della Diavolezza.
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