San Rocco di Camogli – Batterie – Semaforo Nuovo – Monte di Portofino – San Rocco di Camogli

Caratteristiche

Difficoltà: Variante “a”: E; Variante “b”: EE
Dislivello in salita: 400 m circa
Dislivello in discesa: 620 m circa
Tempo: 2.45 – 3.30 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Dicembre 2024

Percorso ad anello molto suggestivo, che si snoda lungo il versante occidentale del Promontorio di Portofino, permettendo di toccare le Batterie, il Semaforo Nuovo e la vetta del Monte di Portofino. Per salire dalle Batterie al Semaforo Nuovo ci sono due possibilità: il recente sentiero segnalato, che non oppone difficoltà, oppure un impervio sentierino che rimonta il contrafforte tra il Monte Campana e il Monte Tocco.

Accesso

a) In treno fino a Camogli, poi seguendo il segnavia “due pallini rossi” si sale a piedi a San Rocco di Camogli.
b) In automobile, si esce al casello autostradale di Recco, si scende a destra in paese e, alla rotonda, si svolta a sinistra salendo verso Ruta. Subito prima della galleria di Ruta, si svolta a destra lungo la diramazione che porta a San Rocco di Camogli (221 m).

Il paesino si trova su uno spallone che ad ovest precipita direttamente sul mare con falesie di calcari stratificati alternati a ripidi versanti boscosi. Tutto questo versante è interessato da lenti movimenti franosi, causati sia dalla natura della roccia, sia dalla continua opera di scalzamento operata dal mare:«Negli anni compresi tra il 1960 e il 1964 i dissesti hanno colpito anche gli insediamenti di San Rocco e di la Mortola, rendendo necessarie opere di consolidamento adatte ad assicurare al versante una maggiore stabilità. A tal fine è stata costruita, circa trenta metri al di sotto della strada pedonale, una robusta traversa in calcestruzzo con la funzione di sostenere al piede la massa dei terreni pericolanti, ed il pendio è stato ripristinato con file di gabbionate di sassi che ne regolano la pendenza.» (A. Girani, Guida al Monte di Portofino, pag. 67).

Itinerario

Si imbocca via Mortola (segnavia: due pallini rossi e due triangoli rossi vuoti), un percorso pedonale che taglia in piano. Ad un bivio si va a sinistra, trascurando la diramazione che scende a Punta Chiappa, e si superano i piccoli insediamenti di Poggio e Mórtola, giungendo alla Sorgente Vegia (quota 200 circa), una delle tante della zona. Si prosegue su mulattiera nella boscaglia fino ad un importante bivio in località Fornelli (227 m). Trascurando il sentiero che sale direttamente al Semaforo Nuovo, si va a destra, seguendo il segnavia “due pallini rossi”; il comodo tracciato taglia nel bosco con alcuni saliscendi, spesso affiancato da robuste ringhiere metalliche. Superata la postazione della “Sentinella”, si giunge alle Batterie (245 m).

Accanto ai ruderi delle vecchie postazioni militari che danno il nome alla località, si trova un piccolo rifugio-bar mantenuto e gestito dall’ente parco.

Si lascia a destra il sentiero che scende alle varie postazioni delle Batterie e a Punta Chiappa e si prosegue lungo il sentiero per San Fruttuoso, giungendo alla staccionata che marca l’inizio del “tratto per escursionisti esperti”. Qui si trova un bivio: si abbandona quindi il sentiero per San Fruttuoso per prendere la diramazione di sinistra (segnavia: tre punti rossi). In breve il sentiero si biforca nuovamente, e qui si presentano due possibilità.

Seguendo i segnavia, si gira a sinistra, e poco più in alto si incrocia il tubo dell’acquedotto proveniente dalla “Via dei Tubi”. Il sentiero continua con alcuni tornanti tra rocce e arbusti, offrendo bei panorami, fino alla spalla dove sorge il Semaforo Nuovo (432 m).

Si va a destra su sentiero non indicato ma ben evidente. Il sentiero sale in diagonale e si inserisce nel tracciato della Via dei Tubi, ben riconoscibile per la presenza del tubo dell’acquedotto e per un muretto che emerge dall’erba alta. Poco dopo si trova un secondo bivio; trascurando la Via dei Tubi, che prosegue a destra con il primo tratto esposto attrezzato, si gira a sinistra (segnavia: bolli gialli o rossi), prendendo quota con alcune svolte nel bosco. In breve, si giunge ad un’ampia sella, posta tra il pinnacolo roccioso del Monte Campana e l’ampio spallone del Semaforo Nuovo (313 m).

Deviazione n. 1: Batterie Alte. Si continua a destra lungo l’ampio sentiero che scende dolcemente in diagonale sul versante est del Monte Campana. Si riceve da sinistra un altro sentiero che proviene dalla Via dei Tubi, quindi si giunge alle Batterie Alte, addossate ad un piccolo dorso roccioso (291 m). La prima postazione si trova subito a sinistra, la seconda dietro al dorso, sul versante esposto a mare in splendida posizione panoramica.

Deviazione n. 2: Monte Campana. Dal punto più basso della sella, lievemente a destra rispetto all’ampio sentiero che continua verso le Batterie Alte, si individua un sentierino che sale in direzione del Monte Campana. Dopo un primo tratto tra arbusti un po’ invadenti, si sale per elementari roccette fino alla base del groppo roccioso sommitale. Si risale quindi in una stretta fessura, magari aiutandosi con un masso incastrato (III; 2 m); usciti dalla fessura, in grandissima esposizione, si gira a destra e si è in vetta al Monte Campana (o Bricco; 340 m).
Arditissima vetta rocciosa, forse la più notevole dell’intero Promontorio, il Campana è particolarmente imponente se visto dalle Batterie, verso cui mostra la verticale parete occidentale. Sul lato opposto si presenta più dolce, e ciò permette un approccio comodo fino a pochi metri dalla vetta. Il panorama è vastissimo, sul Golfo di Genova e su tutta la riviera fino a Capo Mele; tuttavia la cosa più bella è la vista spaventosamente vertiginosa sul mare sottostante e su Punta Chiappa.

Dalla sella, se si vuole continuare verso il Semaforo Nuovo, bisogna abbandonare il sentiero principale ed individuare sulla sinistra l’imbocco di un sentierino semi-nascosto dagli arbusti. Il sentierino è poco evidente, ma è ben segnalato con bolli rossi; facendo molta attenzione a non perdere i segnavia, lo si risale tra la fitta macchia, superando alcuni facili passaggi su roccia. La ripida salita, faticosa ma molto panoramica, porta a confluire in un sentiero molto più evidente, proveniente da sinistra. Lo si segue in salita, passando accanto allo scavo di una postazione militare e giungendo al Semaforo Nuovo (432 m).

Qui si trovano le postazioni semaforiche di segnalazione, costruite in sostituzione di quelle del Semaforo Vecchio (in vetta al Monte di Portofino), un atterraggio per elicotteri ed una casermetta della forestale. Il Semaforo Nuovo si trova in splendida posizione panoramica su tutta la costa ligure.

Si imbocca il sentiero segnalato con un triangolo rosso pieno, che scavalca un costone boscoso e porta al in breve al crocevia della Sella Toca (451 m). Trascurando i sentieri che scendono a San Rocco e tagliano verso le Pietre Strette, si prosegue dritti (segnavia: due triangoli rossi vuoti) lungo il sentiero che risale il contrafforte sud-ovest del Monte di Portofino. Ad un bivio si va a destra e, sfiorando una cima boscosa, si giunge ad un ulteriore crocevia presso la Sella Porcile (531 m). Si lascia a destra una seconda diramazione per le Pietre Strette e si prosegue dritti; salendo in diagonale verso nord-est si arriva in cima al Monte di Portofino (608 m).

La vetta è costituita da un ampio spiazzo erboso circondato dagli alberi, che purtroppo coprono tutto il panorama. Sul limite occidentale della radura si trovano gli edifici del Semaforo Vecchio, oggi trasformati in rifugio dall’ente parco. Nei pressi si trovano tavoli e panche per il picnic.
Sul retro del Semaforo Vecchio parte una deviazione che scende in breve alla terrazza “Frank Sinatra” (quota 580 circa), un punto panoramico situato sul ciglio di un torrione di conglomerato, da cui si possono vedere Camogli, Santa Margherita e l’Appennino Ligure.

Si imbocca l’ampia mulattiera segnalata con tre punti rossi, che scende con numerosi tornanti sul versante nord del Monte di Portofino. In questo modo si arriva velocemente al crocevia di Gaixella (o Sella Donzina; 408 m). Si imbocca a sinistra il sentiero segnalato con un cerchio rosso vuoto, che scende in diagonale passando accanto alla Sorgente Corruggio. Passati accanto ad un’edicola sacra, ci si innesta su un costone con case e orti, che si segue in ripida discesa. In questo modo, con percorso panoramico, si ritorna a San Rocco di Camogli.

Scorcio delle Batterie
Scorcio delle Batterie (25 gennaio 2019)
Monte Campana e Semaforo Nuovo visti dalle Batterie Alte
Monte Campana e Semaforo Nuovo visti dalle Batterie Alte (21 febbraio 2019)
Panorama verso Cala dell'Oro e la Torretta dal Monte Campana
Panorama verso Cala dell’Oro e la Torretta dal Monte Campana (21 febbraio 2019)
Arcobaleno su Camogli, visto dal punto panoramico del Monte di Portofino
Arcobaleno su Camogli, visto dal punto panoramico del Monte di Portofino (10 dicembre 2024)
Scorcio della radura del Semaforo Vecchio, in cima al Monte di Portofino
Scorcio della radura del Semaforo Vecchio, in cima al Monte di Portofino (10 dicembre 2024)

Escursioni sul Promontorio di Portofino
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