Camogli – San Rocco di Camogli – Gaixella – Pietre Strette – San Fruttuoso

Caratteristiche

Difficoltà: T/E
Dislivello in salita: 440 m circa
Dislivello in discesa: 470 m circa
Tempo: 2.20 – 2.45 ore
Ultima ricognizione: Luglio 2023

Percorso abbastanza lungo, che si svolge per buone mulattiere sul versante nord del Monte di Portofino fino all’importante valico delle Pietre Strette. Da lì si segue l’antica mulattiera d’accesso al paese di San Fruttuoso, che scende con numerosi tornanti fino al mare. Il percorso può essere abbreviato giungendo in automobile a San Rocco di Camogli.

Accesso

a) In treno fino a Camogli.
b) In automobile si esce al casello autostradale di Recco e si seguono le indicazioni per Camogli (30 m).
c) Per raggiungere in automobile San Rocco di Camogli, da Recco si sale lungo la via Aurelia fino a Ruta, da cui si imbocca a destra la diramazione per San Rocco.

Itinerario

Dalla stazione ferroviaria si segue verso sud-ovest via XX Settembre, poi si imbocca a destra viale Nicolò Cuneo, dove hanno inizio le segnalazioni FIE (cerchio rosso vuoto e due pallini rossi) per San Rocco di Camogli. Giunti presso un ampia curva, i segnavia guidano a sinistra, lungo un viottolo che costeggia il Torrente Gentile. Si attraversa il rio su un ponticello, poi si piega a sinistra lungo un viottolo che in breve confluisce in una stradetta più ampia (via San Rocco). Dopo un centinaio di metri si gira a destra lungo la creusa che, con tratti scalinati e tratti mattonati, sale ripida fino a San Rocco di Camogli (221 m).

Il paesino si trova su uno spallone che ad ovest precipita direttamente sul mare con falesie di calcari stratificati alternati a ripidi versanti boscosi. Tutto questo versante è interessato da lenti movimenti franosi, causati sia dalla natura della roccia, sia dalla continua opera di scalzamento operata dal mare:«Negli anni compresi tra il 1960 e il 1964 i dissesti hanno colpito anche gli insediamenti di San Rocco e di la Mortola, rendendo necessarie opere di consolidamento adatte ad assicurare al versante una maggiore stabilità. A tal fine è stata costruita, circa trenta metri al di sotto della strada pedonale, una robusta traversa in calcestruzzo con la funzione di sostenere al piede la massa dei terreni pericolanti, ed il pendio è stato ripristinato con file di gabbionate di sassi che ne regolano la pendenza.» (A. Girani, Guida al Monte di Portofino, pag. 67).

Si trascura il segnavia “due triangoli rossi” per Sella Toca per seguire ancora il cerchio rosso in via Galletti, una mulattiera scalinata che sale ripida su un panoramico costone passando accanto agli orti e alle villette della frazione omonima. Più in alto il sentiero piega a sinistra e taglia in lieve salita il boscoso versante nord del Monte di Portofino, sorpassando un altare dedicato al Sacro Cuore e toccando la Sorgente Corruggio. Con un traverso verso sinistra, si raggiunge Gaixella (o Sella Donzina; 408 m), dove si trova un importante crocevia.
Qui si incontra l’ampia mulattiera segnalata con un quadrato rosso, proveniente da Ruta e dall’albergo “Portofino Vetta”. La si segue a destra giungendo in breve ad un trivio, dove si trascurano i “tre pallini rossi” per il Monte di Portofino e il “punto e linea rossi” per la Sella Toca. Si gira a sinistra lungo la comoda mulattiera che percorre il versante nord-est del monte in lievissima salita e porta al valico delle Pietre Strette (464 m).

Importantissimo valico tra i due versanti del Monte di Portofino, crocevia di numerosissime mulattiere. Il nome del valico deriva dalla sua conformazione: è costituito da uno stretto passaggio tra grossi massi di conglomerato affioranti nel fitto bosco. Sul valico si trovano tavoli, panche e una fontanella.

Si gira inizialmente a destra, ma subito dopo si piega a sinistra, imboccando la bella mulattiera acciottolata per San Fruttuoso. Si scende con una prima serie di tornanti nel bosco, poi si attraversa il piccolo Fosso di San Fruttuoso, in questo tratto di solito in secca. Scendendo sul lato opposto del vallone, si raggiunge la Sorgente Caselle (314 m), dove si trova un bivio.

È una copiosa sorgente perenne, che alimenta il tratto inferiore del Fosso di San Fruttuoso anche in estate. Qui si diparte a destra l’impervia Via dei Tubi; purtroppo l’accesso a questo sentiero è stato vietato dall’ente Parco.

Si va a sinistra e si attraversa il Fosso di San Fruttuoso su una passerella in legno, per poi scendere ancora a tornanti; si incontra il segnavia “T rossa” proveniente dalla località Ghidelli, poi si raggiunge l’Agririfugio Molini (218 m). La mulattiera scende ancora regolarmente, attraversa il Fosso di San Fruttuoso un’ultima volta, poi si porta sul terrazzino a monte della Torre Doria.

La torre, situata su una spalla rocciosa a est dell’abbazia di San Fruttuoso, venne costruita nel 1562 dagli eredi di Andrea Doria, Giovanni, Pagano e Andrea. Aveva funzione difensiva, ed era dotata di tre cannoni e un bombardiere. Nel XVII secolo venne rimaneggiata per volere dell’abate Orazio Spinola, che fece costruire un nuovo tetto.

Si scende a destra con alcuni scalini, quindi si svolta a sinistra e si scende alla piazza principale di San Fruttuoso. Attraverso un sottopasso è possibile raggiungere l’adiacente spiaggia.

Tra le località più note e scenografiche della costa ligure, San Fruttuoso è un minuscolo paesino sorto intorno all’Abbazia omonima, che sorge proprio sulla riva del mare, in fondo ad un’accidentata insenatura intagliata nei conglomerati. Ancora oggi è raggiungibile solo a piedi oppure via mare con i battelli in partenza da Camogli o Portofino.
Nell’VIII secolo, il vescovo Prospero di Tartagona si rifugiò in questa baia, portando con sé le reliquie di San Fruttuoso; vi edificò una prima chiesa, situata più in alto dell’attuale e ormai andata completamente distrutta. L’abbazia vera e propria ebbe origine nel IX secolo; venne ampliato nel XII secolo dai monaci Benedettini, e nel XVI secolo per volere di Andrea Doria, che fece costruire il grande edificio loggiato affacciato sulla spiaggia e sul mare. Dopo un lungo periodo di abbandono, nel 1933 l’abbazia venne restaurata; attualmente gli edifici e i terreni circostanti sono di proprietà del Fondo Ambiente Italiano.
Il fondale della baia di San Fruttuoso ospita la nota statua del Cristo degli Abissi, posta nel 1954 ad una profondità di 17 metri.

Il valico delle Pietre Strette
Il valico delle Pietre Strette (15 maggio 2016)
L'Agririfugio Molini
L’Agririfugio Molini (28 luglio 2014)
Vista di San Fruttuoso
Vista di San Fruttuoso (17 agosto 2016)

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