ALPE DELLA LUNA
Settore: Appennino Tosco-Romagnolo
Gruppo: Gruppo del Monte Fumaiolo
Descrizione
Con il nome di Alpe della Luna si definisce un’allungata catena montuosa che segue l’andamento dello spartiacque principale appenninico, tra il Passo dello Spugnolo e la Bocca Trabaria. La catena si presenta come una vera e propria barriera tra l’alta Val Tiberina e la parte settentrionale delle Marche. Le antiche vie di collegamento tra le città della riviera marchigiana e il territorio di Arezzo dovevano effettuare lunghe deviazioni per aggirarla. Una di esse, via di pellegrini medievale che collegava Rimini a Sansepolcro, è stata recentemente recuperata e trasformata in percorso escursionistico dalle locali sezioni del CAI.
Quasi tutta la catena dell’Alpe della Luna si presenta coperta da una bellissima faggeta con esemplari secolari, che ancora oggi è praticamente integra. Un tempo, questa faggeta era ancora più estesa, e costituiva la cosiddetta Massa Trabaria: il toponimo deriva dal fatto che, dai tronchi degli alberi della foresta, si ricavavano travi, poi trasportate a Roma lungo il Fiume Tevere.
Procedendo dal Passo dello Spugnolo verso sud, si incontra per primo il Monte dei Frati (1453 m), massiccio e imponente dorso boscoso che costituisce la massima elevazione dell’Alpe della Luna. La cima, segnalata da una piramide di pietre e da un cartello, è completamente coperta da una faggeta fiabesca; poco sotto si trova il piccolo Bivacco Paolo Massi, una piccola costruzione in legno sempre aperta.
A poca distanza dalla vetta, il fianco orientale del Monte dei Frati è però squarciato dall’impressionante Ripa della Luna, una gigantesca e ripidissima parete di rocce stratificate, che precipita per circa 300 metri di dislivello sovrastando boschi solitari e sperduti. La Ripa della Luna, chiamata così un po’ per la sua forma arcuata che ricorda una mezzaluna, un po’ per il suo colore grigio argenteo, dà il nome a tutta la catena montuosa; oltre che essere spettacolare dal punto di vista paesaggistico, il suo ciglio costituisce un ottimo punto panoramico: si vede il Monte Carpegna, le colline marchigiane che digradano verso il Mare Adriatico, i massicci dell’Appennino Umbro-Marchigiano (monti Nerone, Catria e Cucco) fino ai Monti Sibillini e parte della Val Tiberina.
Oltre la Ripa della Luna, la catena si abbassa ad una sella per poi formare il Monte Maggiore (1384 m); si tratta di una bella piramide boscosa, decisamente più esile e meno appariscente rispetto alla mole enorme del Monte dei Frati. Oltre il Monte Maggiore, la catena si abbassa rapidamente, formando prima il Poggio Alto (1252 m), quindi il Monte Sodo Pulito (1231 m), il Poggio Tre Termini (1170 m), così chiamato perchè da sempre confine tra tre diocesi, e oggi anche tra Umbria, Toscana e Marche, e infine il Poggio del Romito (1202 m), che sovrasta direttamente il valico di Bocca Trabaria. Si tratta di vette minori, che però conservano ancora paesaggi di elevata naturalità, e ben si prestano per lunghe e suggestive cavalcate di crinale.
Quasi tutta la catena dell’Alpe della Luna si presenta coperta da una bellissima faggeta con esemplari secolari, che ancora oggi è praticamente integra. Un tempo, questa faggeta era ancora più estesa, e costituiva la cosiddetta Massa Trabaria: il toponimo deriva dal fatto che, dai tronchi degli alberi della foresta, si ricavavano travi, poi trasportate a Roma lungo il Fiume Tevere.
Procedendo dal Passo dello Spugnolo verso sud, si incontra per primo il Monte dei Frati (1453 m), massiccio e imponente dorso boscoso che costituisce la massima elevazione dell’Alpe della Luna. La cima, segnalata da una piramide di pietre e da un cartello, è completamente coperta da una faggeta fiabesca; poco sotto si trova il piccolo Bivacco Paolo Massi, una piccola costruzione in legno sempre aperta.
A poca distanza dalla vetta, il fianco orientale del Monte dei Frati è però squarciato dall’impressionante Ripa della Luna, una gigantesca e ripidissima parete di rocce stratificate, che precipita per circa 300 metri di dislivello sovrastando boschi solitari e sperduti. La Ripa della Luna, chiamata così un po’ per la sua forma arcuata che ricorda una mezzaluna, un po’ per il suo colore grigio argenteo, dà il nome a tutta la catena montuosa; oltre che essere spettacolare dal punto di vista paesaggistico, il suo ciglio costituisce un ottimo punto panoramico: si vede il Monte Carpegna, le colline marchigiane che digradano verso il Mare Adriatico, i massicci dell’Appennino Umbro-Marchigiano (monti Nerone, Catria e Cucco) fino ai Monti Sibillini e parte della Val Tiberina.
Oltre la Ripa della Luna, la catena si abbassa ad una sella per poi formare il Monte Maggiore (1384 m); si tratta di una bella piramide boscosa, decisamente più esile e meno appariscente rispetto alla mole enorme del Monte dei Frati. Oltre il Monte Maggiore, la catena si abbassa rapidamente, formando prima il Poggio Alto (1252 m), quindi il Monte Sodo Pulito (1231 m), il Poggio Tre Termini (1170 m), così chiamato perchè da sempre confine tra tre diocesi, e oggi anche tra Umbria, Toscana e Marche, e infine il Poggio del Romito (1202 m), che sovrasta direttamente il valico di Bocca Trabaria. Si tratta di vette minori, che però conservano ancora paesaggi di elevata naturalità, e ben si prestano per lunghe e suggestive cavalcate di crinale.
Vie d’accesso
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