Ca’ del Bosco – Lago del Rudo – Lago del Gallo – Ca’ del Bosco
Caratteristiche
Difficoltà: T
Dislivello in salita: 200 m circa
Tempo: 1.30 – 1.45 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Aprile 2024
Tra i folti boschi alla testata della Val d’Arda, si nascondono alcuni piccoli laghetti naturali assai suggestivi. Per raggiungerli, è presente un breve percorso segnalato ad anello, poco faticoso, per sentieri e carrarecce.
Accesso
Usciti al casello autostradale di Fiorenzuola d’Arda, si imbocca la SS9 che contorna la città, quindi si prende l’uscita per Castell’Arquato e la Val d’Arda. Seguendo la strada principale, si attraversa Castell’Arquato, poi si contorna Lugagnano Val d’Arda e si costeggia il Lago di Mignano. Giunti in località Sperongia, presso la chiesa, si imbocca a sinistra la diramazione che porta a Rusteghini. Si continua a sinistra lungo la strada principale fino al ristorante “Ca’ del Bosco” (757 m), dove si parcheggia.
Itinerario
Il percorso è indicato dai segnavia bianco-rossi dell’anello A11. Dal ristorante si ritorna indietro lungo la strada asfaltata per circa 300 metri. Poco prima del ponte sul Torrente Arda, si imbocca a sinistra il sentiero segnalato, che passa nelle vicinanze del Laghetto della Jesa, di origine artificiale. Si rimonta una dolce vallecola, poi si gira a sinistra e si incrocia la strada asfaltata che sale a Teruzzi (quota 811).
Attraversata la rotabile, si imbocca una pista forestale che sale verso destra, poi si prende a sinistra un sentiero che sale più direttamente, tra lembi di bosco, piccole radure, massi e rocce affioranti. A tratti, si aprono scorci panoramici sul sovrastante Monte Cravola e sul più lontano Monte Menegosa. A quota 930 circa si incontra una stradina sterrata proveniente da Teruzzi e la si segue verso sinistra in discesa. In pochi minuti si giunge ad un bivio nei pressi di una recinzione. Si abbandona temporaneamente il percorso segnalato e si scende a sinistra, entrando nella recinzione e raggiungendo il Lago del Rudo (915 m).
Il Lago del Rudo giace in una piccola conca circondata dalla faggeta. Si estende per circa 1000 mq ed è alimentato da alcune sorgenti. La sua origine, come anche quella del vicino Lago del Gallo, si deve probabilmente ad una deformazione gravitativa profonda che coinvolge il versante nord del Monte Cravola: questo versante tende molto lentamente a collassare, formando dossi, conche e vallecole. Tutto il versante è inoltre ricoperto da vaste coltri detritiche originate da antiche frane, e probabilmente rimodellate dall’azione nivale.
Si ritorna sul percorso segnalato, che scende dolcemente verso sud-est, contornando dall’alto la conca del Lago del Rudo, appena visibile tra gli alberi. L’ampio sentiero taglia con brevi saliscendi, poi si immette in una carrareccia che va seguita verso sinistra. Più avanti i segnavia conducono ancora a sinistra lungo un sentiero che sale brevemente, poi attraversa un pianoro in cui il bosco è stato diradato. Una brevissima discesa porta al Lago del Gallo (882 m).
Il Lago del Gallo condivide l’origine con il vicino Lago del Rudo; è leggermente più ampio (circa 1400 mq) e ha una forma a mezzaluna. Sulla sponda orientale si trova una panchina.
Si costeggia il lago sulla destra, poi, nei pressi di una presa dell’acquedotto, si incontra un’altra carrareccia forestale. La si segue verso destra in discesa, con alcuni tratti ripidi. Dopo alcune centinaia di metri si incontra una sterrata più larga, che va percorsa verso sinistra. Si incontra quindi la rotabile per Teruzzi (quota 808): si gira a destra e si scende su asfalto.
Dopo circa 200 metri, immediatamente a monte della strada asfaltata ma nascosto dagli alberi si trova il Lago del Suclà, di probabile origine artificiale. Il toponimo suclà dovrebbe derivare dall’antico proprietario della zona, che produceva zoccoli in legno.
Riguardo alla toponomastica dei due laghetti artificiali c’è una certa confusione. Qui ho adottato i nomi presenti su Openstreetmap: “Lago del Suclà” per il laghetto superiore, “Laghetto della Jesa” per il laghetto inferiore. Altre fonti indicano nomi diversi. Nel libretto Sentieri escursionistici dell’alta Val d’Arda a cura di Fausto Ferrari e Franco Sorenti vengono nominati entrambi “Laghetti dlà Suclà”. Il sito valtolla.com, invece, dà il toponimo “Làgu dar Suclà” al laghetto inferiore; il laghetto superiore, presso cui ci troviamo adesso, viene nominato “Làgu ad Peppù d’Pirõn”.
Effettuato un tornante, si sbuca sulla strada provinciale che collega Rusteghini a Casali. Girando a sinistra, si torna in breve al ristorante “Cà del Bosco”, chiudendo così l’anello.
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